24. Did I miss something?

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Britt e Harry mi obbligarono a lavarmi, mettermi quel meraviglioso vestito e truccarmi come se stessi andando ad un matrimonio, senza praticamente rivolgermi la parola se non per darmi ordini. Li odiavo.

"Posso solo sapere dove andremo?" mi lamentai per l'ennesima volta, facendo tremare i muri della rulotte nella quale ci trovavamo. La bionda mi rivolse uno sguardo seccato.

"Se continui a muoverti non riuscirò mai a metterti il rossetto decentemente" rispose soltanto, troppo concentrata a fare la makeup-artist per saziare la mia curiosità.

Dopo un'altra mezz'ora buona di preparativi (in cui il riccio fu costretto dalla bionda a mettermi lo smalto sui piedi intonato al vestito e a soffiarci sopra fino a quando non si fosse asciugato) i due mi guidarono per un sentiero sempre illuminato da candele che portava al retro del vivaio.

"Entra, e goditi la festa, cupcake" sorrise il riccio, dandomi una spinta che mi fece quasi cadere col sedere sul prato. Come faceva a non accorgersi che potenza avessero quelle enormi mani?

Aprii la porta, un po' dubbiosa, e non appena fui col naso dentro il capannone migliaia di luci pendenti da ogni pianta presente si accesero insieme mostrandomi tutti i miei amici e la mia famiglia, che sorrisero e gridarono 'buon compleanno Camille!' facendo tremare l'edificio.

Oh cazzo, era il mio compleanno e me n'ero completamente dimenticata. Compivo 18 anni e avevo chiesto espressamente di non ricevere alcuna festa a sopresa o eventi imbarazzanti come quello, ma sapevo con certezza che tutto quel ben di Dio non era di certo stato organizzato da Ellie.

Eppure, nonostante odiassi stare al centro dell'attenzione e vestirmi a cerimonia come avevo fatto quella sera, provai nei confronti della folla presente solo un forte senso di gratitudine. Insomma, anche il vicinato era presente per farmi gli auguri a mezzanotte, e io rompevo sempre le scatole a tutti con la musica alta e i litigi con mia sorella alle ore più improponibili della notte!!

Forse non ero una persona così orribile come temevo di risultare, forse c'era davvero qualcuno che mi voleva bene.

Non ebbi il tempo di dire nulla perchè fui sommersa da abbracci, baci e regali. Tutti mi dicevano più o meno le stesse cose, e i regali erano sempre i soliti, ma mi sentii riconoscente ad ogni singola persona lì in piedi per me e soprattutto a chi aveva organizzato quella sopresa così bella.

Non ci fu nemmeno bisogno di parole, o di rigraziamenti: appena mi ritrovai il moro davanti lo strinsi più forte di quanto non avessi mai fatto in vita mia. Lui rise e mi lasciò un paio di baci sul collo, per poi lasciarmi alle mie prozie che mi deliziarono con strane collane d'oro appartenute a chissà quale antenato e indicazioni su come preparare la torta di mele come una casalinga perfetta.

"Papà?" chiesi alla mamma, appena mi fui liberata delle tre dell'Ave Maria.

"Sta arrivando, sai che era a riunione a NY ma ha preso il primo aereo per arrivare qui in tempo. Tra poco tua sorella lo va a prendere all'aereoporto" mi spiegò, mentre io annuivo.

La rossa mi tirò al centro della sala e potemmo dare inizio alla festa. C'era un buffet enorme, in cui fontane di cioccolato e splendidi aragoste facevano venire l'acquolina in bocca, un grande spazio destinato alla discoteca e ai balli di gruppo, un dj con una splendida consolle e un fotografo di cui avvertivo il flash negli occhi almeno ogni 10 secondi.

Mi divisi un po' fra i miei amici, ballando a turno con tutti e scambiando due chiacchiere con i miei compagni di classe, mentre buttavo occhiate in giro cercando il mio Zayn, che però sembrava scomparso. D'un tratto mi ritrovai da sola, ma una voce familiare sembrò riempire la stanza e accarezzare ogni cellula del mio corpo.

Fight or Flight? || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora