5. Margherite e lottatori di Sumo

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Mi stesi sul prato costellato di piccolissime margherite mentre Harry sistemava al meglio la tovaglia a scacchi che avevamo portato per il nostro picnic improvvisato.

Come ogni pomeriggio a casa Styles, alla fine era sempre il riccio ad avere un'idea geniale per non morire di noia e quella volta avevamo deciso di aproffittare del sole che fortuitamente stava illuminando la piovosa Bradford per uscire un po'.

"Dammi una mano!" mi rimproverò il riccio, mentre io poltrivo sdraiata ai piedi di una grande quercia e strappavo le margherite indifese per oltraggiarne i minuscoli petali.

"Vediamo se Louis t'ama o non t'ama" scherzai, porgendogli un fiorellino, che lui rifiutò.

"Lo sai che anche le piante sono esseri viventi?" mi rimproverò, togliendomi dalle mani gli steli e poggiandoli per terra. Io roteai gli occhi, sorridendo.

Harry era fatto così: che fosse un suo amico, un canguro o un minuscolo fiorellino bianco come quelli che stavo torturando io, doveva difenderlo a spada tratta e farmi la morale.

"Hai solo paura di sapere che Lou non ti ama!" scherzai io, facendo scomparire l'aria di disapprovazione che fino a pochi secondi prima aveva animato il suo volto.

"Almeno io ce l'ho qualcuno di cui preoccuparmi!" rispose lui, facendo l'aria da superiore. Io gli feci la linguaccia.

"Sono single per scelta, e tu lo sai" puntualizzai, mettendomi a sedere accanto a lui. Anne, la mamma di Harry, ci aveva preparato un cestino colmo di prelibatezze che si potevano trovare solo a casa Styles, come ad esempio dei piccoli biscotti ripieni di crema e marmellata che preparava sempre Gemma o rustici vari.

A casa mia, invece, mia madre cucinava solo cose salutari e le uniche occasioni in cui si poteva trovare qualcosa di buono tra i ripiani del frigorifero era nel giorno del compleanno di qualche membro della famiglia o quando Ellie, mia sorella, rompeva con qualcuno.

"Eh già, povero ragazzo.." mormorò il riccio, riferendosi a Luke. Ci era rimasto molto male quando io e il biondo ci eravamo lasciati, un po' perchè si sentiva colpevole del malessere di entrambi, visto che era stato lui a farci conoscere per caso, una sera che l'avevo accompagnato in un locale in cui doveva suonare una band di cui Harry conosceva il batterista, e cioè Ashton. Un po' perchè, invece, nonostante la gelosia che avevano provato l'uno nei confronti dell'altro negli otto mesi in cui io e Luke eravamo stati insieme, tra di loro era nata una bellissima amicizia e anche dopo la nostra rottura erano rimasti in contatto.

A me però dava fastidio quando Harry nominava Luke o ne parlava. Non perchè lo odiassi, anche se avrei voluto, ma perchè mi faceva passare come una stronza senza cuore che aveva lasciato il suo ragazzo senza alcun motivo apparente quando, e lo sapeva bene, di motivi ce n'erano e per la maggior parte non erano dovuti ai miei sbagli.

"Non voglio parlare di lui adesso, per favore" lo stoppai subito, per poi rivolgere la mia attenzione alle bibite che mamma Twist ci aveva infilato nel paniere.

"Okay" disse soltanto, un po' offeso dal mio modo brusco di spegnere il suo entusiasmo sul nascere.

Dopo una decina di minuti avevamo già fatto pace. Funzionava così tra noi: litigavamo per qualche motivo stupido ed uno dei due teneva il broncio per un po, poi, quando l'aria cominciava a diventare pesante, ci guardavamo negli occhi e scoppiavamo a ridere come se nulla fosse successo. Eravamo tanto diversi, io ed Harry, eppure non avrei mai immaginato di avere accanto qualcuno che mi capisse quanto lui, che mi desse la forza di cui avevo bisogno, che mi facesse sorridere sempre, che si preoccupasse per me.

Harry era unico al mondo.

"Allora, domani sera che si fa?" chiese lui, facendomi tornare alla realtà.

Fight or Flight? || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora