-Sei pronta?
Mi domanda Ally nel messaggio.
Non smetto di pensare a quel messaggio di ieri sera..
"Ammettilo una buona volta."
Continua a rimbombarmi nella testa. Devo sapere chi è questa persona che si diverte a fare stronzate.
Ma comunque, meglio non pensarci. Domani è il grande giorno e non ho intenzione che il mio compleanno venga rovinato da certi cretini. Oggi io e le mie amiche ci siamo organizzate per trascorrere l'ultimo giorno qui a Los Angeles in un centro commerciale.
Una mattinata perfetta per lo shopping con le amiche.
-Sto per scendere. Dieci minuti e sono li. Lexi?
La risposta non ritarda molto ad arrivare.
-Non lo so. Falle uno squillo, a tra poco😊
Dopo aver visualizzato il messaggio, blocco io telefono ed esco velocemente di casa salutando mio fratello e mia madre ancora seduti in cucina.
Salgo sul bus fermo a pochi metri da casa mia.
Come sempre è stra pieno di gente ma fortunatamente, riesco a trovare un posticino libero proprio in fondo a tutto.
Mi avvicino facendomi largo tra le persone e mi siedo.
Non ne posso più di questi mezzi pubblici. Sono sempre cosi pieni di persone e spesso, c'è anche un cattivo odore. Non oggi, fortunatamente.
Digito il numero di telefono di Lexi e dopo vari squilli, finalmente mi risponde.
«El»
«Lexi ma dove sei?»
«Ehm.. Sono con..Ciao El»
Sbaglio o quella era la voce di Taylor?
«Taylor? Sei con lui?» domando gia sapendo la risposta.
«Ehm.. Si»
Scoppio a ridere. Mi fa strano sentirla tanto imbarazzata e sono contenta che quei due abbiano gia parlato.
«Tra quanto ci raggiungi?»
Spero al più presto. Non mi va che manchi Lexi..
«Appena mi libero sono li da voi.»
«Devo raccontarvi alcune cose» aggiunge abbassando il tono di voce.
So gia di cosa vorrà parlarci e non vedo l'ora.
«Okay, a dopo.» con questo chiudo la chiamata e torno a osservare i passanti impegnati nelle loro faccende.Dopo una lunga, anzi, lunghissima giornata di shopping.. Decidiamo di andare a pranzare in un pub non molto lontano.
Ho comprato tre abiti perfetti per delle serate nei locali spagnoli.
Due top accompagnati da due jeans a vita alta e due paia di scarpe col tacco alto. Sono soddisfatta del mio lavoro e sinceramente, sono anche un po stanca. Abbiamo fatto avanti e indietro per il centro almeno 10volte. Ho i piedi a pezzi e adesso non voglio altro che sedermi a un tavolo e mettere qualcosa sotto i denti.
Entriamo nel pub pieno di gente seduta ai propri tavoli o a pagare il pranzo. C'è della musica, il che mi fa piacere. Facciamo la fila per ordinare e dopo una quindicina di minuti ne usciamo vive.
«Quindi state insieme?» chiedo cercando di avere una conferma dopo tutto quello che mi ha raccontato.
«Si, insomma.. Credo.» dice ridendo timidamente.
«Dio Lexi che bello, lo sapevo!» esclamo battendo le mani.
«Sono felice per te Lexi» aggiunge Ally.
«Grazie ragazze.. Ma, El, sapevi cosa?»
Ops. Non ho fatto caso a quello che ho detto e me lo sono fatto scappare.
È evidentemente confusa perchè mi sta guardando male.
«Bhe, si.. Tay me ne aveva parlato» dico portando la forchetta alla bocca.
«Cheee? E cosa ti ha detto?» domandando in coro entrambe sbalordite di cio che ho appena detto.
«Ma niente.. Soltanto che voleva farsi avanti ed io gli ho detto di provarci ovviamente. E come vedi, l'ha fatto.»
Passa qualche secondo e finalmente ottengo una risposta.
«Grazie» dice mettendo la sua mano sulla mia e stringendola.
«Non è niente» le sorrido.Tra una chicchierata e l'altra, è arrivata l'ora di tornare a casa. Mancano esattamente sedici ore alla partenza. Non sono mai stata cosi elettrizzata all'idea di partire in tutta la mia vita. E credo sia un miracolo perchè ad ogni aereo che ho preso, ho sempre sbuffato e mandato a fanculo qualcuno della mia famiglia. Ma sta volta no. Sta volta è diverso e non vedo l'ora. Una delle cose che più mi renderà felice probabilmente sarà quella di non vedere Cameron e Cece insieme. Non smetto di pensarci. Non puó davvero stare con quell'antipatica. Ma forse è meglio cosi.. I sentimenti che provo per Cameron non sono ricambiati e questo viaggio mi aiuterà a non pensarci.
Sono appena arrivata fuori la scuola di pattinaggio. Devo avvisare Naomi delle assenze che faró nei giorni successivi.
Ally e Lexi sono andate via con Taylor e il ragazzo è stato cosi gentile da offrirmi un passaggio fin qui con la sua auto. Non dico che Taylor è un ragazzo strafottente ma sta volta era fin troppo chiara la situazione. L'ha fatto soltanto per fare bell'impressione su Lexi e dai sorrisini della mia amica, deduco sia riuscito nel suo intento.
«Mi scusi, posso parlare con Naomi?»
«Entri direttamente lei. Sta allenando delle ragazze, vada pure.» mi dice la donna all'entrata.
Faccio come mi viene detto e intravedo Naomi da lontano.
Mi avvicino facendo attenzione a non disturbare le piccole pattinatrici in pista.
«Naomi» la chiamo cercando di attirare la sua attenzione.
«Elvira, che ci fai qui? Oggi non c'è il tuo turno.»
«No infatti, sono venuta qui per informarti di una cosa.»
Non appena pronuncio quelle parole, Naomi assume un espressione spaventata.
«Oh no. Abbandoni il pattinaggio?»
«Nooo, no. Questo mai!» mi scappa una risata e subito la vedo rilassarsi.
«Volevo informarti che domani compio gli anni e come regalo di compleanno, parto. Ma torneró presto e ricominceremo gli allenamenti.»
«Va benissimo ma non stare fuoti per troppo tempo. A breve ci saranno delle gare ed io voglio che tu partecipi Elvira.»
«Oddio! Quando? E dove?»
Mi sarei aspettata di tutto tranne che questo. Tornare in pista e vincere mi riempie il cuore di gioia e soprattutto, mi fa pensare a quante gare ho partecipato nella mia vita e a quante ne ho vinte.
«Non molto tempo per questo ti chiedo di tornare presto. Meriti di gareggiare e credo tu possa anche vincere!»
Altri tre minuti qui dentro con questa donna e rischio di diventare un lago. Queste parole mi hanno resa non felice, ma di più. Quando si tratta del pattinaggio è sempre cosi. Sono sempre felice, di buon'umore ed è straordinario avere tale fortuna.. Uno sport con cui divertirsi e sfogarsi allo stesso tempo.
«Non ci credo..» è tutto quello che riesco a dire.
«Bhe, credici. E ora vai.. Mi raccomando, buon viaggio e torna presto che ti aspetta un duro allenamento» mi fa un occhiolino.
«Prometto!» le dico sorridendo per poi lasciare la scuola.
Senza nemmeno accorgermene è calato il sole e quindi, è gia buio.
M'incammino verso la fermata dell'autobus fino a quando un auto con dei fari accecanti si ferma a pochi metri da me. Cerco di capire di chi si tratta ma non ci riesco.
Improvvisamente il mio telefono squilla distraendomi.
«Pronto?» dico senza guardare il nome sullo schermo.
«Salta su.»
La voce maschile al telefono smette di parlare staccando la chiamata. Era una voce familiare. Mi avvicino all'auto e..S/A.
Seraaaa a tutte💘🌸
Stavo pensando di dare un nome alla nostra famiglia.. perchè insomma, è questo che siamo.
Crescete ogni giorno di più ed io ormai vi sento parte di me.
Quindii, idee?✨😊love uuuu🌸💘
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Hold my hand.
FanfictionElvira Wilson, testarda, orgogliosa e decisa. Tormentata da un passato oscuro e pieno di critiche. Ha vissuto tutta la vita tra aeroporti e valigie. Una nuova vita la aspetta a Los Angeles. Una famiglia perfetta ma che pretende troppo dalla 17enne...