ospedale.

1.7K 42 8
                                    

"Signorina, ora deve solo aspettare. La preghiamo di non insistere di entrare" dice un'infermiera quando scendiamo dal l'ambulanza.

" È il mio mi...... fratello! Non lo posso lasciare! " dico iniziando a piangere.

" Signorina c'è ne occuperemo noi" risponde.

" Non posso......io devo stare con lui....non......" sembro pazza ma io insisto.

" Signorina la prego! Se lei mi fa perdere tempo a parlare qui con lei,non potrò aiutare a curare il suo fratello. Quindi, firmi qui e aspetti nella sala d'attesa" porgendomi una penna e una carta.

Mi calmo e la firmo.

" Grazie. Le prometto che faremo il nostro meglio" dice.

Com'è potuto succedere una cosa del genere?

Doveva essere una giornata come tutte le altre , invece, è diventata un incubo.

Suo nonno voleva solo farci divertire. ..

Lo devo chiamare!

Prendo il telefono dalla tasca e mi accorgo che non riesco neanche a tenerlo bene perché ho le mani che mi tremano.

Squilla......

" Pronto Sara! Vi siete già stufati? ! Come state?" dice allegro il signor Giuseppe.

" Ecco......noi....noi siamo......all'ospedale. ....Carlo si è.....si è sentito male.....ora l'hanno portato dentro.....la sala operatoria...." dico aspettandomi che lui dica qualcosa di brutto perché non mi sono presa cura del suo nipote.

" Arrivo subito" mi sento dire.

Sono passati quarantacinque minuti e non vedo nessuno uscire dalla porta della sala dove si trova Carlo.

Quarantacinque. .....cinquanta...

" Sara!" sento il signor Giuseppe.

Gli vengo incontro e lo abbraccio.

" Scusa" dico bagnandogli la spalla dalle mie lacrime.

" Ehi! Non è stata colpa tua. Stai tranquilla che i medici di questo ospedale sono bravissimi." dice, dopo aver sentito le sue parole mi sono sentita un po meglio.

" Dimmi, hai fame? Vuoi qualcosa? " mi chiede mollando l'abbraccio.

" No grazie. Voglio solo che qualcuno esca da quella porta." dico guardando la porta chiusa quaso da un'ora.

" Allora rimango anche io qui." dice

" È successo all'improvviso, dopo essere stati sulle montagne russe. .....non avremmo dovuto farlo. Lo potevo fermare.....mi dispiace. È tutta colpa mia" altre lacrime mi scendono sulle guance.

" Ehi! Ehi! Ascoltami. Non è colpa tua. Non sentirti in colpa. Non dovevo portarvi in quel posto!" dice abbracciandomi forte " giuro che se succede qualcosa di brutto a mio nipote, non me lo perdonerei mai" continua.

Dopo altri cinque minuti vedo la porta aprirsi, mi alzo e vedo una donna con la divisa verde.

"È lei la sorella? " mi chiede.

" n.....sì sono la Sorella" rispondo.

" Bene, ora suo fratello sta meglio ma non vivrà più a lungo. Abbiamo fatto di tutto ma è impossibile curarlo al cento per cento." dice.

Per un attimo mi sembra che il mondo mi sia caduto addosso.

" Quindi. .....mi sta.....per lasciare? " chiedo.

"Secondo i miei colleghi gli rimangono solo circa 3-4 giorni" risponde...

" 3-4 GIORNI? ! Non potete fare qualcosa? Dargli delle medicine?" dico senza più sapere niente.

" Non ci sono medicine che lo possono curare" dice la dottoressa, si vede che anche a lei dispiace.

"Senta, so come ci si sente. Anche io ho ,anzi, avevo un fratello. Aveca il cancro e i medici gli avevano dato solo una settimana. Ero molto disperata , allora lho poratato nei posti che voleva. E alla fine ci lasciò quando finimmo la lista dove c'erano scritti i luoghi in cui voleva andare" dice la dottoressa.

" Noi due avevamo organizzato di andare a New York. ......." non finisco la frase perché vengo interrotta da lei.

" Mi dispiace dirtelo ma tuo fratello non può partire all'estero" dice.

" Non possiamo? " ripeto disperata.

" Mi dispiace ma non potete.

" Lo posso vedere?" chiedo.

" Sì tra un po. Ma ......." dice.

" Lei è un parente? " chiede a signor Giuseppe.

" Sì sono il nonno. " risponde.

" Potrebbe venire un momento? " chiede la dottoressa.

Cosa gli vuole dire? Perché non gli lo dice davanti a me?

" Non voglio sembrare maleducata ma penso che sia ingiusto quello che fa. Anche io sono un parente e ho il diritto di sapere quello che gli sta succedendo" dico alzando un po troppi la voce.

"Calmati" dice il signor Giuseppe.

" Non so se riuscirai a sopportare quello che sto per dire" dice.

" Prima o poi lo dovrò fare, intendo sopportare tutto. " dico.

" D'accordo. Non si sa se potrebbe ancora svegliarsi. Cioè potrebbe rimanere in coma finché. ......" nob continua perché quella parola mi provoca un fittp dolore sul cuore: MUORE.

" Com'è possibile? Un'ora fa stava bene e ora può rimanere in come?! Cosa gli avete fatto? Avete fatto qualche errore?!' dico gridando.

" L'intervento è andato bene, il problema è il suo corpo che non reagisce. " risponde con calma.

" Fatecelo vedere! " gli ordino

" Aspetta qualche minuto d'accordo? Hanno bisogno di me dentro" dice spegnendo l'aggegio che suona dalla sua tasca.

" No!Io vengo!" dico andando verso la porta.

"Non puoi. ......" dice la dottoressa ma io ho gia aperto la porta.

Oh santo cielo! Carlo! Non.......cosa gli hanno fatto??!

"Signorina, non può entrare! Potrebbe portare batteri che possono causare gravi danni sull'organismo del nostro paziente" dice un'infermiera piena di sangue sulle mani.

" Cosa gli avete fatto? !" chiedo e subito qualcuno mi strappa via da quella orrenda stanza.

" Signor Giuseppe! Lho visto!" dico e inizio di nuovo a piangere.

" Sara stai tranquilla. Stanno cercando di curarlo" dice.

"Ce sangue da per tutto! Mani, coperte, Carlo......." dico tremando.

" Shhh.....andiamo a prendere una tazza di té" dice " ti farà bene.

Mi porta in una stanza piena di persone che aspettano, che parlano, infermieri che chiacchierano e dottori che stanno lì a parlare con gli amici. Questa immagine davanti a me , mi fa arrabbiare! Queste persone dovrebbero aiutare altra gente invece di stare qui a divertirsi!

Ma . Nonostante tutto, la mia mente mi ricorda Carlo.

Quel Carlo sano, quello che scherza, quello forte, quello dolce, quello che mi vuole bene ma soprattutto il Carlo che conosco come migliore amico.

CARI LETTORI,

COMMENTATE. DITEMI COSA NE PENSATE.

ASPETTATE GLI AGGIORNAMENTI ♥ :* ♥

la vita di SaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora