14.

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Mi sveglio di soprassalto e controllo subito l'orario sul cellulare. Sono le 7:10 cazzo. Possibile che ogni mattina non sento la sveglia? Devo sbrigarmi o faró tardi.
Ho ancora i vestiti di ieri e il trucco completamente rovinato. Corro in bagno a lavarmi, mi cambio e scendo.
Cerco una barretta di cioccolato o qualsiasi altra cosa da mangiare velocemente nella dispensa ma niente. Mi toccherà prendere qualcosa alla macchinetta della scuola se faccio in tempo.
«Ancora qui stai? È tardi!» lo sa che odio essere rimproverata porca troia perchè lo fa sempre.
Decido di non risponderla per non dare il via ad uno scontro mattutino tra madre e figlia.
Prendo la borsa, il cellulare ed esco.
Matthew è gia fuori casa ad aspettarmi.
«Puntuale come sempre eh.» mi stuzzica.
«Spiritoso come sempre eh.» sto al gioco.
Mette in moto e partiamo.
Dopo 15minuti arriviamo a destinazione.
Non c'è un'anima viva fuori scuola.
«Perfetto, siamo in ritardo.» dico correndo insieme a Matt verso l'entrata.
«A dopo.» mi saluta ed io ricambio.
Sul foglio c'è scritto matematica, che felicità!
Vado al mio armadietto a prendere i libri di testo e cerco l'aula 113.
«Ti sei persa tesoro?» chiunque sia lo distruggo. Odio essere chiamata in quel modo.
Mi volto lentamente quasi come accade nei film, alzo lo sguardo e ovviamente non poteva mancare lui in questa giornata di merda.
«Non ho tempo da perdere Dallas.» mi volto e continuo a cercare la mia classe. Cazzo quante sono.
«Oh, vedo che ricordi il mio cognome, è un onore per me essere ricordato dalla signorina..?»
«Non sono cazzi tuoi, ora se te ne vai mi fai un grandissimo piacere.» sbotto.
«Okay ma sta calma piccola.» e a quel nomignolo rabbrividisco. «Cosa stai cercando?» il suo tono di voce adesso è molto più gentile rispetto a prima.
«L'aula 113, sai per caso dirmi dove si trova?» mi volto per guardarlo e le sue labbra catturano la mia attenzione, di nuovo.
«Per tua grande fortuna lo so e so anche che da oggi saremo compagni di classe.» quelle parole mi aiutano a distogliere lo sguardo dalle sue labbra.
«Come compagni di classe? Non dirmi che..»
«Eh giá. Dai, vieni.» inizia a camminare ed io lo seguo. Mi sento davvero piccola accanto a lui, è altissimo.
«Cosa ci facevi per i corridoi?» gli domando senza guardarlo.
«Non sono un ottimo studente quindi preferisco passare le ore di lezione fuori ad accogliere belle ragazze.» mi sta guardando, lo sento.
«Guarda che non fai colpo.» ed è vero. Non sono il tipo di ragazza che alla prima frase banale come questa si scioglie.
«Lo so. Infatti non mi interessa fare colpo su di te.» dice senza alcuna emozione.
Finalmente leggo scritto su una porta "113". Entriamo e il mio "amico" va a sedersi agli ultimi posti lasciandomi sola sulla porta. Tutti mi osservano, come sempre.
«Dallas meno tempo fuori o prenderó seri provvedimenti.» poco dopo il professore si accorge della mia presenza «E tu sei?» è incazzato e la cosa mi infastidisce parecchio.
«Wilson, sono nuova.» dico cercando di mantenere la calma.
Lo vedo leggere qualcosa su un'agenda.
«Oh si, benvenuta! Ragazzi lei è Elvira Wilson, fatela sentire parte della classe.» tutti mi osservano come se fossi un alieno.
Passo per i banchi cercando di non far caso a qualche stupido bisbiglio e mi vado a sedere accanto a Dallas.
«Vedo che grandisci la mia compagnia, Elvira.» il prof ha detto il mio nome prima cazzo.
«Fai silenzio Dallas.» mormoro.

******

La campanella suona e tutti i studenti si alzano dal proprio posto, compreso il mio compagno di banco. Lo vedo andar via senza dire una parola. Possibile che si sia offeso per quello che gli ho detto? Non mi sembra il tipo e in ogni caso non mi interessa, non ho detto niente di male.
Metto via le mie cose e mi dirigo all'armadietto.
«Oddio ma come ci sei riuscita?»
«State insieme?»
«Come vi conoscete?»
Mi domandano alcune ragazze non lasciandomi il tempo di capire cosa stia succedendo.
«Come?» è tutto quello che riesco a dire.
«Tu e Cameron state insieme?» domandano quasi in coro eccitate.
«Chi?»
«Eddai non fare finta di niente. Lo abbiamo visto con che occhi ti guardava in classe e poi siete entrati insieme!» esclama una.
«Cameron era il ragazzo seduto accanto a me?»
«Si! Cameron Dallas. Campione di football e capitano della squadra, amato da tutte le ragazze di questa scuola.»
«Mi spiace avervi illuse ma tra me e lui non c'è assolutamente nulla, quasi non ci conosciamo.» chiudo l'armadietto e le lascio li spettegolare tra loro.
«Elvira, aspetta!» credo sia Lexi, la voce sembra la sua.
«Oi ciao» la vedo e subito mi torna in mente la scena di ieri. Lei e Cameron fuori il locale, devo sapere se si frequentano e dirle con chi l'ho visto ieri mattina.
«Come va?»
«Bene, a te? Aspetta ma Ally?» non la vedo da ieri.
«Tutto apposto! Ally non è venuta e a proposito, ti va di vederci oggi, tutte e tre?» mi chiede speranzosa.
«Ma si certo! Dimmi l'ora e il posto.»
«A casa mia oggi non c'è nessuno, ti mando l'indirizzo tramite messaggio.»
«Okay perfetto.» entrambe ci dirigiamo verso la mensa. Pare che ieri abbiano dedicato l'intera giornata a sistemarla.
A noi si uniscono Matt e Taylor.
La mensa è gigante.
Ci sono tantissimi posti a sedere con tavoli di legno e i studenti iniziano a prendere posto velocemente.
Seguo i miei amici e con grande piacere noto che gli altri sono gia seduti al tavolo a cui ci stiamo avvicinando.
Mi siedo tra Matt e Lexi.
Credo manchi qualcuno.
Se non mi sbaglio Lexi mi ha detto che il gruppo è composto da nove persone, me compresa, e adesso siamo solamente sei.
A pranzo parliamo del più e del meno, sono tutti simpatici. Ho scoperto che Shawn suona la chitarra e canta anche, un giorno mi dimostrerà quello che sa fare.
«Matt.» lo chiamo
«Si?» ha lo sguardo fisso sulla strada ma ogni tanto lo sposta su di me.
«So che siamo nove nel gruppo, chi mancava oggi a pranzo?» non so se definire la curiosità, un difetto o un pregio. Spesso credo sia un difetto perchè rischio di essere invadente ma non posso farne a meno.
«Aaron, Cameron e Ally.»
«Questo Aaron l'ho mai incontrato?»
«No, o almeno credo e nemmeno Cameron.»
«Invece Cameron l'ho incontrato e ci ho parlato anche, mi ha fatto da guida e frequenta il mio stesso corso di matematica.»
«Siamo arrivati.» l'argomento sembra dargli fastidio e non capisco il motivo.
«Oh, okay.» mi limito a rispondere.
Non ho detto niente di male e lui improvvisamente diventa freddo. Non mi lascio trattare in questo modo. Esco dall'auto senza salutarlo ed entro in casa.
«Ciao El» mi saluta mia madre ma io non ricambio.
Spero finisca in fretta questa giornata perchè non ne posso proprio più.
Il cellulare vibra e immagino sia Lexi. Mi aggiusto il trucco ed esco, prenderó un taxi.

S/A.
Eieieiei☀️
Come vi è sembrato questo capitolo? E perchè Matt si comporta in questo modo appena si tocca l'argomento "Dallas"?
Love uuu💘💘

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