XII

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Era passata circa una settimana dal ballo.

Mentre cercavo di ambientarmi nuovamente in quel luogo caotico, Kaylin e mia nonna mi seguivano sempre, in modo da potermi stare accanto e aiutarmi. Miles non riuscivo più a vederlo da quella sera.

Un semplice bacio.

Un semplice bacio sulla guancia mi aveva fatta andare fuori di testa.

Non so come, non so perché, ma quella mancanza che avevo sentito di lui mentre ero via si stava scatenando in quei giorni. Mi mancava vederlo, mi mancava udire la sua voce, il suo profumo. Mi mancava lui.

Non sapevo come comportarmi con quei sentimenti, ma prima o poi avrei dovuto affrontarli.

Per il momento l'unica cosa che dovevo affrontare era la mia agguerrita nonna che stava lottando con l'orafo per farmi fare una collana con il respiro del drago, un'opale molto particolare che piaceva molto a mia madre.

<<No! Così non va. Deve essere una collana semplice ma raffinata. Non deve assomigliare ad un collare per cani. Per le corna di Lucifero, ma le sembra una collana da indossare tutti i giorni! Le si romperanno le cervicali.>>

Rimanevo lì, seduta immobile mentre dovevo subire le urla di mia nonna e lo sguardo intimorito dell'orafo.

<<Certo signora. Allora... >>

<<Lo vorrei così.>>, iniziai a dire, alzandomi dalla sedia e indirizzandomi verso l'uomo che mi guarda con gli occhi sgranati. Giunta davanti a lui presi dalla tasca posteriore il foglio e gliello distesi davanti agli occhi.

<<E' possibile fare questo?>>

L'orafo osservò l'immagine della collana di mia madre per molti secondi, prima di sorridere guardando il foglio.

<<Aspettatemi qui.>>

Dicendo questo se ne andò, lasciando me e mia nonna ad osservare tutti i gioielli sparsi per quella stanza.

Un raggio di sole che entrava nella stanza non poteva non illuminare uno dei tanti diamanti presenti, ne' tanto meno le altrettante pietre prezione: rubini, smeraldi, ametiste, zaffiri ... un'infinità.

Essendo sottoterra, proprio sopra il nucleo terrestre, l'Inferno poteva vantare la più grande cava mineraria di tutto il mondo. Non che quest'ultimo lo sapesse, naturalmente.

<<Lo trovata, signorina!>>, sentii squittire la voce stridula dell'orafo.

<<Trovato cosa, di grazia?>>, domandò un po' irritata mia nonna.

<<La collana che la signorina mi ha indicato.>>, disse semplicemente.

Da dietro la schiena, il signore tirò fuori una scatoletta abbastanza grande di color rosso, e me la posò proprio davanti agli occhi.

Invitandomi con uno sguardo, l'orafo aprì la scatoletta in modo che potessi vedere cosa vi era dentro.

Era lei.

Era proprio la collana di mia madre.

Era proprio la collana di mia madre

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