Il pomeriggio di Rita trascorse sereno. Salvatore si prese una pausa dal lavoro e la portò per negozi. Le regalò l'ultimissimo modello di I-phone con una ricarica di cento euro e persero due ore in un grande negozio di ottica a provare occhiali da sole. Poi Rita espresse il desiderio di andare a vedere la vetrina di Hermes a via dei Mille, la madre diceva sempre che una vera donna di classe veste Hermes. In sella allo scooter impiegarono appena dieci minuti ad attraversare tutta la città: sorpassi sulla sinistra, passaggio ai semafori rossi, zigzag tra le vetture nel traffico, un paio di sensi unici imboccati al contrario e, complici i vigili urbani disposti a chiudere un occhio sulle due ruote impegnati com'erano a districare il traffico delle autovetture, furono a destinazione. Sotto la guida della madre, Rita aveva sviluppato un notevole gusto estetico. Rimase a guardare l'insieme perfettamente curato delle tre vetrine, apprezzando la disposizione e la scelta dei colori prima ancora degli oggetti esposti.
"Ma che fai, l'adorazione del presepe?" la canzonò Salvatore.
"Non vedi che perfezione, che stile. Te ne accorgi o no che è diverso da tutti gli altri?"
"E' na puteca costosa cum' a tant' ate inta a zona e co' 'e signurine che se la tirano manco fossero 'e proprietarie. Stronze."
"Perché non ci sai entrare, in un negozio così devi darti un tono, devi entrare come se potessi comprare tutto quello che c'è dentro."
"Allora trasimme, 'e sorde per comprare non mi mancano."
"Si, ma non è solo quello. Loro se ne accorgono se hai solo i soldi ma non sei dell'ambiente"
"Ma di che ambiente parli? Guarda che a spennere ca' ce venono anche quelli che 'e sorde e fanno che puttane."
"Può darsi, ma non sono dell'ambiente."
"E quale fosse sto ambiente"
"Le famiglie bene"
"E quali sono ste famiglie bene, sentiamo"
"Quelle nobili, quelle ricche da generazioni, quelle degli industriali."
"Frena ragazzi'. Noi il culo di essere nati lì non l'abbiamo avuto, ma mi sto dando da fare pe' te fa fa' 'a regina madre così i nipoti dei tuoi nipoti traseno addu Hermes senza tante storie."
"Scemo, allora non hai capito niente, non sono solo i soldi, ci vuole classe, gusto."
"La classe ce la insegni tu a tutti quanti. Mo' non fare la scema e trasimmo. Lo vuoi vedere da dentro o no? Ci sei mai trasuta?"
"Ma sei matto, certo che no. Neanche mamma è mai entrata".
Salvatore la prese per mano e si diresse verso l'ingresso.
"Allora la freghiamo sul tempo. Trasi e stasera fate pace e glielo racconti"
"Salvatore, no. Mi metto vergogna"
"Vergogna di che. Ma lo sai quanto guadagna questa, nu quinto e chello che intasco io se decido di prendermela comoda pe' nu mese intero. Col suo stipendio nun s'accatta neanche una delle borse che vende e se è brava a fare il suo lavoro capisce subito che e sorde da spendere li tengo".
Non le diede il tempo di ribattere e furono dentro. Rita si sentiva come fosse entrata in chiesa e si rese conto subito che la spavalderia di Salvatore si spegneva ad ogni passo che lo avvicinava alla commessa che con estrema professionalità li aveva salutati come fossero i figli di Carolina di Monaco.
"La mia fidanzata vorrebbe" esitò e guardò Rita per un suggerimento.
"Un foulard" gli venne in soccorso mentre sentiva le guance imporporarsi e un sorriso prendere forma per attutire l'evidente imbarazzo di Salvatore. Quando uscirono con una elegante confezione di Hermes contenente un magnifico foulard di seta che Rita aveva impiegato più di venti minuti a scegliere pensando ai colori del viso della madre, l'irruenza dei ragazzi esplose come se fossero stati in apnea per tutto il tempo all'interno di quel santuario dello stile. Si allontanarono ridendo, mentre Salvatore faceva l'imitazione della commessa e si compiaceva di aver aperto il portafogli in modo tale da farle vedere il cospicuo contenuto al momento di pagare i centonovantadue euro del regalino alla sua bella.
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Qui fu Napoli
General FictionUno spaccato della vita di donne napoletane molto diverse tra loro per carattere ed età, le cui storie si intrecciano in una città in cui la più grande minaccia non è la camorra ma il Vesuvio. Rita apprende verità nascoste, Giulia affronta un tradim...