Affondai le mani tra quei capelli scuri e ribelli; assaggiai con le dita la consistenza di qualche ciocca, sentendo una piacevole sensazione di solletico sui polpastrelli.Inspirai a fondo, sentendo con gioia il suo odore: un dolce profumo di primavera, che mi provocava una sensazione di calore soffocante.
Un calore fastidioso...
Un incendio vero e proprio: iniziava dalle fondamenta della casa e, lentamente, ma inesorabilmente, asse di legno dopo asse di legno, arrivava fino al tetto.
Da fuori la casa sembrava un grosso falò, rosso, minaccioso, indomabile.
Indomabile come i suoi capelli.
Allentai la presa delle mie dita, non volevo farle male.
Andai alla disperata ricerca delle sue labbra. Dove siete? Dove vi nascondete?
Fu lei a lanciarsi su di me, consumando la mia bocca per minuti interi, accarezzandomi il viso con i suoi capelli ricci.
La sua impazienza, il suo desiderio mi mandavano letteralmente fuori di testa.
La spinsi contro il materasso, sovrastandola, godendomi i suoi gemiti mentre la spogliavo, piano.
Non mi fermare, amore, non mi fermare...
Avevo caldo, continuavo a bruciare.
Le afferrai le cosce, accarezzandola ovunque.
Mi sentivo come un animale.
Quando la penetrai urlò, forte, a lungo.
O forse ero stato io?
Le sue mani mi stringevano, le sue corte unghie erano conficcate nella mia carne e facevano male, ma il dolore non mi fece ritrarre.
Più forte. Di più. Voglio di più.
Non mi sentivo più attaccato al mio corpo, era come se stessi osservando la scena da una prospettiva diversa: ero seduto in poltrona accanto al letto e mi vedevo chiaramente fare l'amore con lei.
E poi cambiò qualcosa, non capii subito cosa, ma quando realizzai ciò che stava succedendo urlai.
Provavo a muovermi, volevo correre verso il letto e interromperli, ma non ci riuscivo, il mio corpo non rispondeva ai miei comandi.
Abbassando lo sguardo notai di avere i polsi e le caviglie rinchiusi in catene spesse e scure.
Mi dimenai, urlai.
Piansi.
Ma per quanto chiudessi gli occhi, continuavo a vederli, sul mio letto.
Lei era bella, sensuale, con le guance arrossate dall'emozione, le labbra gonfie e rosse, gli occhi lucidi. Gemeva e lo implorava di non smettere, affondava le unghie proprio dove le aveva affondate nella mia schiena.
Lui era sopra di lei; continuava a dirle quanto fosse bella, quanto l'amasse...
No, no, no, no...
Non riuscivo a sopportare quella scena.
Chiunque ma non lui, chiunque ma non Weasley!
No, no, no, no!
Hermione...
Mi svegliai col fiato corto e una fastidiosa patina di sudore su tutto il corpo.
Deglutii, cercando di calmare il battito impazzito del mio cuore, ma avevo la gola secca e continuavo a vedere nella mia mente le immagini di quell'incubo crudele.
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Mai fidarsi del nemico #2 (Dramione)
Fanfic[COMPLETA] [Secondo libro della serie "Mai scommettere col nemico"] Hermione Jane Granger si trova in cella, imprigionata nella sua stessa scuola e costretta ai lavori forzati e a giornalieri interrogatori e torture. Ma dove è finito Draco Malfoy? I...