XI

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<<Wow! La tua vita in questi ultimi anni è stata di gran lunga migliore della mia.>>, disse Kaylin dopo aver ascoltato tutta la mia storia. <<Insomma, sei scappata di qui, senza nemmeno avere nessuna garanzia e sei riuscita a costruirti una vita nuova, come le spie! Sei In-cre-di-bi-le!>>

I complimenti un po' ambigui che mi stava rivolgendo suscitarono in me un sorriso genuino, forse perché mi era mancato quel suo modo schietto di porgersi.

<<E tu, invece?>>

<<Io?!>>, iniziò prendendo due calici pieni di champagne per noi due, cosi che potessimo sorseggiarli mentre eravamo sedute. <<Io, mia cara, ho dovuto affrontare avventure ben più pericolose di te. Ho dovuto fronteggiare la prigrizia del mattino e l'abbandono del mio letto. Ah, ogni mattino mi sento così triste!

Poi ho dovuto scavare dentro me stessa e trovare il coraggio di indossare quei MERAVIGLIOSI abiti che mia nonna si ostina a farmi indossare. Per ultimo, ricordati che ho nella mia famiglia i due uomini più incasinati del mondo. Bisogna avere fegato per rimanere affianco a loro!>>, concluse Kaylin, quasi stesse recitando un monologo.

Il suo tono melodrammatico fu così convincente che mi fece scoppiare a ridere senza nemmeno che me ne accorgessi.

<<Ehi, che c'è da ridere? È la verità!>>, affermò seria, ma senza poi resistere al sorriso che le stava illuminando il viso.

Passammo ancora un po' di tempo assieme, sedute comodamente su due poltrone, a sorseggiare piano i vari calici e raccontandoci tutto quello che ci eravamo perse della vita di ciascuna di noi.

<<Bene! Ora, signorina Lelahel Blackwell, alzati e balliamo. Almeno finalmente avrò qualcuno che sa ballare davvero.>>

Presi la mano che mi stava porgendo e, appoggiando il calice sul tavolo vicino alle portone, ci dirigemmo verso i lati della pista da ballo.

La musica che in quel momento stava correndo per la stanza era ritmata, molto diversa da quella che suonava quando io e Milsar eravamo arrivati.

<<Oh, amo quando le persone capiscono cosa voglio da loro senza che io glielo dica!>>, squittì Kaylin, facendomi rendere conto della vera causa di questo cambio. <<Forza!>>

Ridendo insieme, iniziammo a ballare lentamente, forse per non dare all'occhio o forse perché i bicchieri che avevamo bevuto fin ad adesso iniziavano a fare effetto.

<<Com'è essere ritornata, Lel?!>>

<<Per il momento, fantastico!>>, dissi contenta, avvininandomi di più a lei per riuscire a farmi sentire.

La musica lentamente finì e con essa anche la nostra euforia.

<<Oh, Lel? Ti dispiace se vado a fare pipì?>>

<<No, certo. Vuoi che venga con te?>>, domandai un po' confusa.

<<No no! Tu resta qui e divertiti.>>, disse semplicemente, prima di scoccarmi un sorriso enigmatico e voltarsi.

<<Dove sta andando?>>

Spaventata, sussultai immediatamente e mi girai di scatto, per ritrovare Miles proprio dietro di me.

<<Oh, Diavolo! Mi hai spaventata!>>

<<Ahah, scusa.>>

<<Sta...oh, andando in bagno, comunque.>>

<<Uhm uhm, grande per avermelo detto.>>

<<Prego.>>

Questa fu tutta la conversazione che ci scambiammo prima che lui allungasse la mano, afferrasse la mia e mi trascinasse proprio al centro della sala a ballare con lui.

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