3. Capodanno

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La serata è finalmente arrivata. Almeno stasera sarà un giorno diverso, niente genitori, niente punizione stasera.
Ho deciso di andare alla festa di Samuele, ha invitato un sacco di ragazzi e ragazze, i più conosciuti ovviamente, alla sua casa in montagna. Sono stranamente eccitata. Non so cosa mettermi. Si capita anche a me, dopo tutto sono comunque una ragazza.
Ho deciso di mettermi il vestito rosso che ho comprato qualche settimana fa. É molto corto ed ha una scollatura che mamma avrebbe definito "vertiginosa". Ovviamente loro non vedranno questo vestito. Papà non mi lascerebbe mai uscire e mamma si calerebbe nella parte "genitore iperprotettivo".
Nessun problema, indosseró i miei soliti jeans con un maglioncino e poi mi cambierò laggiù.
La casa è grandissima, c'è un sacco di gente, molti sono già ubriachi.
Sono arrivata solo da poco e ho già trovato nuovi clienti.
Sta andando tutto come avevo previsto.

Non ho mai visto degli occhi così intensi. Non sono blu come i miei, sono occhi marroni, ma c'è un universo nuovo in quegli occhi. Lei non è come me, si vede subito. Basta guardare come è vestita. il vestito che porta le fascia il seno in modo molto provocante, ma non volgare, non è eccessivamente scollato, a differenza del mio. Penso di non aver mai indossato un vestito lungo come il suo, arriva quasi alle ginocchia.
É bellissima.
"Sei tu Alice?"
Ora cosa vuole questo?
"Sì sono io, sono 200 all'ora se ti interessa."
Lei non c'è più, eppure era proprio davanti a me. La devo trovare. La devo trovare assolutamente. Ho bisogno di quegli occhi, devo sapere chi è.
Mi aggiro per l'enorme villa in cerca del mio angelo. Sono tutti ubriachi ed io non riesco a trovarla.
"Vuoi dell'erba?"
"Come scusa?"
"Domani vengo da te senza pagare, e oggi ti faccio fumare la migliore erba che tu abbia mai provato"
Erba. In realtà non ho mai fumato erba. Non mi era neanche mai venuta in mente la possibilità. Ho sempre fumato sigarette, ma non ho mai provato droghe.
Cosa direbbero i miei genitori?
"Non buttare fango sulla nostra famiglia piccolo mostro"
Bene, ho deciso.
"Te fammi provare il meglio ed io ti darò tutto"
In meno di 5 minuti ho una canna in mano. Forse questa é la nuova esperienza che mi aspetta. Un tiro, due tiri. Mi passano dell'alcol ed io butto giu, senza neanche sapere cos'è. Tre tiri, quattro. Il tempo passa così lentamente che non riesco a capire che ore sono.
Ora lei é davanti a me, di nuovo.
É spaesata, si vede dai suoi occhi.
Sono accanto a lei. Come ci sono arrivata qui? La sensazione è spettacolare, non riesco a capire cosa succede intorno a me, tutto é leggero. Lei mi sta guardando, ride, ma non capisco perché.
"Sei venuta a salvarmi?"
Cosa ho appena detto? Non posso averlo detto. Mi guarda e mi prende per mano. Sono tutti ubriachi e nessuno si rende conto di quello che succede, nessuno si renderà conto della nostra assenza. Non so dove mi sta portando, ma so che mi posso fidare.
La sua figura sfila davanti a me. Ha un corpo fantastico, vorrei toccarla, ma non riesco a collegare i movimenti del corpo con ciò che vorrebbe fare il cervello. Ora siamo in una stanza buia. Si avvicina a me.
"Forse sei tu che stai salvando me."
Le sue labbra toccano le mie, e per la prima volta sto baciando davvero qualcuno. Cosa sta succedendo?
Finalmente riesco a toccarla, é addosso a me. Sento le sue mani sul mio corpo, ma non mi sento sporca. Mi sento leggera.
"Non andare via"
Se ne è andata.
Chi diavolo era?

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