Il suono della sveglia sostituisce il rilassante silenzio che riempiva la mia stanza.
Sono le 6:30.
Finalmente mi sono svegliata presto. Sollevo la testa dal cuscino con delicatezza e guardo fuori la finestra. C'è l'alba.
Mi alzo dal comodo letto e mi dirigo verso il bagno.
Ho delle occhiaie terribili.
Dopo essermi lavata e vestita, decido di mettere un po di correttore per coprire il tutto. Mascara, eye liner e sono pronta. Ho il solito paio di jeans strappati, una semplice felpa nera e al piede le superstar bianche con le striscie nere.
In giro per la casa ci sono solamente io, di solito a quest'orario ci sono sempre solo io. Mi preparo la colazione, prendo le chiavi, in caso al ritorno non ci fosse nessuno a casa, ed esco.
Quando mi volto, dopo aver chiuso la porta , vedo il mio amico che mi aspetta in macchina e di colpo ricordo quello che è successo ieri. Devo sapere il perchè ha reagito in quella maniera.
«Buongiorno» fa sorridendo.
Io non lo rispondo. Mette in moto e partiamo.
«C'è qualcosa che non va?» chiede.
È serio? Davvero l'ha dimenticato?
«Secondo te?»
«Non lo so.» è confuso e lo capisco dalla sua espressione sul suo viso.
«Niente, lascia stare.» voglio che lo capisca da solo.
«Dai El.» mi implora, proprio non capisce.
«Ho detto che non è niente.» sbotto.
Per tutto il tragitto c'era un silenzio tombale. Ne io, ne lui abbiamo aperto bocca, ma è stato meglio cosi.
Probabilmente ci staró dando troppo peso a questa cosa ma non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Testarda, il mio peggior difetto.
Scendiamo entrambi dall'auto senza dirti niente. Come ogni mattina, mi faccio strada tra i tanti studenti e vado all'armadietto per prendere i libri di testo.
Informatica.
Cerco l'aula per l'istituto e finalmente eccola davanti ai miei occhi. La porta è aperta, cio vuol dire che la lezione ancora deve iniziare.
Tutti i studenti sono seduti sui banchi a chiacchierare tra loro. Con lo sguardo cerco qualcuno di familiare mentre vado ad occupare l'ultimo banco e finalmente con grande piacere vedo le mie amiche.
Con loro ci sono anche Jacob, Nash, Shawn e un ragazzo mai visto prima. Mi avvicino e li saluto.
«Lui chi è?» chiedo a Lexi abbassando il tono di voce per non farmi sentire.
«Lui è Aaron, grande amico di Cameron. A proposito, com'è andato a finire il giretto romantico ieri?» domanda incurvando le labbra in uno stupido sorrisino.
La ucciderei se non fosse mia amica.
La fulmino con lo sguardo e lei ridacchia.
Decido di essere io a fare la prima mossa. Vado dal ragazzo nuovo e mi presento.
«Ciao! Io sono Elvira, ma chiamami El.» mi squadra da capo a piedi.
«Io Aaron.» mi sorride.
«Com'è che non ti ho mai visto?»
«Dovrei farti io questa domanda.» ride ed io mi unisco a lui.
«Cameron e Aaron si cacciano sempre nei guai.» ridacchia Taylor.
«Guai del tipo?» chiedo incuriosita.
Il prof entra e chiude la porta dietro di se mentre noi ci andiamo a sedere.
«Buongiorno.» è in carne con i capelli e barba bianca, cos'è il sosia di Babbo Natale per caso?
Le ore di lezione passano lentamente ed io le ho trascorse come al solito a scarabbocchiare su alcuni fogli.
La campanella suona e tutti ci rechiamo alla mensa.
Oggi sembrano esserci molti più studenti dei giorni precedenti e infatti, in mensa c'è parecchia confusione.
Andiamo a sederci tutti al solito tavolo in fondo sui scalini. Con grande sorpresa tra noi c'è anche Cam questa volta che mi guarda per una frazione di secondo per poi girarsi quando scopre che lo stavo guardando gia io.
Mi siedo tra Lexi e Ally.
«Allora ragazzi, il fine settimana si avvicina, cosa vi va di fare?» chiede Nash portando la forchetta alla bocca.
«Sto organizzando una festa a casa mia, voi ci state?» propone Taylor.
Tutti sono d'accordo, me compresa. Ho bisogno di distarmi. Tra il trasferimento, il fuso orario, la scuola, lo sport e i nuovi amici, temo che potrei diventare pazza.
Ci alziamo dal tavolo e ci dirigiamo all'uscita. Io e Matt non ci siamo detti una sola parola per il resto della giornata ma con la coda dell'occhio ho notato che più volte mi ha guardata. Presumo io debba prendere il bus oggi.
«Ciao ragazzi!» saluto tutti e m'incammino. Aaron mi ha detto che c'è una fermata proprio qui vicino. È un ragazzo davvero dolce e simpatico, non capisco come faccia ad andare cosi d'accordo con Cameron.
Improvvisamente mi rendo conto di non avere con me la borsa, l'avró dimenticata sicuramente alla mensa cazzo. Rapidamente arrivo fuori l'istituto. Nonostante la giornata scolastica sia finita ci sono ancora studenti in giro a chiacchierare. Sono l'unica che non vede l'ora di tornare a casa?
«Ma che cazzo. Sta attenta a dove cammini porca puttana!» sbraito alzando lo sguardo per capire chi è l'imbecille che non guarda dove mette i piedi. Per poco mi faceva cadere il telefono dalle mani.
«Tesoruccio sta calma.» dice la vocina fastidiosa della biondina.
Io l'ho gia vista.
Fisico perfetto, bionda, bella.. Cazzo è lei! La ragazza che ho visto l'altra mattina con Cameron.
«Calma lo dici a qualcun'altro ed ora levati dai coglioni che vado di fretta.» la sorpasso e continuo quello che stavo facendo.
La sento dire qualcosa ma non mi interessa.
Fortunatamente la borsa è ancora li.
La raccolgo da terra e nel momento in cui mi alzo, vado a sbattere contro un'altra persona.
«Ma si puó sapere che cazzo avete oggi tutti.» senza nemmeno volerlo, lo dico urlando.
«Siamo nervosetti oggi.» ride Cameron.
«Ma te ne vai pure tu!» gli urlo in faccia quando mi ferma prendendomi il polso e facendomi voltare.
«Tu con me non usi questo tono di voce.» mi dice all'orecchio provocandomi mille brividi lungo la schiena.
I nostri corpi sono vicini, se non attaccati, di nuovo.
«Lasciami.» dico respirando profondamente per mantenere la calma.
Mi lascia ed io me ne vado.
Mentre cammino per i corridoi vuoti della scuola, il mio telefono vibra.
È Matthew.
-Dove sei? Non c'eri fuori.
Visualizzo e non rispondo.
Ho capito, oggi non è giornata.S/A.
Eieieiei!
Mi scuso per l'attesa ma il primo quadrimestre è vicino e sono piena di impegni.😩
Per farmi perdonare, ho intenzione di fare una cosina per voi. Non perdetevi i prossimi aggiornamenti!!
Intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.
Un bacio a tutti💘💘
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Hold my hand.
FanfictionElvira Wilson, testarda, orgogliosa e decisa. Tormentata da un passato oscuro e pieno di critiche. Ha vissuto tutta la vita tra aeroporti e valigie. Una nuova vita la aspetta a Los Angeles. Una famiglia perfetta ma che pretende troppo dalla 17enne...