19. Soddisfazioni e sconfitte

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Spalancai la porta della mensa più felice di quanto non fossi mai stata. Avvistai i miei amici in un millesimo di secondo e corsi praticamente verso il tavolo da loro occupato, per poi saltellare attorno a Jessy e Niall che ridevano e mi guardavano stupiti.

"Ho preso B" continuavo a ripetere, quasi come una cantilena, mentre Harry batteva le mani e Izzie continuava a mangiare la sua mela come niente fosse.

Avevo preso B ad un test di matematica. Incredibile, ma vero.

Era probabilmente il voto più alto mai visto da Camille Wendell e lo dovevo a Zayn, che aveva passato gli ultimi tre venerdì a farmi studiare e ripetere in vista di quel temuto compito, preoccupato più per me che per sè stesso.

Quando lo vidi arrivare, non gli lasciai nemmeno il tempo di chiedere cosa stesse succedendo, perchè gli corsi incontro e lo abbracciai, per la prima volta nella mia vita.

"Ho preso B al test" sussurrai, per fargli capire il motivo di quel gesto improvviso.

"I miracoli esistono" rise il deficiente, stringendomi fortissimo.

"Già" risposi, ricambiando la stretta. Era tutto merito suo, non potevo essergli più riconoscente.

"Stasera una bella pizza per festeggiare?" chiese speranzoso, avendomi ancora fra le braccia. Io annuii senza pensarci un attimo.

Nelle ultime settimane, era capitato spesso che dopo lo studio io e il moro fossimo andati a mangiare qualcosa insieme, visto che per lui rimanere a casa mia per cena sarebbe stato abbastanza strano.

C'era gente che pensava, per quei futili motivi, che tra me e lui ci fosse qualcosa. Niall soprattutto, che con la sua solita aria da fangirl vedeva ship anche quando non ce n'erano, non faceva altro che fare battutine e prenderci in giro in ogni modo possibile, riuscendo quasi (e dico quasi) a mettermi in imbarazzo.

"Però non dirlo all'irlandese, o ricomincierà con la storia dello spaghetto diviso fra i cani.." mormorai, avvicinandomi al suo orecchio.

"Era il cartone animato Lilly e il vagabondo, fatti una cultura!" mi gridò il biondo, che ovviamente aveva un udito acutissimo e ci stava spiando sin dall'inizio.

Io sbuffai, mentre Zayn se la rideva.

"E comunque dovreste farlo, sareste troppo teneri!" aggiunse, assumendo la sua solita faccina sognante da adolescente in calore. Scossi la testa. Non sarebbe cambiato mai.

"Tu sei pazzo, Horan" borbottai, ridendo anch'io sotto ai baffi.

Quando tornai a casa, dopo aver informato praticamente tutto il vicinato dell mia piccola/grande soddisfazione, cominciai a sfornare dolcetti senza un perchè, facendo aumentare il tasso glicemico del sangue di mio padre di almeno il 40%.

Dopo aver smaltito quell'insulsa gioia mi sentii di nuovo in ansia, non sapendo cosa indossare per uscire con l'insulso deficiente, e passai un paio d'ore prima di scegliere un semplicissimo jeans strappato sulle ginocchia e un maglioncino a righe bianche e blu che avevo comprato da poco, per poi correre a lavarmi e truccarmi in un modo decente.

Spinta dalla necessità, avevo imparato ad usare terra e correttore e a passarmi la piastra senza creare strane curve nei miei capelli, e anche se l'eyeliner e l'arricciacapelli mi causavano ancora un po' di problemi, per me quello era un buon risultato.

Purtroppo mia sorella non c'era mai (che si fosse trovata un fidanzato e io non ne sapevo niente?) e tante volta, sotto invito di Zayn, mi ero dovuta azzardare, aiutandomi con tutorial su youtube e salviettine struccanti, e cominciavo a capirne qualcosa di quella roba da femmine.

Fight or Flight? || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora