Lily's pov
L'arido sole sparisce presto oltre l'orizzonte, macchiando il cielo immenso di sfumature rosse e aranciate. Si mischiano così diversi colori e infiniti squarci argentei: la luna già lotta per sorgere e portarsi via l'azzurro, l'arancione e il giallo.
Così come la mia mente lotta per avere la supremazia rispetto alle emozioni che già hanno deciso di guidarmi.
Non c'è sforzo o tentativo alcuno di lottare contro di esse, ma è il terrore di un rifiuto e di un confronto a farmi accelerare i battiti.Mi allontano dalla finestra di camera non appena le stelle prendono vita sopra la mia testa distratta, una più luminosa e argentea dell'altra.
L'orologio appeso alla parete segna le dieci passate. Mia madre stasera non sarà di ritorno a casa, motivo per il quale l'idea di lasciare questo luogo così denso di ricordi terrificanti diventa ogni secondo più allettante.Afferro la felpa nera posata sul letto. Mentre la indosso mi sembra che il tempo scorra a rallentatore, che i secondi scanditi dalle lancette dell'orologio siano illusori.
Che, calando il cappuccio sopra la mia testa, tutto mi stia già remando contro. Prima tra tutte la paura immensa di apparire sciocca o disperata."Andrà bene." Mi ripeto in un sussurro, piegandomi per afferrare il telefono e le chiavi di casa abbandonati sul comodino. Solo allora mi accorgo che le mie dita hanno preso a tremare. Mi sorprendo ad aver terrore di Harry. Timorosa che abbia eretto tra di noi un muro invalicabile.
Sono passate quasi due settimane, durante le quali lui è completamente scomparso - che mi detesti per ciò che gli ho detto (la verità)? Che il suo ego ingombrante lo abbia allontanato da me, che, sbagliando, ho solo tentato di aprirgli gli occhi?"Tutto andrà bene." Ripeto. "Lo farò ragionare."
Mi chiudo la porta di camera alle spalle e prendo a scendere gli scalini con la stessa ansia di chi non ha idea di cosa lo aspetti. Ecco cosa mi annienta: la mia scarsa forza di volontà. Perché avere paura di rivederlo, se è, nonostante tutto, è la persona con la quale ho condiviso più esperienze? Perché nutrirsi di tale terrore sebbene io sia a conoscenza dell'enorme pazienza e dell'infinita comprensione che nutre nei miei confronti?
(Perché sta volta è diverso.)
Una volta fuori di casa, i miei sensi si fanno immediatamente più acuti. Io subito all'erta mentre i miei passi si susseguono sul marciapiede.
Probabilmente, se solo Harry mi vedesse, andrebbe fuori di testa. È un'azione azzardata e ne sono consapevole, ma la strada verso il suo appartamento si fa più lunga dal momento in cui decido di passare per il centro. Di attraversare luoghi affollati col capo chino ma gli occhi attenti. Ché, parole sue, Snake si azzarderebbe ad agire solo se certo di non avere ripercussioni. Casa mia no, con mia madre e i vicini. Troppo controproducente. A scuola neanche. L'aggressione al locale è stata pericolosa, ma in mezzo al fracasso nessuno sarebbe mai stato in grado di aiutarmi, se non fosse arrivato Harry.
L'idea di ciò che sarebbe potuto accadere ancora mi turba profondamente. L'intera situazione ancora mi sconvolge: nell'aria c'è profumo incertezza.Arrivo a destinazione solo mezz'ora dopo. Il mento mi tremola insieme alle dita e alle ginocchia mentre salgo gli scalini del palazzo con la mente alienata. Quasi confusa. Come se non sapessi che cosa sono venuta a fare.
Come se non riconoscessi me stessa e il luogo nel quale mi trovo, sebbene io lo abbia già conosciuto abbastanza.Abbasso il cappuccio e la guardia. Sento il cuore scalpitare violento nel costato, e i battiti accelerano e aumentano il mio desiderio di fuggire con la coda tra le gambe.
Busso tre volte contro il legno gelido della porta. Il tempo e il silenzio sono scanditi esclusivamente dai miei respiri profondi e affrettati e dalla punta del mio piede che batte ripetutamente le mattonelle del pavimento asciutto. Segue silenzio totale, per cui busso una quarta volta. Una quinta e una sesta, e poi "Harry." gracchio, con voce bassa e affranta. "Sono io. Per favore."
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Dangerous [hs]
Fanfic«Due fumi tossici insieme creano l'ossigeno. Due veleni insieme creano l'antidoto.» Tratto dalla storia: «Non avrei dovuto baciarti.» Se ne esce poi, anche l'altra mano raggiunge il mio viso così da circondarlo completamente come giorni addietro - e...