Scomparsi

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Dal diario di Tylor Swif. 6 gennaio 2012

Nel 2001 quattro ragazzi scomparvero mentre facevano campeggio nei Monti Appalachi. I ranger trovarono le loro due tende e tutti i loro oggetti personali, fra i quali una videocamera con la quale erano state catturate immagini molto strane (questo sono venuto a saperlo tramite il mio amico Amos, che è in buoni rapporti con la polizia di Boisling). Naturalmente avevo letto la notizia sul giornale locale, ma non sapevo che vi fosse qualcosa che era stato taciuto alla stampa.

Ho chiesto ad Amos di poter parlare con Alan Merrick, che allora era sceriffo di Boisling. Adesso è in pensione e vive a Portland. Subito, Amos non è riuscito a convincerlo a incontrarmi per discutere dell'accaduto. Io però gli ho chiesto di insistere, che la cosa mi incuriosiva molto e che ero persino disposto a pagare per avere delle informazioni aggiuntive, cosa questa che di sicuro contribuì Merrick a farsi più collaborativo, anche se, devo dire nonostante e duecento dollari che dovetti sganciargli non pareva particolarmente entusiasta. Solo in seguito ne capii il motivo.

Insomma, Amos ed io andammo a Portland, da questo Merrick. Un bisonte d'uomo, non certo il tipo che si fa impressionare. Eppure era palese che avrebbe preferito seppellire quella storia, malgrado fosse accaduta dodici anni prima, e dimenticarsene totalmente.

Come già sapevo grazie ai giornali, ci disse che i ragazzi venivano tutti da Augusta, erano tutti studenti universitari con la passione per le gite nei boschi, pertanto non erano degli sprovveduti di città. Erano tutti atletici e forti, difficili da sottomettere. Si chiamavano Peter, John, Dylan ed Edwin. Quest'ultimo era anche il videoamatore del quartetto.

La loro gita iniziò martedì 22 maggio. I primi a preoccuparsi furono i genitori di Peter, quando egli non tornò a casa una settimana dopo: la sua famiglia infatti aveva in programma di andare a far visita a dei parenti in Nebraska non appena il figlio fosse di ritorno. I genitori del ragazzo contattarono così i famigliari degli amici del figlio, per chiedere delucidazioni. Alla fine, si venne a sapere che nessuno dei quattro componenti del gruppo aveva fatto ritorno e che contattarli era impossibile, quindi furono fatti intervenire i poliziotti e i ranger locali che, dopo tre giorni di ricerche, individuarono il luogo dove i ragazzi avevano montato le tende, ma non li trovarono.

<<C'erano segni di lotta?>> domandai a Merrick, che fino a quel momento non aveva fatto che ripetere ciò che già il giornale aveva riportato.

<<Nessuno. Non abbiamo trovato niente.>> Estrasse una videocassetta e me la porse. <<Questo è ciò che è stato registrato con la videocamera>>

<<Possiamo vederlo?>>

Merrick disse che non voleva vederlo più, che l'aveva già guardato abbastanza. Me lo lasciò e lo portai via.

Quella sera, a casa, inserii la cassetta nella mia videocamera e guardai il filmato. Niente di speciale, il solito filmino mosso da scampagnata. Mandai avanti veloce fino a quando Edwin e John non furono nella loro tenda. Fumavano marijuana a parlavano di donne. Tutto molto normale e noioso.

<<Spegni quella telecamera, dai!>> diceva John in tono strascicato.

<<Voglio farlo vedere a Barbara>>

<<No, dai ...>>

Il filmato si interrompeva per poi riprendere di nuovo all'interno della tenda. L'inquadratura riprendeva John che russava sonoramente. Edwin rideva piano. Poi si udì un suono strano che proveniva da oltre il sottile strato di nylon della tenda.

Molto vicino.

Ho mandato indietro il video per riascoltare, il volume al massimo. Pareva un rapido susseguirsi di schiocchi. Tipo il verso di una rana o di un uccello, solo che aveva in effetti qualcosa di strano.

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