Parte 10 Capitolo III Matilde - Amore e dolore

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Rientrò in casa e cominciò a mettere i piatti in tavola in attesa di vederli comparire sulla porta. Entrarono ridendo per qualcosa successa in allenamento e consumarono il pranzo con quella stessa allegria. I due uomini godevano della reciproca compagnia. La loro energia vitale era contagiosa. In modo diverso li amava tutti e due. Era felice.

Raccontò la rivelazione che le aveva fatto la nonna, Hans il suo primo amore. Matt fu divertito dalla coincidenza.

"Era scritto nel tuo DNA, allora" le disse Ricky canzonandola.

"Perché non ha provato a cercarlo?" le chiese Matt.

"Paura, paura di saperlo morto. Paura che fosse diverso da come lo aveva conosciuto. Paura di rovinare tutto"

"Io la capisco" commentò Ricky. Il silenzio che seguì non era imbarazzo, ma il riconoscimento del significato di quelle parole.

"Ma sono passati quanto, settanta anni? Mi sembra il momento di sapere. Matt prendi il portatile. Tilde scrivi su carta tutti gli indizi che abbiamo"

"Vuoi cercare su Internet? E' come l'ago nella paglia. Sai quanti Müller ci sono in Germania? Mia madre fa Müller di cognome"

"Si dice cercare l'ago in un pagliaio" lo corressero in coro.

"Ok, e in più si chiama Hans. E' come cercare Mr. Smith negli Stati Uniti"

"Come sei internazionale, amore. Bastava dire Gennaro Esposito a Napoli. Com'è questa storia che tua madre si chiama Müller?"

"Sherlock Holmes, spegni la pipa. Noi siamo di Stuttgart questo qui hai detto che è di Hamburg"

"Dai, proviamo" li interruppe Ricky, animato dalla sfida, "che ci costa? Mal che vada non arriviamo a niente"

"E se scopriamo che è morto? Come lo dico alla nonna?"

"Le probabilità che sia ancora vivo sono comunque poche"

"Perché, mia nonna è viva no?"

"Lei non conta, non è umana. Tua nonna è una sequoia!"

"Spiritoso. Fammi vedere cosa sai fare con quel pc, ragazzino. Se e cosa riferire alla nonna è una questione solo eventuale".

Passarono il pomeriggio al computer. Come aveva predetto Matthias, google elencò ben quattrocentotrentamila contatti che divennero duecentosettemila aggiungendo Hamburg. Era un lavoro enorme a causa delle poche notizie che avevano. Trovarono un musicista, un professore universitario, un astronomo, un immunologo, un campione di scacchi e perfino quattro omonimi deceduti nella prima guerra mondiale su di un sito dedicato ad una squadriglia aerea, molto dettagliato e corredato di foto.

Zittirono scorrendo quel documento.

"Sembrano scene tratte da un film d'epoca" commentò Tilde con un filo di voce.

"Sono uomini veri, con parenti, amici, speranze" fece eco Matt

"E la sfiga di essere nati in un periodo di merda"

"Ognuno ha il suo destino, Ricky."

"Sei fatalista? Non ti facevo così arrendevole"

"Ich bin kein Fatalist"

"Non è un fatalista" tradusse Matilde, sorridendo.

"Nein, ma tutti possiamo scegliere il percorso che preferiamo per raggiungere una meta già stabilita"

"Il libero arbitrio"

"Dante Alighieri, Purgatorio canto XVIII"

Matilde lo guardò basita.

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