11. (pt.2)

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-Sei Luke, vero? Io sono Michael, non so se mi conosci ma...- iniziò lui grattandosi la nuca con fare imbarazzato e cercando di non guardarlo negli occhi, per paura di distrarsi troppo.
-So chi sei- disse il biondo sconsandosi dal tocco di Michael. I suoi occhi trasudavano rabbia e...delusione?
-Cosa vuoi?- continuò Luke.
- I-io...volevo solo...cioè ti volevo dire...- Michael proprio non riusciva a formare una frase di senso compiuto, non con quegli occhi celesti che lo fissavano.
-Sta per suonare la campana- lo fermò Luke incitandolo a completare ciò che voleva dire.
-Mi dispiace. Per ieri. Scusa, non volevo e ora mi sento in colpa- concluse con lo sguardo sui suoi anfibi. Non ricevendo nessuna risposta alzò gli occhi e si accorse che il biondo aveva ripreso la strada verso la scuola. Con uno scatto gli fu subito dietro e lo fermò afferrandolo per una spalla. Luke si sbilanciò e sicuramente avrebbe avuto un incontro ravvicinato con l'asfalto umido se non ci fosse stato il corpo di Michael ad attutire la caduta.
Erano in una posizione estremamente compromettente, davanti la scuola, dove tutti avrebbero potuto vederli. Ma a loro non importava.
I loro nasi si sfioravano, i respiri s'incrociavano e le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza.

Per un riflesso involontario Michael chiuse gli occhi, come se aspettasse qualcosa. Ma appena ebbe realizzato ciò che stava per fare spinse Luke lontano da sé, si alzò e corse a chiudersi in un bagno della scuola.

Dall'altro lato dell'edificio il ragazzo dal ciuffo biondo era in piedi, fermo, privo di qualsiasi capacità di movimento, con in testa solo ciò che stava per succedere.

La prima volta che ti ho visto nei corridoi eri semplicemente bellissimo. Poi, quando mi hanno detto che cosa facevi ho subito pensato che fosse impossibile.
I tuoi occhi sono sempre stati oscuri e mi è venuta in mente un'unica domanda:
Quali demoni stai cercando di nascondere?
L.

Sai, oggi ho visto il riflesso di miei occhi in un paio di zaffiri splendidi. Aveva degli occhi così belli che avrei passato tutto il giorno ad ammirare, ma c'era qualcosa... Era come se con il suo atteggiamento, il ciuffo ribelle, la giacca nera, la maglia con i teschi, volesse sembrare forte, ma con gli occhi, in fondo, sperasse che qualcuno lo salvasse.
E poi ho capito. I miei demoni devono essere tenuti nascosti. Non dovranno mai intaccare l'innocenza su quegli occhi blu. Mai.
M.

Black notebook||MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora