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Domenica.
ANNA.

Le campane segnavano mezzogiorno. Il sole brillava come una lampadina al buio. Il celo azzurro, tappezzato di rondini. Le nuvole leggere e candide, come il mio vestito.
Che bel giorno per sposarsi.

*Flashback*
MOSTRO.
So che molto probabilmente mi dirà di si, ma se così non fosse? Se non si sentisse prota? Oddio quanti complessi che ti fai, sembri una quindicenne in preda agli ormoni.
È tutto programmato, Anna si sveglierà e troverà la colazione pronta, su un vassoio accanto al letto. Poi lascerò che si prepari e la porterò dove i nostri occhi si sono innamorati. E li, le farò la proposta. LowLow non sa niente di tutto questo, so che se glielo avessi detto, a quest'ora lo saprebbe anche Anna.
Sono le 8 e 30, è ora di svegliare Anna.
Ma sto tremando?

ANNA.
Uova e pancetta la colazione tipica degli americani, mi stava forse preparando ad affrontare ogni giorno futuro della nostra vita?
Potrei abituarmici.
Adesso mi aveva lasciata in camera sola, per "vestirmi e prepararmi al meglio" aveva detto lui.
Ma che cazz..?
Al meglio, per me, era una maglietta attillata bordeaux e un paio di jeans neri a vita alta, con le mie adorate vans grige.
Se si aspettava qualcosa di più, mi dispiace per lui.
Erano le 9 quando mi guardai un ultima volta allo specchio confermando che ormai ero più che pronta.
Mostro mi stava aspettando appoggiato allo stipite della porta d'ingresso, con il suo giacchetto nero e due caschi in mano.
-Andiamo.-
Fu l'unica cosa che mi disse, prima che uscissimo di casa e salimmo in moto.
I flashback dell'ultima volta che venimmo qua, non erano dei migliori.
Il ponte era rimasto immutato, il selciato non era stato danneggiato dalla pioggia e sembrava che le foglie degli alberi non fossero mai cadute. È come se, in questo posto, il tempo restasse fermo. Mi aspettavo quasi di veder sbucare una testolina occhialuta da dietro gli alberi, ma non apparve niente, ed io mi ritrovai a sorridere mentre mi levavo il casco e scendevo goffamente dalla moto.
I miei occhiali, quanto mi mancano.
È buffo da pensare, li ho sempre odiati, non mettevano in risalto i miei occhi nocciola.
L'apparecchio ai denti...
Anche quello un po' mi mancava, ma adesso sono più che felice di essermene liberata, mangiare gli spaghetti con quel coso era davvero una tortura.
I miei pensieri adesso divennero tristi, guardando il muretto del ponte, vedevo una giovane coppia, lei spaventata e in lacrime, lui freddo. Lo vedevo percorrere lentamente la distanza tra lui e la sua moto, vedevo le lacrime di lei tracciarle solchi nel volto sciupato dal sonno, e cadere a terra senza fare rumore. Lui se ne stava andando, lei lo avrebbe aspettato; ed io stavo rivivendo il dolore.
-Anna..?-
Mostro mi aveva chiamata distogliendomi da quei pensieri passati e facendomi pensare che adesso lui è qui, e mi ama.
Adesso, dove prima vi era uno sguardo triste e insicuro, c'è uno sguardo di affetto e amore.
Non lo avrei lasciato andare via, mai.
-Ti ricordi? Quando ci incontrammo? Tu eri nascosta la..-
Mi indicò un punto tra gli alberi.
-... ti vidi una scarpa.-
Disse ridendo.
Sorrisi al pensiero di un Mostro sconvolto nel vedere una scarpa dietro un pino.
-La seconda volta dovevo parlarti e vederti in faccia, la curiosità di sapere i tratti del tuo volto e il tuo nome mi avevano fatto passare la notte insonne, chiedi a Low, ti darà la conferma.-
Immaginai un LowLow esasperato che tirava le testate nel muro cercando di svenire per non rispondere alle domande del suo migliore amico che si comportava come un'adolescente innamorata.
Sorrisi di più.
-Questo è il posto dove ci siamo presentati, e dove ci siamo detti addio...-
Smisi di sorridere.
-So di averti causato troppi dolori, non hai idea di quanto io mi odii per questo, ma sto cercando di farmi perdonare dimostrandoti il mio amore ogni giorno, e lo farò per ogni giorno della mia vita, se tu vorrai.-
-Certo che lo voglio! Mostro io ti amo..-
-Mia dolce Anna, non hai capito...-
-Mostro, cosa..?-
Si era inginocchiato e mi stringeva la mano sinistra.
Ossigeno dove sei?
Stava succedendo davvero, quello che ogni ragazza sogna. Stava accadendo proprio a me.
Seriamente, mi servi.
-Ti amo e lo farò per sempre, anche dopo la mia morte...
Cazzo, non respiro.
-... Anna, sposami.-
Adesso posso respirare.
*Flashback*

MOSTRO.
-Giorgio stai sudando come un maiale nel forno.-
LowLow, il mio testimone era in piedi al mio fianco, come a sempre fatto. Lo smoking nero gli donava, ma non quanto donava a me.
Ma quanto sarò modesto oggi?
Era tutto perfetto, come nelle favole.
Avevamo deciso che ci saremmo sposati proprio li (qui), sul ponte in mezzo al bosco, in fondo, è li che è nata la magia.
Anna aveva preparato tutto da sola.
Il suo vestito, quello di sua madre che le farà da damigella, aveva preparato anche uno smoking per suo fratello e la sua fidanzata in dolce attesa; pare che i genitori non abbiano preso molto bene questa storia, mi ha raccontato Anna, ma a quanto vedo, la famiglia è ancora unita, e in questo giorno lo erano ancora di più: avevano un sorriso da orecchio a orecchio, e sono sicuro che anche il padre è nelle loro stesse condizioni.
Poco più in dietro c'era una persona che speravo di non vedere proprio nel giorno più bello della mia vita: mia madre, e, ovviamente, anche quello spregevole sacco di merda del suo nuovo marito.
Cercai di dirottare i miei pensieri da tutt'altra parte, facendo così vagare lo sguardo su tutti gli invitati. Non eravamo molti, solo gli amici e i parenti più stretti: LowLow, Gem, Sercho, la famiglia di Anna più Serena, mia madre e il sacco di merda, ero riuscito anche a far venire MadMan.
Eravamo tutti, mancava solo Anna.
Cazzo, sto davvero sudando come un maiale nel forno.
-Low pensi che abbia cambiato idea?-
LowLow si girò verso di me con uno sguardo davvero indecifrabile, ma credo che volesse rappresentare uno shock.
-Che cazzo dici Gio? Ma ti pare ora il momenti di farti certi film mentali? No signore. Resta qui e tieni..-
Mi porse un fazzoletto con del cerchi ricamati.
-.. pulisciti il sudore delle mani. NO!-
Sussultai al suo urlo.
-.. non osare ridarmi quel coso se prima non lo hai lavato.-
Ma che cazz..?
-Giulio, ma stai bene? Sei nel tuo periodo fratello?-
Per questa battuta mi beccai un pugno sul braccio, ma dopo che scorsi un vestito bianco in lontananza, mi dimenticai di essere circondata da delle persone e mi concentrai su quegli occhi nocciola che mi fanno andare in botta peggio dell'erba.
Sto per sposarmi.

ANNA.

Sto per sposarmi.
E non posso ancora crederci.
Il vestito bianco, gli invitati, me e Mostro, sembra tutto un sogno.
Ed io ho paura di svegliarmi.
-Sei bellissima.-
A mio padre si incrinò la voce quando venne a prendermi per accompagnarmi all'altare, riusciva soltanto a dire:"sei bellissima", tra i singhiozzi. Come biasimarlo? Anche io piangerei al matrimonio di mia figlia...
Non pensare ai bambini. Stai per sposarti e vivrai felice. Fatti forza Anna.
È bello poter celebrare con i parenti più vicini a noi, è come se fosse un segreto che costudiremo tra noi.
Tutto era perfetto.
Mostro era bellissimo.
I suoi occhi mi scrutavano dalle scarpe fino alla testa, era come se in quel momento esistessi solo io.
Mi sentivo finalmente amata.
Tutti i problemi della mia adolescenza, le litigate con tutti, restare sola per anni, essere catapultata in una nuova città, conoscere l'uomo che sto per sposare, diventare la sua regina, vederlo andare via, ritrovarsi con il cuore spezzato, cercare di ricomporlo, vedere Mostro ritornare, ritrovare l'amore di due anni prima, essere aggredite, non poter avere figli, le minacce di Briga a me e Mostro, il dover scappare in America, tutto questo ci ha portato ad oggi, ad ora.
E mentre mio padre, con un ultimo bacio sulla fronte, mi cede a Mostro, io non posso fare altro che pensare: ne è valsa davvero la pena?
Si.
-Siamo qui riuniti oggi per celebrare l'unione tra Giorgio Ferrario e Annalisa Salvatore...-
Sono davvero sicura di voler fare questo passo?
Si.
-... prego ripeti con me..-
Sono pronta per legarmi a Mostro?
Si.
-...e adesso tu Annalisa...-
Sono pronta.

MOSTRO.

Metterle l'anello al dito è stata la cosa più faticosa del mondo, temevo che mi scivolasse, o che non le entrasse.
Lei invece era tranquilla, o almeno così sembrava, nessuno avrebbe potuto decifrare la sua espressione con tutto quel trucco, anche io faticavo a riconoscerla.
Sembra che indossi una maschera.
Nessuna gioia potrà mai essere paragonata a quella che ho provato io nel sentirle pronunciare il fatidico "si, lo voglio"; e il bacio che è venuto in seguito è stato dolce e delicato, era diverso dai soliti baci casti che ci diamo a casa, perchè questo è ricolmo di amore e non di passione.
Finalmente, adesso, ero riuscito a dimostrarle che la amo veramente.
E sarà finchè morte non ci separi.
E anche dopo.

"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ" Io avrei fatto di tutto per scordarti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora