-terzo piano, stanza undici - mi dice l'infermiera.
Salgo le scale e corro. Entro nella stanza e trovo Stiles seduto su una sedia con un cavo elettrico in mano.
-Stiles ti prego ascoltami. Fermati non lasciare che quel mostro ti controlli, devi reagire, solo tu puoi sconfiggerlo.-gli dico.
-no, è troppo forte non riesco. È difficile.-mi risponde Stiles.
-no dai è divertente..... Stiles fammi entrare dai forza fammi entrare. HO DETTO FAMMI ENTRARE STILES, IO PRENDERÓ IL COMANDO DAI FAMMI ENTRARE.-dice qualcosa dentro di lui.
-Stiles?-chiedo.
Prendo l'arco e le frecce, colpisco il cavo elettrico attaccandolo al muro.
-FAREMO SALTARE IN ARIA TUTTO.-dice il demone.
-Stiles ti prego riprenditi. Non abbandonare tutto per un demone. Tu sei quello che trova sempre la soluzione. Fermati concentrati e rifletti, ricorda, lui non ha nessun potere su di te. Ti può solo far immaginare cose orribili ma di reale non ha nulla.-dico tutto con un solo fiato.
-ahhhhhhhh.-grida uno dei due.
Il vero Stiles si butta per terra, credo che se il demone fosse presente il suo pensiero riguarda il cavo elettrico. Lo afferrò per la pancia e lo tiro in piedi. Lo porto fuori dall'ospedale dove un sacco di dottori e infermiere vi erano rifugiati. Stiles è ancora scosso e chiedo alla madre di Scoot di portarci a casa dello sceriffo, padre di Stiles. Salgo in macchina e Stiles fa lo stesso. Si appoggia alla mia spalla, provo a riscaldargli le mani visto che sono così fredde. Si addormenta durante il viaggio.