IX

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<<Stia ferma, signorina!>>

Oddio, iniziavo ad odiare quella voce petulante!

<<SIGNORINA! Le ho detto di stare ferma, per l'amor del... oh, porca miseria. Ha visto!? Mi fa anche imprecare!>>

Feci un respiro profondo, cercando di calmare il mal di testa da omicidio che mi stava salendo.

L'orco dietro di me strinse ancora di più il laccio del corsetto che fasciava il mio busto, costringendomi a scostarmi sempre più fuori dalla sua portata.

<<Signorina Lelahel!>>

<<Senta! E' inutile che si lamenti. Si preoccupi invece di quando mio padre verrà da lei a protestare perché sua figlia è morta di asfissia da corsetto!>>

<<Ma deve essere stretto!>>

<<Si, ma è gia stretto così, signora!>>

Questa sbuffò ancora di più, alitandomi sulla nuca.

<<E va bene. Ma l'ha voluto lei: se non sarà adeguata al ballo e tutti la fisseranno male, non venga poi da me a lamentarsi.>>

<<Oh, si figuri, di certo non verrò da lei, non si preoccupi.>>, ribattei acida, guadagnandomi uno sguardo assolutamente indimenticabile dall'orco.

<<Bene.>>, disse per ultima stizzita prima di andarsene. <<Adesso verranno a sistemarle i capelli. Arrivederci.>>

<<Mh mh.>> le feci, a mò di saluto.

Regola numero 1 dell'Inferno: ricordarsi sempre che le persone non sono santi. Ma dico io, proprio lei dovevo beccarmi? All'inizio avevo pensato che la punizione di Lucifero fosse moderatamente leggera, ma adesso riuscivo a capire a pieno quello che fosse stato il suo piano fino ad adesso.

Mi accomodai sulla sedia davanti alla toeletta, massaggiandomi lo sterno ormai schiacciato contro la mia colonna vertebrale, quando sentii bussare alla porta.

<<Avanti.>>

Un ragazzo e una ragazza giovanissimi entrarono, accompagnando un sorriso gentile ad un saluto molto cortese.

<<Buonasera, signorina.>>, dissero, chinando la testa .

<<Buonasera. Prego venite.>>, dico loro, vedendoli ancora fermi davanti alla porta. Questi si avvicinarono lentamente, non guardandomi mai nel volto. Il giovane aveva con sè una valigetta enorme, la quale, posata sopra il tavolino della tolletta, venne aperta. Un tripudio di trucchi attirarono immediatamente il mio sguardo, mentre la ragazza, ormai giunta di fianco a me, iniziava ad estrarre dalla sua borsa nascosta dietro la schiena tutti gli strumenti che le sarebbero serviti per acconciarmi i capelli.

<<Bene, signorina. Io sono Zaid e lei è Sig. Io la truccherò, mentre mia sorella le acconcerà i capelli.>>, disse lapidario, incominciando fin da subito a prendere pennelli e correttore.

<<Aspettate.>>, li fermai. <<Cosa avete intenzione di fare?>>

<<Rendervi adatta ad un evento mondano.>> affermò incerto il ragazzo per tutti e due, dopo aver scambiato uno sguardo con la ragazza.

<<Si si, questo lo avevo capito, ma come pensate di truccarmi? E che acconciatura pensate di farmi?>>

I due rimasero in silenzio, facendomi diventare ancora più agitata.

<<Beh, io ho qualche idea, ma la signora Loviette ci ha detto di fare come voleva lei.>>

<<La signora Loviette? Nonna Loviette, intendete?>>, domandai subito sconvolta.

Demon's LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora