15. Strane performance e abbracci improvvisi

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Dopo svariate sgridate da parte di mia madre, decisi finalmente di mettere a posto nella mia stanza. Non lo facevo mai, togliendo le volte in cui avevo qualche ospite in casa o quelle in cui dovevo trovare qualcosa di veramente importante che era scomparso in tutto quel casino.

Mi guardai un attimo attorno: il letto era disfatto, sul comodino si sovrapponevano bracciali e collane buttati lì sera dopo sera, calzini e altrei indumenti non identificati pendaveno dal cesto della biancheria sporca e buste di patatine finite miste a cartaccie inquinavano la scrivania. Nella tastiera del pc c'erano briciole di biscotti al cioccolato e polvere e impronte erano dovunque.

Okay, facevo davvero impressione. Solo potevo ridurre la stanza in quel modo pietoso.

Presi stracci e disinfettante e cominciai la mia opera, mettendo come sottofondo una Stay di Rihanna. Amavo quella canzone, ma certamente non mi avrebbe messo addosso l'energia che mi serviva per riparare a quel disastro, così selezionai la playlist 'glee-happy', sapendo che avrei trovato lì canzoni adrenaliniche che sicuramente avrei potuto ballare.

Partì subito Born This Way, che mi ricordò uno dei miei episodi preferiti della seconda stagione, e cominciai a ballare e cantare a ritmo di musica, usando la scopa come microfono. Finii di pulire la scrivania con Gives You Hell e rifeci il letto intonando come meglio potei Firework, abbassando di una tonalità gli assoli di Rachel aka Lea Michele aka la mia ragione di vita.

Dopo che ebbi sbattuto i tappeti pieni di polvere cantando a squarciagola Toxic e Oops, I did it again (Britney Spears>>>il mondo), mi resi conto di avere praticamente tirato a lucido la mia camera, tranne per il casino che c'era sul comodino.

Misi in ordine braccialetti, collane e orecchini, ritrovando oggetti che non sapevo nemmeno di avere e finalmente potei inscenare lo scontro tra Santana e l'usignolo Sebastian con Smooth Criminal, facendo finta che quest'ultimo fosse l'aspirapolvere che avevo usato pochi minuti prima per togliere le briciole dagli aggeggi elettronici della mia camera, e usando la spazzola come microfono.

Ultima, ma non per importanza, canzone della playlist era 'Empire state of mind', che doveva essere assolutamente cantata. Presi uno dei cappelli con visiera che avevo accuratamente posato nell'armadio e lo misi al contrario, imitando il mio Puck nella puntata (si, sono una fissata di Glee, okay? okay).

Reppai anche le parti velocissime, sentendomi Dio sceso in terra per non aver sbagliato nemmeno una parola, e mi preparai a finire la mia esibizione perfetta con l'acuto di Mercedes, ma feci il grande errore di girarmi, trovandomi sulla porta un Niall a bocca aperta, affiancato da un Harry e un Louis con gli occhi sbarrati .

Mi pietrificai all'istante. Che razza di figura di merda avevo fatto? E come avevo fatto a non sentirli salire le scale?

'Camille, quando c'è Glee tu non pensi a niente.' mi disse una vocina nella mia testa.

'Maledette serie tv, mi stanno succhiando l'anima.' pensai.

'Che cosa hai appena detto? Le serie tv sono sacre! Chi altro c'era quando il tuo gattino è morto, o quando avevi bisogno di affondare i tuoi dispiaceri nella cioccolata?' mi assalì ancora quell'odiosa, facendomi riflettere.

'Okay, scusate amori miei, non penserò mai più nulla del genere.'

Mi ricordai che davanti a me c'erano ancora quei tre, a bocca aperta, a guardarmi, e mi diedi uno schiaffo mentalmente. Avevo talmente tanti complessi che adesso cominciavano a litigare fra loro, molto bene.

"Da quanto siete lì?" chiesi timidamente, accorgendomi con un'occhiata allo specchio che ero diventata completamente rossa.

"Più o meno da.. quando hai cominciato a twerkare in Toxic" rise Harry, portandosi una mano alla bocca.

Fight or Flight? || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora