Capitolo Sesto

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La ragazza mi abbracciò tra le lacrime.
Com'era possibile che fosse lì? Che fosse viva? Perché non l'avevo saputo prima?
Era lì... Era viva! Mia sorella era viva...!
Sorrisi, ma durò poco.
Non capivo cosa stesse succedendo, e la cosa mi mandò in bestia.
Rimasi così sconvolta da non ricambiare l'abbraccio, restando con gli occhi spalancati a fissare il vuoto.

-Victoria? Tutto bene?- mi chiese, in lacrime, guardandomi negli occhi.

-STAI SCHERZANDO?- le urlai contro.
Non ce la facevo più.
Troppe domande nella testa, e adesso anche il ritorno di mia sorella, di punto in bianco.

Alexandra abbassò lo sguardo, ferita.

-Guardami.- sussurrai, rabbiosa. -Cosa sta succedendo? Perché sei qui? Non eri... Morta?-

-Non ti fa piacere vedermi, sorella?- chiese, inarcando un sopracciglio e ridacchiando.
La goccia che fece traboccare il vaso.
La scansai seccata, allontanandomi.

-La morte non ti ha levato l'impertinenza, eh?- dissi, sprezzante.
...Me ne pentii subito. Perché la stavo trattando così? Era la persona a cui più tenevo.
Era il genere di persona che la vita ti pone davanti quando decide di farti un regalo. Perché le stavo facendo questo?
Alexandra si avvicinò a me, scura in volto.
-Dobbiamo parlare di molte cose, direi.-

-Uh? Ma figurati! Sto solo impazzendo, cosa sarà mai...- risi amaramente, mentre mia sorella si sedeva con la schiena appoggiata allo specchio.

-Vieni, Vis.- sbattei le palpebre più volte, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Nessuno mi chiamava Vis da un bel po'. Alexandra mi diede quel soprannome all'età di 8 anni.. Lei era Ael.

Mi sedetti accanto a lei, e tutta la rabbia svanì.

-Suppongo che tu ti sia fatta tante, tantissime domande su cosa stia accadendo, no?-

-Ma non ti sfugge proprio nulla, sorella!- risi. -Comunque, sì. Me ne sono fatta a bizzeffe in neanche un'ora...-
La ragazza spalancò gli occhi, quando pronunciai le ultime parole.

-In... Un'ora?-

-Era per dire, Ael. Suvvia... Non so che ore siano.-

-Mezzanotte.-

-Uh?-

-Mezzanotte, Vis! Mezzanotte! È sempre e solo mezzanotte.-

Mi veniva da fare una battuta delle mie, ma la curiosità ebbe il potere di trattenere il mio sarcasmo.

-Ti prego, sorella. Spiegati. Sai che odio non essere al corrente di ciò che accade- sbottai, guardandola con insistenza.
Mia sorella mi guardò, annuendo.
E si lanciò nella spiegazione più assurda e inquietante di sempre.

-Victoria, tu sei una Salvatrice. Noi Salvatori, nella raffigurazione moderna, siamo angeli con le ali spezzate.-

-Molto Tumblr, come cosa.-

-Vero?- la ragazza rise. -No, Vis. C'è molto più di ragazzine autolesioniste e depresse, qui.- Ael si girò in modo da avermi davanti, e feci lo stesso. -Secondo la leggenda, noi Salvatori siamo l'innumerevole prole del Tempo. Siamo piccole creature capaci di tenere sotto controllo il flusso temporale e chi ne è vittima. Il flusso... è più in pericolo di quanto pensi.-

-Cosa c'entra l'essere un angelo con le ali spezzate? E poi... Parli di tempo come fosse un essere vivente.-

-Vis, non hai idea di cosa sia capace il Tempo. Egli è l'entità che decide ogni cosa. E noi... Noi siamo considerati angeli caduti, angeli con le ali spezzate. Siamo i seguaci dell'Angelo della Morte.- mi guardò in modo strano, pronunciando queste parole.

-Angelo... Della Morte?- la guardai, scioccata. Cosa stava dicendo? Non poteva essere la verità...

-È così, sorella. La nostra missione è proprio questa: uccidere. Uccidere coloro che vogliono distruggere il flusso temporale o cambiarlo... E nel peggiore dei casi, risparmiare l'agonia di chi vive la Mezzanotte.-
La guardai, sconvolta.
Spostai il mio sguardo sulla mano che teneva sulla mia spalla.
Chissà quanto sangue aveva toccato, quella mano.

Ecco cos'erano coloro che avevo visto nella grande sala, Xena, I. e mia sorella stessa.

Ecco cosa sarei diventata.

Assassini.
Sarei diventata un'assassina.

Midnight: Death is coming.     _Sospesa._Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora