Le mani mi tremavano.
No, in realtà tutto il corpo sembrava scosso da continui tremori.
Il desiderio che solo lui era in grado di appiccare, come un incendio, dentro di me si era dissolto ormai, lasciando dietro di sé una fastidiosa insoddisfazione in mezzo alle gambe.
Ero orgogliosa di me stesse per esser riuscita a dire di no, inutile mentire a me stessa; se non gliel'avessi detto avrei finito col pentirmi.
Eppure mi sentivo comunque in colpa.
Il suo sguardo stupito e pieno di dolore...
Mi coprii il viso con le mani, come se, premendo le dita contro gli occhi, avrei potuto impedire alle lacrime di sgorgare.
I tremori vennero presto sostituiti dai singhiozzi.
Odiavo piangere, odiavo mostrarmi debole di fronte ad altre persone eppure prima, quando mi ero ritrovata stretta a Malfoy per chiedere un po' di conforto, non mi ero affatto odiata.
Era tutto così confuso, tutto così difficile, tutto così sbagliato!
Perché non riuscivo più a fidarmi di lui?
Era come un blocco mentale; ogni volta che mi parlava, che mi baciava, non potevo fare a meno di pensare che avesse un doppio fine, che in realtà il suo unico scopo fosse quello di consegnarmi al nemico di nuovo.
In fondo avrebbe avuto senso, no? Rapirmi per portarmi ad avere fiducia in lui e poi, appena avesse scoperto tutto ciò che poteva, mi sarei ritrovata di nuovo in una cella buia ed umida.
Mi distesi su un fianco, raggomitolandomi su me stessa e stringendo con le braccia le gambe al petto.
Cercavo inutilmente di calmare il mio respiro, ma per quanto mi sforzassi continuavo a venir scossa dai singhiozzi, anche se ormai erano diminuiti in modo considerevole.
Fui costretta ad alzarmi quando ormai non riuscivo più a trattenere la mia vescica e il bisogno impellente di fare la pipì, così mi fiondai in bagno con le gambe malferme.
Sciacquandomi le mani, un po' appiccicose e sporche a causa della colazione, ne approfittai per guardarmi allo specchio grande con cornice dorata che si trovava sopra il lavandino.
Ero davvero pallida, molto più del solito e le occhiaie spiccavano in modo inquietante, mentre gli zigomi non mi erano mai sembrati così spigolosi. E i capelli? I capelli erano la solita massa indistinta di ricci ribelli color castano scuro, mentre le labbra erano gonfie a causa dei baci di Malfoy.
Con che coraggio riusciva a guardarmi in faccia?
Ero bruttissima, non che fossi mai stata una bellezza, ma la prigionia non mi aveva giovato affatto, rendendo il mio viso tirato e troppo spigoloso.
Mi portai una mano sulla guancia, sentendo la pelle morbida, poi continuai la mia esplorazione toccandomi i capelli puliti, la fronte, il naso, le labbra...
Possibile che sentissi ancora la pressione della bocca di Malfoy contro la mia?
Scossi la testa e decisi di tornare in camera, cercando magari tra i cassetti qualcosa per coprirmi perché non avevo intenzione di passare la giornata in boxer e maglietta.
Il suo profumo impregnava ogni singolo granello d'aria della stanza e faceva male, eccome se faceva male.
Ogni volta che respiravo mi sembrava di ricevere uno schiaffo sulla guancia, mentre il ricordo di quel suo sguardo smarrito e pieno di dolore a causa del mio rifiuto, mi faceva sentire una stronza.
Aprii l'armadio e cercai al suo interno fino a quando non trovai un paio di pantaloni che facevano parte di un pigiama a quadri neri e grigi.
Per sbaglio inciampai su una pila di libri, facendo cadere una decina di volumi posti in equilibrio precario.
Mi inginocchiai a terra e li sistemai nuovamente, la mia attenzione venne però catturata da un piccolo libricino con la copertina marrone rovinata e su cui c'era una scritta a caratteri dorati: "Le fiabe di Beda il Bardo"
Lo sfogliai, incuriosita, mentre non riuscivo a trattenere un sorriso.
Sulla prima pagine c'era una dedica tutta svolazzante che non poteva appartenere che ad un pugno femminile: "Per ricordarti quanto era semplice l'infanzia. Con amore, D."
Strinsi forte le mani intorno a quel libro, mentre una fin troppo familiare fitta di gelosia mi gelava il sangue nelle vene.
Chi diavolo era D.? Era irrazionale ciò che provavo, lo sapevo, eppure non potevo fare a meno di sfogliare ogni singola pagina di quel libro alla ricerca di altri indizi che potessero aiutarmi a capire chi fosse quella ragazza.
E se Draco fosse stato innamorato di lei?
Oh, Merlino! E se fosse stata lei la ragazza che aveva amato e molto sicuramente continuava ad amare in gran segreto?
Molto maturamente decisi di nascondere quel libretto dove lui non l'avrebbe trovato, anche se, insomma, essendo in camera sua non ero molto sicura di dove sarebbe potuto essere un posto simile.
Alla fine lo posai semplicemente sul letto, mentre mi guardavo intorno alla ricerca del nascondiglio perfetto.
Lo sguardo mi cadde però sul comodino dove, abbandonati a se stessi si trovavano il galeone incantato e la bacchetta di Malfoy.
Sbarrai gli occhi dalla sorpresa, dato che non mi ero resa conto che prima avesse lasciato entrambi in camera, prima di andarsene.
Mi avvicinai alla bacchetta e, senza pensarci la presi in mano, sentendo un leggera scarica alla mano.
Non era la mia bacchetta e questo il mio corpo lo sapeva, ma non sembrava nemmeno che questo provocasse qualche reazione negativa.
Con un leggero movimento del polso sussurrai: «Accio galeone».
L'istante dopo mi trovavo tra le mani la moneta.
Sorrisi, felice di poter usare finalmente la magia, dopo tanto tempo che provavo inutilmente a fare incantesimi senza bacchetta.
La mia contentezza era guastata dal litigio appena concluso malamente con Malfoy, ma non mi lasciai sopraffare da quella sensazione di inadeguatezza e trasfigurai i pantaloni del pigiama in un paio di jeans elasticizzati, prima di trasformarli nuovamente in un paio di pantaloni da ginnastica babbani.
Risi, prima di insonorizzare la stanza, pronta a provare a mettermi in contatto con i miei due migliori amici.
Avevo paura che il lieve legame che avevo creato con la bacchetta di Malfoy si concludesse da un momento all'altro, quindi non sprecai tempo e iniziai a pronunciare l'incantesimo, scrivendo sul bordo del galeone una semplice domanda: "State bene?"
Sapevo che il galeone avrebbe cominciato a scottare per avvisarli del mio messaggio, così non feci altro che aspettare una risposta, certa che presto o tardi avrei avuto loro notizie.
Nell'attesa mi sedetti sul letto di Malfoy e, per ingannare il tempo, iniziai a leggere le Fiabe di Beda il Bardo, curiosa di vedere quanto fossero diverse dalle fiabe babbane che io conoscevo bene.
La prima fiaba s'intitolava "Il mago e il pentolone salterino" e iniziai a leggerla con molto interesse, stupendomi che il messaggio principale del racconto fosse quello di aiutare i babbani e di non disprezzarli.
Possibile che a Draco Malfoy da piccolo leggessero quella fiaba? Probabilmente i suoi genitori la saltavano, o la modificavano se no non si sarebbe spiegato il motivo del suo odio verso tutto ciò che aveva qualche collegamento, anche se minimo, col mondo dei Babbani.
Stavo per iniziare la seconda fiaba, quando un forte bruciore alla mano destra mi fece sussultare.
Il libro di fiabe mi cadde ai piedi, mentre osservavo attentamente il galeone e la piccola scritta che era comparsa sul suo bordo: "Hermione, temevamo che fossi morta. Noi stiamo bene, ma tu?"
Sentii calde lacrime di sollievo scivolarmi lungo le guance e non potei trattenermi dal ridere.
Stavano bene! Bene!
Strinsi il galeone al petto e alzai gli occhi verso il soffitto: «Grazie, Merlino. Grazie», sussurrai con un filo di voce, prima di rispondere: "Sì, sto bene, non vi preoccupate per me. Dove siete?"
Aspettai in trepidante attesa una risposta, non distogliendo lo sguardo dal galeone neanche un istante.
Stavo per perdere le speranze, quando un forte bruciore mi fece sorridere e piangere insieme nuovamente.
"Per il momento a Grimmauld Place, ma prima abbiamo trascorso un po' di tempo alla Tana. Tu Hermione? Sei ancora ad Hogwarts?"
Utilizzare la bacchetta di Malfoy stava diventando sempre più facile, mentre continuavo a lasciare incantesimi al galeone per ricevere ed inviare risposte.
"Si. Avete fatto qualche passo avanti per quanto riguarda gli Horcrux?"
"Come fai ad essere ancora ad Hogwarts? Sei imprigionata?"
Avevano ignorato la mia domanda e questo mi diede parecchio fastidio, ma ero lusingata e felice del fatto che si stessero preoccupando per me.
"No, non sono imprigionata", li rassicurai.
"Ma come hai fatto a fuggire? E come fai a restare ad Hogwarts? Sei nascosta?"
Ed ora? Che potevo dire? Malfoy mi ha salvata ed ora sta cercando di sedurmi?
Feci una smorfia, certa che quella risposta non gli sarebbe piaciuta affatto, così decisi di censurarla un po'.
"Malfoy mi ha salvato".
Ero certa che ci avrebbero messo parecchio prima di digerire la situazione, così decisi di leggere anche la seconda fiaba: "La Fonte della Buona Sorte".
Se la prima mi aveva piacevolmente sconvolto, la seconda mi lasciò direttamente a bocca aperta.
Possibile che Malfoy avesse letto quel libro? Sembrava impossibile da credere, in quanto si parlava di vicende che vedeva maghi e babbani collaborare in armonia e senza inutili pregiudizi...
Forse era un volume che non aveva mai avuto il permesso di leggere, se non da poco tempo, dato che il suo comportamento nei miei confronti stava migliorando di giorno in giorno; tanto che aveva quasi del tutto smesso di chiamarmi Mezzosangue e quando lo faceva usava un tono di voce così gentile che era impossibile non capire che non lo stava utilizzando per insultarmi, ma come se fosse un simpatico soprannome.
Il galeone bruciò di nuovo: "Non penso che fidarsi di Malfoy sia la cosa più saggia da fare".
Aggrottai le sopracciglia.
I miei amici non mi stavano dicendo nulla di nuovo, sapevo perfettamente che dovevo stare attenta ed ero convinta di essere abbastanza grande da poter capire da sola come fare per resistere alla tentazione e attrazione continua che esercitava nei miei confronti Malfoy.
"Non sono una bambina, so badare a me stessa".
Certo, il libro di fiabe che avevo sulle gambe non sembrava proprio essere una lettura adatta ad una persona adulta, ma leggendolo arricchivo la mia cultura generale.
"Certo, Hermione, ma è Malfoy!"
Ero certa che quella frase fosse opera di Ron, solo lui poteva parlare in quel modo nient'affatto maturo.
"Questo è l'ultimo dei nostri pensieri! L'importante è trovare gli Horcrux!"
"Siamo riusciti a distruggere il medaglione".
Sorrisi a quelle parole, cominciando a saltellare per la stanza come una pazza.
"Come?"
"Quel medaglione era quello appartenuto a Salazar Serpeverde e pensiamo che anche gli altri Horcrux si trovino in oggetti appartenenti ai fondatori delle altre case. Comunque con la spada di Godric Grifondoro".
La faccenda si faceva interessante. Da quel che sapevo a proposito dei fondatori delle case avevano in effetti tutti un oggetto che li caratterizzava: Salazar Serpeverde un medaglione, Tosca Tassorosso una coppa, Priscilla Corvonero un diadema e Godric Grifondoro la spada.
Dato che la spada non era un Horcrux e che il medaglione era già stato distrutto, mancavano il diadema e la coppa.
Eppure anche distruggendoli mancavano comunque altri due Horcrux...
Dovevo chiedere aiuto a Malfoy, lui di sicuro avrebbe avuto l'occasione di scoprire qualcosa che sarebbe potuto risultare utile per la ricerca.
Malfoy...
Con che coraggio lo avrei di nuovo guardato in faccia dopo quello che era successo?
"Cercherò più informazioni possibili, ragazzi. Comunque due possibili Horcrux potrebbero essere i diadema di Priscilla Corvonero e la coppa di Tosca Tassorosso. Dovremmo solo scoprire dove si trovano".
Presi di nuovo il libro di fiabe in mano, decisa a continuarlo in un altro momento e lo appoggiai sul comodino.
Sentii un rumore e mi voltai di scatto, vedendo due tende che in precedenza non avevo mai notato, forse perché erano scure come il colore delle pareti.
Mi avvicinai ad esse e le scostai, rivelando il verde fondale del Lago Nero.
Una delle due ante della finestra ospitava parte di quello che sembrava un grosso e terrificante tentacolo.
Chiusi nuovamente le tende, sentendo un sonoro pop dietro di me.
Voltandomi mi ritrovai davanti Breedy e non potei fare a meno di sorridere: «Ciao!»
Mi sembravano passati due minuti da quando era venuto a portare la colazione, mentre a quanto pare dovevano essere passate ore, dato che sosteneva un altro vassoio.
Lanciai un'occhiata ad un orologio a parete e vidi con stupore che era già mezzogiorno e mezzo.
Non potei fare a meno di preoccuparmi, chiedendomi dove fosse finito Malfoy.
Avevo bisogno di parlargli, dirgli quello che avevo scoperto...
«Breedy, sai dov'è Draco?», gli chiesi, avvicinandomi al piccolo Elfo Domestico che, dopo un profondo inchino, rispose: «È a pranzo con la sua famiglia. Devo riferirgli un messaggio?»
Non avrebbe mangiato con me, quindi?
Che ipocrita ed egoista che ero.
Litigavo con lui, lo scacciavo e poi mi aspettavo anche che sarebbe tornato per pranzo e che mi avrebbe chiesto scusa per colpe che lui non aveva?
«Potresti dirgli che vorrei parlargli per ciò che è successo?»
Che brava, stavo migliorando di giorno in giorno. Ora mandavo anche avanti l'elfo domestico per tastare il terreno e rimanere nelle retrovie! Da quando avevo cominciato ad essere così codarda e subdola?
«Anzi, meglio di no. Gliene parlo direttamente io quando tornerà».
Ci fu una breve pausa, interrotta solo dal rumore leggero del vassoio che veniva poggiato sulla scrivania.
«Tornerà, vero?», non riuscii a trattenermi e quelle parole mi uscirono di bocca, facendomi arrossire.
Vidi Breedy sorridere: «Certo che tornerà, signorina Granger. Se no dove dormirebbe? Sul divano?»
Possibile che non avesse detto quelle parole con qualche intenzione nascosta?
Forse sapeva quello che era successo e mi voleva far sentire in colpa...
Impossibile, anche se conoscevo Breedy da poco, ero certa che non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
«Eh già», dissi, ma dentro di me mi sentivo tremendamente in colpa.
Il medaglione, che tenevo ancora nella mano sinistra incominciò a bruciare proprio in quel momento, facendomi sussultare.
"Indagheremo. Ti terremo informata se ci saranno sviluppi. Ginny dice di ricordarti le sue lezioni. A cosa si riferisce?"
Sorrisi.
I miei amici riuscivano sempre a mettermi in buon umore, anche se per pochi secondi, anche se si trovavano dall'altra parte dell'Inghilterra.
"Ringrazia Ginny".
Lasciai volontariamente perdere la seconda domanda, certa che a porgerla fosse stato Ron.
Quando alzai lo sguardo Breedy se n'era già andato.
Mi rattristai al pensiero di essere nuovamente sola, ma cercai di scacciare quel vuoto opprimente mangiando.
Come primo avevo zuppa di zucca, poi c'era pesce, patatine, carote al forno e poi come dessert il mio preferito: biscotti al limone.
Mangiai tutto con gusto, soprattutto il dolce, prima di sedermi sul letto di Malfoy e di lasciarmi andare ad un profondo sospiro.
Chissà come stava andando il suo pranzo...
Si stava divertendo? Stava chiacchierando con i suoi genitori?
Non avevo mai conosciuto sua madre. Suo padre invece lo conoscevo fin troppo bene...
Feci una smorfia e mi coricai, cominciando a giocare distrattamente con una ciocca di capelli.
E se la nostra relazione fosse diventata qualcosa di serio? Se anche lui si fosse innamorato di me?
Come avrei fatto ad essere abbastanza per la sua famiglia?
Non avevo mai visto Narcissa Black in Malfoy, ma ero certo che fosse bellissima, bionda e con i lineamenti dolci. Allo stesso modo in cui ero certa del suo portamento regale, del suo sguardo freddo e della sua convinzione che i babbani e i Mezzosangue fossero tutta feccia.
Sì, in fondo madre e figlio in qualcosa dovevano pur assomigliarsi, non era possibile che Malfoy avesse preso tutti i suoi lati peggiori dal padre, no?
Draco, Draco, Draco, Draco, Draco...
Possibile che non riuscissi a pensare ad altro?!
Scossi la testa sconsolata e mi sporsi per recuperare il libro di Fiabe, pronta a leggere ancora un paio di storie, per rilassarmi e cercare di pensare ad altro invece che al mio amante che ero riuscita, con chissà quale forza di volontà, a rifiutare.
La fiaba successiva a quelle che avevo già letto era: "Lo stregone dal cuore peloso" e, anche se il titolo era particolarmente buffo, ero certa che sarebbe stato davvero istruttivo come anche le altre storie.
Riuscii a malapena a leggere le prime due pagine, prima che una forte stanchezza mi colpisse.
A quanto pare il mio corpo aveva ancora bisogno di dormire per riprendersi da tutto lo stress accumulato.
Riuscii a malapena a formulare quel pensiero prima di cadere in un sonno tormentato.**********************************************************************
Hola ^-^
Come va? Anche voi siete contente come la sottoscritta della fine delle vacanze e dell'inizio della scuola? -.-
A parte gli scherzi, che ne pensate del capitolo? Vi è piaciuto? Spero proprio di sì...
Ah, il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Luna [contenta @yourmudblood ? ;) ]
Mando a tutti un enorme abbraccio e un super gigantesco bacio: i vostri commenti sono sempre più stupendi e, anche se non penso di meritarmi tutti i complimenti che ricevo, vi ringrazio dal profondo del cuore! ❤️LazySoul_EFP
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Mai fidarsi del nemico #2 (Dramione)
Fanfic[COMPLETA] [Secondo libro della serie "Mai scommettere col nemico"] Hermione Jane Granger si trova in cella, imprigionata nella sua stessa scuola e costretta ai lavori forzati e a giornalieri interrogatori e torture. Ma dove è finito Draco Malfoy? I...