"Mi sembra sia arrivato il momento di svelare l'identità dello spirito, non vi pare?"
La prima ora era trascorsa ad aggiornarsi amabilmente sulle loro vite e quelle dei rispettivi figli. I coniugi D'Angelo avevano raccontato del nipote di nove anni e mostrato le sue fotografie, omettendo il piccolo particolare di non averlo mai incontrato. La vedova dell'orafo elencò con orgoglio le metropolitane costruite nel mondo dalla figlia ingegnere che lavorava per Finmeccanica: Grecia, India, Cina ma mai il tempo di instaurare una relazione stabile e pensare di poter mettere su famiglia. Il vedovo dell'insegnante espresse le sue preoccupazioni per l'ultimogenita. I due maschi si erano laureati e sistemati negli anni novanta, uno avvocato in uno studio legale associato e l'altro dirigente in una nota compagnia di telefonia mobile. La piccola, invece, si era ritrovata a cercare lavoro in piena recessione economica mondiale. Laureata in lingue e specializzata interprete traduttrice, faticava a trovare lavoro. Aveva provato di tutto, dai call center alle lezioni private per mantenersi ma era stata costretta a rimanere in casa con il padre. Aveva partecipato ad una infinità di concorsi, consapevole di non avere alcuna speranza, alla fine si era rassegnata ad emigrare. Aveva inviato il curriculum ad aziende, banche ed università di tutta Europa ed era stata assunta da un istituto bancario francese che all'epoca si stava insediando in Estonia in previsione dell'adozione dell'euro avvenuta nel 2011. La figlia si era trasferita a Tallin ormai da otto anni, lui la piangeva tutte le mattine ma lei aveva fatto carriera. Quelli con i figli trentenni non se la passavano meglio, elencarono lavori precari e malamente retribuiti, descrivendo la frustrazione e la fatica ad avviare le loro vite.
Alcuni avevano già i nipoti all'università ed il discorso cadde inevitabilmente sul futuro più che mai incerto delle nuove generazioni, che per lo più contavano sull'aiuto economico di genitori e nonni.
Dopo che due di loro si accordarono per fare incontrare i rispettivi figli ancora single, l'aggiornamento sullo stato familiare si esaurì e il dottore ruppe gli indugi.
"Mi sembra sia arrivato il momento di svelare l'identità dello spirito, non vi pare?"
La sorpresa fu generale. Nessuno si aspettava che venisse tirato fuori l'argomento e qualcuno azzardò incredulo: "Ci hai riuniti per questo?"
Tuttavia, quando ebbe finito di esporre la sua ipotesi sul significato del 17, tutti tacquero pensierosi. Il dottore aveva previsto la fragorosa risata del responsabile di uno scherzo ormai trentennale. Rimase deluso.
"Non è stato nessuno di voi?"
Nessuna risposta.
Volse lo sguardo ai due vedovi che, per simpatia, erano seduti vicini.
"Non avete nulla da dire, neanche per gli assenti?"
"L'ho chiesto più volte ad Umberto, tra tutti era di sicuro mio marito quello capace di mettere in piedi una cosa del genere, ma le sue risposte erano sempre scherzosamente evasive. Non saprei dire, potrebbe. Eppure, se fosse stato lui alla fine me lo avrebbe detto. Non avrebbe potuto resistere a condividere la soddisfazione di essersi preso gioco di tutti voi".
Furono tutti d'accordo. Allora, chi era stato?
Si accese una interminabile discussione su tre questioni fondamentali: l'esistenza dell'aldilà, la possibilità di comunicazione tra i due mondi, la predestinazione.
Erano tutti credenti, la maggior parte non professanti, ma concordarono sull'esistenza di una qualche forma di vita dopo la morte. Ammesso questo, perché mai i due mondi non dovrebbero essere in grado di comunicare? Alcuni di loro erano uomini di scienza e sapevano bene che l'uomo nel lungo processo di evoluzione che lo aveva portato all'era di internet, aveva trovato il modo di entrare in mondi di cui aveva potuto per secoli solo intuire l'esistenza. Il primo microscopio aveva aperto la porta di un microcosmo che ora stavano studiando e imparando addirittura a manipolare. Il primo telescopio aveva avviato lo studio e l'esplorazione dell'universo. Se esisteva una dimensione parallela doveva avere per forza, se non una via di accesso, almeno una falla. Ammessa la comunicazione restava l'interpretazione del messaggio. Se prediceva davvero un evento del loro futuro allora era già tutto deciso, predestinato? Questo era più difficile da ammettere. Qualcuno citò Dante, il libero arbitrio e la Provvidenza.
Ammettiamo tutto, si dissero. Che fare di questa informazione? Un evento indefinito cancellerà la città di Napoli nell'anno 2017. La profezia Maya non si era avverata, nessuno di loro ci aveva mai creduto. Perché avrebbero dovuto credere a questa?
La signora D'Angelo pronunciò la parola che sembrò dare un senso a tutto.
"Il Vesuvio"
Detta un anno prima avrebbe fatto ridere tutti, ma alla luce di quanto era accaduto tra lo scorso ottobre e gennaio, poteva avere un maledetto senso. Furono diversi i minuti di silenzio che seguirono, ognuno assorto nei propri pensieri a valutare la reale possibilità dell'evento.
La vedova obiettò: "Sono due mesi che sembra essere tornato tutto alla normalità"
"Ci stiamo lasciando suggestionare da una stupidaggine successa trenta anni fa. Siamo seri, qualcuno di voi è intenzionato a prendere una decisione drastica come quella di lasciare la città e sconvolgere la propria vita e quella dei figli che ci darebbero per matti, sulla base di questo?"
"Una vacanza di qualche mese, giusto fino a capodanno", qualcuno tentò di sdrammatizzare.
"Siamo quasi tutti ottantenni e chi non lo è ancora ci arriverà presto, dove volete scappare?"
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Qui fu Napoli
General FictionUno spaccato della vita di donne napoletane molto diverse tra loro per carattere ed età, le cui storie si intrecciano in una città in cui la più grande minaccia non è la camorra ma il Vesuvio. Rita apprende verità nascoste, Giulia affronta un tradim...