Capitolo 2

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Tornando a casa mi passano per la testa le peggiori idee su come farla finita, ma vengo presto interrotto dalle lamentele di mia madre sul 5 che ho preso all'ultima verifica di matematica.

La ignoro.

Mi avvio verso la cucina e non trovo apparecchiato anche per me

Ok, mia madre non mi vuole far mangiare perché ho preso un 5.

Torno in camera mia e tutto il flusso delle idee sui metodi poco ortodossi con cui farla finita si interrompe bruscamente, fino a trasformarsi in un pianto liberatorio che è durato per oltre 20 minuti.

Dopo essermi sfogato riprendo il corso dei miei pensieri, stavolta indirizzati su un'altra via: devo pensare a come comportarmi nei prossimi giorni.

Dopo un paio d'ore di riflessione giungo alla conclusione che è arrivata ora di andare a dormire, e così mi infilo sotto le coperte e cado in un sonno profondo, sognando quelle parole così cattive che mi erano state dette dalla persona di cui ero innamorato.

Già, "ero".

[...]

È mattina e, come al solito, sono in ritardo.

Mi vesto con un jeans ed una felpa rossa, molto semplice e sportivo, proprio il mio stile.

Arrivato in classe mi siedo al mio solito posto: ultimo banco vicino la finestra. Non sento praticamente niente di quello che dice il prof fino a quando una cosa cattura la mia attenzione

"Bene ragazzi tutti i ragazzi di questa classe che fanno parte del club del giornale scolastico oggi pomeriggio, dopo le lezioni, dovranno collaborare con i ragazzi della 3A per un progetto, i dettagli saranno spiegati più tardi, sappiate solo che sarete divisi in coppie."

Voglio sprofondare nell'angolo più buio dell'universo.

Insomma, sono appena stato respinto da un ragazzo che va nella classe con cui faremo il gemellaggio.

Nel pomeriggio mi avvio, a malincuore, verso l'aula del mio club.

Ci aspetta il professore con una scatola di cartone sulla cattedra, penso sia quello per il sorteggio.

E infatti lo è.

Il prof chiama gli alunni in ordine alfabetico e pesca un numero alla quale abbina il nome dell'alunno appena chiamato.
Chen ha il numero 7.
Arriva finalmente il mio turno "Park Chanyeol... numero 9." Che sollievo. Ora però resta da vedere con chi sarò accoppiato. Aspetto pazientemente fino a quando il prof dice

"Bene questo è l'ultimo, Byun Baekhyun... numero 9."
Il prof sta guardando dritto davanti a sé e, seguendo in linea d'aria il suo sguardo, la mia vista giunge su ragazzo minuto seduto in fondo alla classe.

Volete dire che sono in coppia con questo tizio gracilino che è la metà di me e con un viso che potrebbe facilmente passare per quello di una donna?

"Non facciamoci dei pregiudizi, andiamo a conoscerlo, magari è simpatico." Sussurro tra me e me.

Mi avvicino al cosiddetto Baekhyun e gli chiedo:

"Hai esperienza nel campo delle interviste? Il prof ha detto che dovremmo fare un intervista in giro per la città e chiedere ai cittadini se sarebbero d'accordo sull'avere internet gratis per tutta la città, quindi un po' di esperienza ci vuole, no?"

Lui arrossisce (non ne capisco il motivo) e risponde con un semplice "S-sì... sì ho già fatto una volta un'intervista quindi so come si fa..."
Sembra che voglia dire qualcos'altro ma si interrompe ancor prima di iniziare

"Bene allora, visto che la consegna è fra due giorni, che ne dici se domani dopo le lezioni andiamo a intervistare qualcuno?"

Arrossisce di nuovo, non so perché ma inizio a trovare carino questo suo modo di fare.

"Sì, p-per me va bene"

"Bene, a domani!"

Esco dalla classe, poi dall'istituto, infine mi avvio verso casa e l'unica cosa a cui riesco a pensare sono guance morbide che si colorano piano piano di rosso fragola.

"Dopodutto questo Baekhyun non mi sta poi così antipatico."

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