Claudia usciva a passeggio tutti i giorni, faceva bene al bambino. La pancia cominciava a pesarle. L'arco innaturale della schiena la sbilanciava e aveva dovuto comprare un paio di scarpe di un numero più grande, ma a parte questo si sentiva una leonessa. La pelle le sembrava elastica e ispessita, aveva guadagnato tre taglie di seno e la sua libido era aumentata. Tutti i conoscenti continuavano a dirle che era radiosa, ma Teresa l'aveva avvertita: goditela, la natura è una strega, ti dà tanto ma te lo fa scontare in seguito, di colpo e con gli interessi. Amava ripeterle che glielo diceva per il suo bene, per prepararla a quello che sarebbe accaduto dopo il parto, quello di cui nessuno parla perché c'è il neonato a cui pensare. L'ascoltava perché era una delle sue migliori amiche, perché c'era passata già due volte, ma in realtà credeva esagerasse. Si sentiva al centro del mondo, aveva l'attenzione di tutti i suoi cari e gli sguardi compiaciuti dei passanti. Le coccole delle commesse nei negozi, le attenzioni dei camerieri nei ristoranti, la precedenza alla posta e in qualsiasi ufficio si recasse. Se era così con il pancione, come poteva cambiare con un neonato tra le braccia se non in meglio? Gli ormoni fanno brutti scherzi, le ripeteva Teresa, vedrai.
Non riusciva a ricordarsi quando aveva deciso di andare a trovare il marito allo studio, si ritrovò sotto il portone dell'antico palazzo e salì solo per un veloce saluto. Nell'androne fu quasi travolta da una donna che sembrava uscita da una rivista di moda degli anni cinquanta, bella e profondamente turbata.
"Mi scusi, le ho fatto male? Mi dispiace" le disse sfiorandole il pancione.
"Non è niente, non si preoccupi. Tutto a posto". La donna la fissò per qualche istante senza proferire parola.
"Ci conosciamo?" chiese Claudia.
"No, non credo proprio" rispose e si affrettò ad uscire.
La guardò svanire con una strana sensazione nel cuore. Questi ormoni mi rendono ipersensibile. Quando arrivò in studio la segretaria stava annullando tutti gli appuntamenti, cercando di comunicare nella maniera più gentile possibile ai presenti che sarebbero dovuti tornare in altra data e che i notai avrebbero applicato uno sconto sulle parcelle per farsi perdonare il disguido.
"Cosa succede?"
"Signora Claudia, non so di preciso, problemi con un cliente credo. Sono tutti nello studio del notaio padre. C'è anche la signora Marella."
"Può avvisarli che sono qui?"
Un attimo dopo la nonna di Roberto la raggiunse con un caldo sorriso e una irrefrenabile parlantina.
"Luce dei miei occhi, fatti guardare. Sempre più bella!"
"Nonna Marella, saranno dieci giorni che non ci vediamo"
"Anche qualcuno in più, mia cara. Mi accompagni a prendere un tè?"
"Ero passata a salutare Roberto"
"Non ne avrai modo! Emergenza testamentaria, un guaio. Mi hanno sbattuta fuori. Meglio che noi ragazze ci togliamo di torno"
"In questo caso, lietissima di farle compagnia per il tè"
"Stai per darmi un pronipote e ancora mi dai del lei?"
"Non ci riesco Marella, non mi viene. Mi perdoni"
"Quanta pazienza con voi giovani! Andiamo, avrai di certo tante cose da raccontarmi"
"In effetti c'è qualche novità, andiamo a casa mia. Stiamo più tranquille"
Il ragazzo srilankese che le teneva in ordine la casa le accolse allegramente.
"Signora tornata con nonna! Signorina Matilde aspetta salone"
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Qui fu Napoli
General FictionUno spaccato della vita di donne napoletane molto diverse tra loro per carattere ed età, le cui storie si intrecciano in una città in cui la più grande minaccia non è la camorra ma il Vesuvio. Rita apprende verità nascoste, Giulia affronta un tradim...