ospedale

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"Signorina, suo fratello è uscito. Sta nella stanza 115 infondo a destra" dice un'infermiera.

" Grazie mille! " rispondo con voce allegra.

" Di nulla".

" Andiamo? " chiedo al signor Giuseppe.

" Sì andiamo" risponde.

Chi sa se è sveglio? Si sente bene? È arrabbiato con me?

Percorriamo il corridoio fino a girare l'angolo a destra, ed eccola lì: 115.

Forse non sono pronta di vederlo con dei tubi su tutto il corpo , con la testa coperta di benda......

Entro e vedo il suo viso d'angelo. È un po pallidi, avrà perso molto sangue.

" Ehi Carlo. Sono io , Sara!" dico come se stessi parlando con un bambino impaurito.

" Ragazzone! Siamo noi: tuo nonno e Sara!" dice suo nonno andando ad abbracciarlo.

" Senti, come stai? Stringimi la mano se ci sei" dico prendendogli la mano. Ma niente, non sento la sua presa.

" D'accordo. Io aspetterò finché non ti svegli. Pigrone!" dico scherzando un po per l'ultima cosa che ho detto.

" Che bello rivederlo vero?" chiede suo nonno.

" Eh sì!" rispondo.

" Senti, sono quasi alle due. Devi mangiare" mi dice.

" Non ti preoccupare. Sto bene " rispondo.

" Eh no. Devi mangiare qualcosa. Non vuoi mica svenire! Vado a prendere qualcosa ok?" dice.

" D'accordo. Grazie." dico

Si alza ,saluta Carlo dandogli un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza.

Eccoci, soli in una stanza d'ospedale. È strano perché ieri stavamo ancora insieme nella sua camera e oggi dovevamo rivedere tutte le nostre foto.

Sarebbe stata meglio di questo.

Non sono ancora pronta a perderlo.

È molto giovane per lasciare questo mondo.

Doveva conoscere la ragazza che gli starà vicino fono alla fine, con cui avrebbe fatto viaggi e soprattutto figli.

Non è giusto: Carli deve ancora vivere.

" Non so se mi senti ma te lo dico lo stesso. A mr sei sempre piaciuto. Tu sei il sogno di ogni ragazza, quello che vorebbe sposare,fare figli e passare tutta la vita insieme. Forse non te ne sei mai accorto che probo qualcosa per te ,ma per me va bene così perché non volevo e non voglio rovinare la nostra amicizia. Ho nascosto tutto dentro........

Mi mancherai non solo perché sei il mio migliore amico ma anche perché tu sei stato il padre che non ho avuto . Mi conosci meglio di chiunque altro. Mi hai cresciuta, insegnata tante cose..Ora spiegami tu come farò senza il mio migliore amico, mio padre e il ragazzo dei miei sogni? Non posso vivere senza di te. Sappilo. E se nel caso non ti dovessi più svegliare vorrei solo dirti GRAZIE.

Grazie per avermi voluta bene ,per avermi sopportata, per avermi reso la vita più felice! Grazie perché mi hai fatto capire che la vita è una sola e che la devo vivere pienamente! Grazie per ESISTERE principe mio! Sono sicura che andrai in Paradiso, te lo meriti veramente. Ti prometto che un giorno ci rivedremo anche se sarò un po vecchietta ...saremmo per sempre migliori amici. Ah un'ultima cosa. ..Ti Amo...." e così finisco il mio discorso r vedo una lacrima scivorargli sulla guancia.

" Ehi Carlo! ci sei??Stringimi la mano" dico.

Stavolta sento la sua presa.

" Grazie a Dio!!" dico "Ahm....ti fa malr qualcosa? ?Se sì, stringimi la mano. Se no, non mi fare nulla" gli propongo. Non sento nulla quindi sta bene.

" Riesci ad aprire gli occhi? Sai, mi mancano" dico ma non li apre.

" Riesci almeno a parlare? " chiedo e lui mi risponde con un nulla.

"Carlo ti prego, sforzati!!!" insisto ma stavolta va male. Il suo cuore rallenta secondo lo schermo dove è attaccato un tubo dal suo cuore.

"Ehi Carlo. ora calmati, respira. Non fa niente se non riesci a parlare. ...respira" e infatti ora va meglio.

"Mi hai fatto prendere un colpo" dico pizzicandogli il braccio e lui lo sposta forsr per il male.

"Hai sentito il pizzico??" chiedo e lui mi stringe la mano.

"Bene! secondo me è un buon segno. Ora, piano piano, prova ad aprire i tuoi bellissimi occhi. Mi raccomando piano piano" mormoro toccandogli la guancia.

Di vede che sta muovendo i suoi occhi sotto le palpebre "ecco bravo. Piano piano" dico. Ed ecco finalmente! Apre i suoi adorabili occhi marroni.

Occhi del mio migliore amico, mio padre e mio principe.

la vita di SaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora