solo Carlo nella mia mente

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Dopo che la dottoressa ritornò dentro la sala operatoria il signor Giuseppe e nonno andarono a prendersi il caffè e io andai nella stanza 115 per sperare di riempire i miei polmoni dall'odore di Carlo visto che non avrò possibilità di vederlo per 3 giorni.

Entrai e trovai il letto molto disordinato con il cuscino per terra e le coperte sparse sia sul letto che sul pavimento. Avrà sofferto tanto pensai.

Mi incaminai verso una delle sedie per sedermi e godermi quel momento di pace da sola con il profumo di fragole di Carlo.

Ora è solo una stanza come qualunque,  non è più "la stanza di Carlo" perché lui è guarito e non ha più bisogno di tutte queste macchinari per stare bene (non è che si sentiva bene prima...però...).

Stavo osservando il letto quando mi ricordai che Carlo e io stiamo insieme il che significa avere le sere occupate a coccolarci, raccontarci storie, scherzare e tante altre cose che fanno le coppie normali. All'improvviso mi sentii più rilassata perché so, con certezza, che Carlo sarà di nuovo quello che ho ho conosciuto: forte,scherzoso, attivo....

Lasciai la stanza perché mio nonno venne a chiamarmi e disse che dovevamo andare a casa. In macchina, mio nonno cercava di iniziare un argomento ma io ero troppo presa a pensare a Carlo che alla fine nonno si trovò a parlare da solo.

La strada era deserta ma non sentivo la tristezza, sentivo qualcosa di molto gioiso dentro di me.

Arrivati a casa mi precipitai in cucina dove presi qualcosa da mangiare e andai in camera mia.

"Mia cosa ti prende? Tuo nonno mi ha detto che Carlo sta bene ma tu ti comporti come se fosse il contrario. Apri questa porta e parliamone." disse nonna mentre osservavo la mia stanza vuota. Andai ad aprire la porta e vidi nonna molto preoccupata,  non sapevo cosa fare quindi la abbracciai più forte che posso per fargli sentire che sto benissimo e che lei deve stare tranquilla.

La invitai di sdrairsi sul letto con me.

"Nonna, scusa se ti ho fatto preoccupare ma credimi avevo solo bisogno di stare un po da sola". Giocherellando con i miei capelli nonna disse " Ma in questo caso non dovresti stare da sola perché dovremmo festeggiare. Festeggiare per Carlo." in effetti aveva ragione ma c'era qualcosa dentro di me che volevo stare in solitudine. "D'accordo. Andiamo a fare dei dolci?" gli prosposi perché non volevo farla sentire male.

Vidi un enorme sorriso prima che dicesse"E andiamo a fare questi dolci. Ti devo insegnare qualche cosina".

la vita di SaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora