XIII

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Ancora incantata dalle emozioni che fino a poco fa avevano surriscaldato il mio corpo, mi girai per

affrontare quella perversa adolescente che mi stava guardando con gli occhi fuori dalle orbite.

<< Per le corna di mio padre! Cioè... cacchio!>>, affermò immediatamente per poi rimanere senza parole per un minuto buono.

Rimanemmo così, in una quiete apparente. Io immersa nei miei pensieri e lei nei suoi.

<<Scusa.>>, sentii dopo un po' provenire da Kay.

<<Perché? Di cosa mai dovresti scusarti?>>

<<Per tutto! Insomma, sono entrata in camera tua, non rispettando la tua privacy e per di più eri con mio fratello e voi...>>

<<Noi niente. Non stavamo facendo niente e non ci hai interrotti affatto.>>, dissi di lancio, garantendomi subito dopo le sopracciglia alzate da parte della mia amica.

<<Niente? Sembravate sul punto di mangiarvi a vicenda e tra voi non stava succedendo niente? Ma fammi un piacere.>>

<<Non iniziare, Kaylin. Non stava ASSOLUTAMENTE succedendo niente tra di noi.

Lo stavo semplicemente abbracciando per ringraziarlo di avermi aiutato.>>, sospirai.

<<Ah ah, aiutata? A fare cosa? A innalzare i tuoi livelli di estrogeno vorrai ben dire!>>, ribatte' immediatamente, lasciandomi di primo acchito di stucco.

Superato lo stupore, scoppiammo entrambe in una risata straordinaria. Una di quelle risate che solo le amiche riescono a farti fare. Ci mettemmo molto tempo per riprenderci, tra lacrime agli occhi e dolori addominali.

<<No, sul serio però: voglio davvero scusarmi per essere entrata così di lancio e aver rovinato un momento così importante per voi.>>, disse sincera.

<<Non ti preoccupare, tesoro. Non hai rovinato un bel niente.

Anzi, pensandoci forse la tua entrata è stata un bene per entrambi.>>

<<Che cosa intendi con questo?>>

<<Voglio dire solamente che meno si attacca a me e più facilmente riuscirà a trovare una donna che possa stare al suo fianco anche quando sarà sovrano. Tutto qui.>>, dissi a bassa voce, vergognandomi tantissimo anche solo per aver minimamente pensato ad una vita al fianco di Milsar.

<<E cosa ci sarebbe di male se fossi tu quella donna?>>

<<Ci sarebbe molto di male, credimi. Tralasciando il fatto che mia madre era un angelo caduto, quindi nelle mie vene scorre anche il sangue angelico – impuro, ma scorre –, ho lasciato gli Inferi per 5 anni, Kay. Questo può e sarà visto come tradimento da parte del popolo e della nobiltà.

Non posso permettere che Milsar si complichi la vita in questo modo: mi sentirei in colpa per il resto della mia vita.>>

Kaylin rimase un po' in silenzio, valutando quelle che erano state le mie parole. Potevano anche sembrare le parole di una pazza, ma la verità era schiacciante.

<<E se fosse lui a volersela complicare?>>, disse Kay semplicemente, quasi fosse la cosa più ovvia mai detta la mondo.

<<Oh Kay, chi mai vorrebbe complicarsi la vita così?>>

<<Un ragazzo innamorato di te da quando eravate bambini forse?>>

Cosa?

Le sue parole mi lasciarono immediatamente esterrefatta.

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