32. Blaise

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Luna era seduta a gambe incrociate sul mio letto, in mezzo alle ginocchia aveva un volume antico e polveroso che avevo recuperato in biblioteca, il quale avrebbe dovuto suggerirle alcuni dei più antichi passaggi segreti di Hogwarts. In realtà, dall'espressione scocciata sul suo viso delicato, intuivo che erano ben poche le informazioni utili che stava ricavando dalla lettura.

Avevamo finito di cenare da poco e lei si era intestardita sul voler cercare ancora un po' prima di andare a dormire. Non ero riuscito a dirle di no e avevo deciso di intrattenermi sfogliando "Storia di Hogwarts", nella speranza di trovare qualcosa di utile a mia volta.

In realtà non stavo propriamente leggendo il volume che avevo in grembo, continuavo a perdermi tra le righe e il mio sguardo virava sovente verso il centro del mio letto, verso una invitante cascata di capelli biondi fini e una bocca dalle labbra imbronciate che avrei voluto far distendere in uno dei suoi dolci sorrisi, magari con un bacio.

Mi morsi il labbro inferiore, ideando un piano nella mia mente.

"Ok, ti alzi, senza farla insospettire, ti avvicini al letto con nonchalance e poi, quando meno se l'aspetta, la placchi e..."

Toc. Toc.

Aggrottai le sopracciglia e mi voltai verso la porta. Chi diavolo...?

L'uscio si aprì, rivelando la chioma bionda e il naso aristocratico del mio migliore amico.

«Blaise, Lovegood», salutò, richiudendosi la porta alle spalle e passandosi una mano sui pantaloni; sembrava volesse togliere un'imperfezione inesistente.

Ci eravamo visti prima di cena per parlare della bellissima missione suicida in cui eravamo invischiati fin sopra i capelli. Cosa voleva ancora?

«Potter attaccherà il castello col suo branco di amici sfigati questa notte, dovete parlare con la Dama Grigia al più presto, abbiamo bisogno del diadema», annunciò Draco, mentre si rimirava le unghie come se niente fosse.

Rimasi per qualche secondo immobile a fissare la porta scura alle spalle del mio amico, cercando di comprendere ciò che aveva appena detto.

Luna si alzò, abbandonando il volume che stava leggendo sul mio letto e si fece più vicina a Malfoy: «Harry ha deciso di attaccare questa notte?»

Mi portai una mano tra i capelli, la frustrazione ben visibile sul mio volto.

E io che stavo programmando di saltare addosso alla Lovegood e passare il resto della serata a farla arrossire in quel suo modo dolce e affascinante.

«Potter si deve trovare un hobby», borbottai, lanciando un'occhiata furiosa al mio amico.

Malfoy sollevò un sopracciglio e sfoderò il suo ghigno migliore: «Sono d'accordo, Blaise».

Luna rise del nostro scambio di battute e mi guardò di sottecchi: «É sicuro andare fino alla torre di Corvonero a quest'ora?», chiese.

Era nervosa, lo vedevo chiaramente dal modo che aveva di giocherellare con i suoi lunghi capelli biondi, che le sfioravano la vita. Mi sarebbe piaciuto spogliarla e vederla con solo l'oro della sua chioma a coprirle la pelle bianca come il latte.

Presi un profondo respiro e distolsi lo sguardo; quello non era proprio il momento per fare certi pensieri.

«Con la maschera da Mangiamorte non vi riconoscerà nessuno, dovreste cavarvela senza problemi», disse Malfoy: «In bocca al mannaro».

Draco fece dietrofront, diretto verso la porta, quando si bloccò di colpo, guardando la Lovegood negli occhi: «Suggerimenti su come domare una belva feroce?»

Mai fidarsi del nemico #2 (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora