Gli occhi di tutti erano puntati sulle loro mani intrecciate. Mentre attraversavano il cortile si potevano sentire i bisbigli che aumentavano. E Michael era terrorizzato.
Sentiva che le gambe avrebbero ceduto se non si fosse seduto subito. Abbassò il viso, concentrandosi sui suoi passi, non riuscendo a sostenere tutti quegli sguardi disgustati. Sentiva che la presa salda della mano di Luke iniziava a farsi sempre più debole. Cosa stava succedendo? Perchè il coraggio stava venendo meno? Perchè gli pesava così tanto il giudizio degli altri?
"Hey Luke, come va?". Un ragazzo scuro di carnagione, con i capelli più neri della pece e gli occhi leggermente a mandorla si era fermato davanti al biondo che lo guardava con un sorriso sulle labbra.
"Hey Cal, volevo chiamarti, ma poi ho... avuto da fare" concluse Luke arrossendo appena. Gli angoli della bocca di Michael si alzarono a formare un sorriso sghembo ricordando cosa aveva tenuto Luke occupato: lui.
Erano chiusi nella camera di Luke da ormai qualche ora. Avevano chiuso la porta e tirato le tende alle finestre, come per ricreare l'atmosfera di un cinema. Cosa che diventava molto più realistica grazie alla ciotola enorme di popcorn che avevano preparato poco prima. Era tutto perfetto, ma Michael sentiva che mancava qualcosa. Quindi si girò verso il biondo sul quale era steso e lo fissò finchè questo, sentendosi osservato, se ne accorse.
"Tutto bene Mikey?" chiese con la bocca piena di popcorn.
"Stavo pensando... Come facevi a sapere che quello era il mio banco? Intendo quando hai lasciato il quaderno nero. Come facevi a sapere che l'avrei trovato?"
"Non lo sapevo"
"E perchè lo hai lasciato comunque?" si accigliò Michael. Non aveva senso. Luke alzò le spalle senza distogliere lo sguardo dallo schermo. Era una cosa troppo complicata da spiegare e in fondo non la capiva nemmeno lui molto bene. Lo aveva lasciato magari perchè cercava una speranza alla quale aggrapparsi. O solo perchè non gli importava di tenersi quel quaderno.
"Michael, ti stai perdendo la scena più importante" disse solo continuando a mangiare.
"Se la sto perdendo io allora la perderai anche tu" rispose il tinto alzandosi di poco e mettendosi seduto sulle gambe del biondo. Luke sgranò gli occhi e iniziò a sentire del calore al basso ventre quando Michael si morse il labbro inferiore.
"M-Michael..." cercò di fermarlo, ma fu subito interrotto da un bacio che subito diventò passionale. Gli piaceva baciare Michael, aveva le labbra morbide ed era dolce. E proprio mentre formulava questo pensiero sentì una pressione al basso ventre, accorgendosi del percorso intrapreso dalla mano del ragazzo. Non si doveva far prendere dal panico. A lui piaceva molto Michael e il sentimento era ricambiato, quindi non aveva di che preoccuparsi.
Richiuse gli occhi che aveva spalancato e cercò di rilassarsi il più possibile, ma quando la mano del ragazzo arrivò all'elastico dei suoi boxer immagini del suo passato gli comparvero davanti agli occhi e subito fermò Michael. Gli prese velocemente la mano allontanandola da sè e abbassò lo sguardo imbarazzato.
"S-scusa...i-io..." non riusciva a formulare una frase coerente, ma il tinto venne in suo aiuto.
"Non sei pronto, lo capisco, non ti preoccupare. In fondo ci conosciamo da poco e..." iniziò Michael, alzandosi dal letto, ma fu subito tirato indietro e finì tra le braccia del biondo.
"Scusa Mikey, ti prego resta" e non se lo fece ripetere due volte.
Michael si sistemò meglio sul letto e Luke gli si accoccolò accanto, poggiando la testa sulla sua spalla. Si addormentarono così, abbracciati e con la televisione ancora accesa.
Michael si riprese dal suo flashback quando l'amico di Luke continuò a parlare.
"Non ti preoccupare, ma appena puoi ti devo parlare di una cosa. Non è urgente, ma non passerà molto prima che lo diventi. Ora vado a lezione, a dopo" e con quella frase che lo lasciò interdetto corse verso il portone della scuola proprio quando suonò la campana.
"Luke, cosa voleva dire?" chiese Michael curioso.
"Proprio non lo so" rispose Luke sovrappensiero.
Si affrettarono verso la scuola e si dovettero separare. Ormai il corridoio era quasi vuoto, tutti si stavano dirigendo a lezione e anche loro avrebbero dovuto, ma le loro mani erano ancora strettamente incrociate. Non volevano lasciarsi.
"Forse dovremmo andare" disse Luke guardandolo negli occhi.
"Si, forse dovremmo" rispose Michael. Si guardarono ancora per qualche secondo. Poi Luke, prima che il coraggio gli venisse meno, gli stampò un bacio sulle labbra e si allontanò velocemente, entrando nell'aula. Michael rimase stupito, in piedi nel corridoio ormai deserto, mentre un sorriso prese forma sul suo volto. Scosse la testa come per risvegliarsi da un sogno e si avviò verso la classe di biologia. Si sentiva così leggero che quasi inciampò nei gradini quando li superò a due a due. Era una sensazione nuova per lui, ma, al contrario di tutte le cose nuove che accadevano nella sue vita, questa non lo spaventava. O meglio, aveva una paura folle, soprattutto dopo l'incontro con il padre di Luke, ma sapeva che ce l'avrebbe fatta. Sapeva che sarebbe stato difficile, però non aveva la minima intenzione di tirarsi indietro. Anche perchè ora aveva un altro motivo per lottare: Luke.
E con questi pensieri si ritrovò al terzo piano di quella maledetta scuola che quel giorno a Michael sembrava più bella. Stava per posare la mano sulla maniglia della porta, quando una voce lo chiamò.
"Michael"
Si girò e una rabbia cieca lo pervase di colpo, annebbiando per qualche secondo la sua mente. Aveva solo voglia di prendere a pugni la persona che aveva davanti e lasciarla a terra a marcire nel suo stesso sangue.
Nel mezzo del corridoio, illuminato dalla luce timida del sole che entrava dalle finestre, c'era un ragazzo biondo, con gli occhi lucidi ed una bandana rossa tra i capelli: Ashton.
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Black notebook||Muke
Fanfictiondove Michael trova sotto il suo banco un quaderno nero e ogni giorno qualcuno risponde a ciò che scrive. Mai si aspetterebbe ciò che gli accadrà "Chi sei?" "Mi hai visto tante volte e ti guardo da lontano" boyxboy ~ sad boy!Luke...