Capitolo 13

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Eren's Pov

Piango per quelle che mi sembrano delle ore infinite, attorno a me c'è solo il silenzio che viene interrotto dal rumore dei miei singhiozzi causati dal pianto e ogni tanto dal rumore di qualche auto che passa, anche se a quest'ora la strada è praticamente deserta. Lentamente mi calmo, mi asciugo le guance che ormai sono completamente bagnate dalle lacrime, il mio respiro si regolarizza e la mia mente si vuota da tutti i pensieri, sia negativi che positivi e dentro di me c'è solo tanta calma e tranquillità, esattamente come dopo una tempesta che torna il cielo sereno, come se non fosse successo nulla. Sento la mia pancia che brontola e solo ora mi accorgo che non mangio da questa mattina, così mi alzo e vado in cucina; mi preparo un piatto di pasta con una salsa già pronta e lo divoro, ero davvero affamato, il che  pure comprensibile visto che a quest'età si consumano tante energie.

Levi's Pov

Ormai è già sera inoltrata e probabilmente il moccioso è già andato a dormire, così do una piccola sistemata alla scrivania, raccogliendo i fogli e riponendoli ordinatamente nel cassetto, e decido di andare a casa sua; non ne ho per niente voglia perché so quanto lui abbia sofferto per quel mio gesto che ho fatto senza pensare e so che meno mi vede e meglio sta, però avevo promesso a Mikasa che mi sarei preso cura di lui fino a quando lei non sarebbe tornata e non sono il tipo di persona che non mantiene le promesse fatte; cammino lentamente e svogliatamente, fa freddo, così metto le mani in tasca e mi tiro su per bene la sciarpa. Arrivo davanti a casa del moccioso, prendo coraggio ed entro. Vedo la luce della sua stanza accesa, sono molto sorpreso, è tardi e dovrebbe dormire a quest'ora, così vado a controllarlo, nel caso si sia addormentato.

Eren's Pov

Sono sdraiato sul mio letto a leggere alcuni manga yaoi, non so perché ma è un genere che mi è sempre piaciuto particolarmente, mi ha sempre attirato e incuriosito, è così bello leggere certi manga, perché sono pieni di dolcezza; sento dei passi, così mi volto e trovo Levi davanti alla porta della mia stanza "ehi moccioso che fai ancora sveglio?" io lo guardo, un misto fra rabbia e tristezza mi sale, a causa di esse sento le mie guance andare in fiamme, ma cerco di calmarmi e gli rispondo con la voce più calma e falsa che io abbia mai fatto in tutta la mia vita "mi faccio gli affari miei in casa MIA"  sottolineo l'ultima parola, come per fargli capire che non lo voglio in questa casa e che se non ha un buon motivo per esserci venuto è meglio che se ne vada; vedo che i suoi occhi diventano più scuri, segno che ha capito il messaggio "moccioso mettiamo in chiaro un paio di cose, primo tra noi qualsiasi cosa c'è stata ora è finita due sono qui solo perché l'ho promesso a Mikasa" la sua voce è dura e fredda, non lascia trasparire nessun'emozione, senza che lo voglia altre lacrime mi escono dagli occhi; non può averlo detto, non lui, non quella frase e soprattutto non così, mi ero immaginato la possibilità che potesse succedere ma mi ero immaginato un lui più umano che lo dicesse, distrutto quanto me se non anche di più e invece non è così; sicuramente sono in uno dei miei incubi, ora mi sveglierò nel mio letto e tutto sarà come prima; provo a chiudere e riaprire gli occhi un paio di volte ma niente, Levi è sempre davanti a me, immobile con il suo sguardo freddo e distaccato, non sembra importargliene del fatto che sto piangendo e la prova è che dopo alcuni istanti che mi ha fissato si gira e se ne va, dopo questo momento mi sembra ancora meno umano di prima, non può restare così impassibile davanti a una persona che sta piangendo a causa sua e alla quale teneva fino a poco fa. Nuove lacrime mi scendono lungo le guance, mi alzo chiudo la porta e spengo la luce; vado verso lo stereo e ci attacco il cellulare, poi mi metto tutte le canzoni tristi che ho, mi rannicchio nell'angolino affianco alla finestra, dietro alla tenda, nascondo la testa sulle braccia e le ginocchia e piango. Le canzoni mi aiutano a rilassarmi e a farmi sfogare, non mi importa di che ore siano e quanto forte sia la musica, l'unica cosa che vorrei è essere come Levi, senza sentimenti e dal cuore di ghiaccio, così almeno in questo momento non starei soffrendo. Lentamente esaurisco le lacrime e dentro di me inizia ad esserci un vuoto che ho già capito che non verrà mai riempito da niente e da nessuno; un vuoto che mi è stato causato dalla persona che ha completamente stravolto e cambiato la mia vita, che ha reso divertente quello che era noioso e che mi ha fatto sentire meno solo, la stessa persona per cui ho sofferto tantissimo, per cui sto soffrendo ora e per la quale, molto probabilmente, soffrirò anche in futuro.

Levi's Pov

Non ho chiuso occhio per tutta notte, quel moccioso ha lasciato le sue fottutissime canzoni a tutto volume per tutta la notte e non potevo nemmeno andare e spegnerle perché si era chiuso a chiave nella sua stramaledetta stanza. Sta mattina ho un aspetto spaventoso, sotto gli occhi ho delle occhiaie scure e il mio colorito è ancora più pallido del solito. Preparo la colazione, sia per me che per quel moccioso, bevo il mio solito the e poi esco; accendo una sigaretta e fumo, in questo momento è l'unica cosa che mi fa rilassare realmente e dimenticare i miei problemi. Cammino verso lo studio, anche oggi dovremo provare le parti, le riprese saranno fra non molto quindi per allora le cose dovranno essere perfette, non mi piace fare le cose fatte male e poi con i miei film voglio sempre darci dentro. Arrivo allo studio e vado nel mio ufficio a compilare quei maledetti fogli che mi a dato Erwin e che dice che gli servono entro la fine del mese.

Eren's Pov

Vari minuti dopo che sento la porta di casa chiudersi mi alzo, spengo la musica e apro la porta per controllare che se ne sia andato e come immaginavo è così. Prendo un cambio di vestiti e vado a farmi una doccia bollente, dopo che ho pianto mi aiuta sempre molto, è come se lavasse via le mie lacrime e mi sentissi più libero. Rimango sotto il getto caldo per più di 40 minuti, poi mi asciugo velocemente e mi vesto; sta notte non ho chiuso occhio, ma ormai ci sono abituato quindi non ho particolarmente sonno, anche se qualche sbadiglio mi sfugge lo stesso. Esco dal bagno e vado in cucina; sul tavolo c'è la colazione e affianco un bigliettino, lo prendo in mano, è stato scritto con una grafia piccola e ordinata e leggo "alle 11 allo studio per le prove" sicuramente l'ha scritto Levi; lo appallottolo e lo butto nel cestino, non ho fame così sparecchio quello che c'è sulla tavola e che Levi, non so per quale oscuro motivo, aveva preparato per me; so che dovrei mangiare almeno un po' e che non dovrei saltare i pasti, ma proprio non ho fame, così vado in camera, mi sdraio sul letto e dopo poco mi addormento.


*angolino dell'autrice: in questi giorni sto pubblicando molto, ma ho bisogno di scrivere per dimenticare la realtà e sfogarmi; purtroppo probabilmente domani non riuscirò ad aggiornare, perché i pomeriggio ho un corso di giapponese, ma state pur sicuri che appena riesco aggiorno. Vi ringrazio ancora per le letture, i voti e i commenti, mi fa sempre piacere leggerli e rispondere ^-^

I hate you but I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora