Eren's Pov
Ormai è già pomeriggio inoltrato, al mio fianco c'è Mikasa, appena mi sono ripreso un po' l'ho chiamata subito, infondo era anche suo fratello...non ha detto nulla se non un "mi dispiace...non sentirti in colpa" non ha pianto, il che mi sembra molto strano, è quasi come sei lei sapesse già, come se avesse immaginato che sarebbe potuto succedere, ma mi sembra molto strano. Sono restato affianco al corpo del mio amato per tutto il giorno, non voglio lasciarlo perché quando succederà lo dovrò lasciare per sempre e non voglio, ho paura di restare solo di nuovo. A questi pensieri nuove lacrime mi scendono lungo le guance. Guardo il volto di Levi, il mio Levi, sembra che stia dormento e sotto un certo punto di vista è così, solo che non si sveglierà mai più.
Mikasa's Pov
Eren è davvero disperato, il che è normale visto che ha appena perso la persona a cui teneva di più, ma deve riuscire ad andare avanti, è questo che voleva mio fratello e che mi ha chiesto di fare, quindi io lo farò, aiuterò Eren fino a quando non sarà nuovamente felice e non mi importa cosa dovrò fare perché questo accada; era l'ultimo desiderio di mio fratello e io lo esaudirò e poi pure io voglio vedere il sorriso di Eren. Lo guardo, ora finalmente si è addormentato, anche se sta ancora tenendo la mano di mio fratello e il suo volto è ancora rigato dalle lacrime; mi avvicino al letto e guardo Levi, sento una stretta al cuore, lui sapeva che sarebbe successo ma ha voluto fare di testa sua lo stesso. Sento gli occhi pizzicarmi, ma ricaccio le lacrime indietro, non posso piangere, non ora, non con Eren; se piangessi lui si sentirebbe l'unico colpevole della morte di mio fratello ma non è così.
Eren's Pov
Mi risveglio, c'è una debole luce che proviene da fuori, segno che ho dormito per tutta la notte; alzo la testa e vedo il volto di Levi, sempre immobile nella stessa posizione di ieri; lo guardo, vorrei che lui mi parlasse un'ultima volta, per dirmi che non sarò solo ma purtroppo non succederà. Gli accarezzo una guancia, è freddo come il ghiaccio e oggi lo porteranno via; torneremo a casa e oggi pomeriggio ci saranno i funerali; al solo pensiero di quello che succederà oggi pomeriggio calde lacrime iniziano a scendere lungo le guance e nel giro di qualche istante mi trovo a piangere disperatamente abbracciato al corpo del mio Levi. Rimango così, abbracciato disperatamente a lui, per tanto tempo, mi sfogo e piango tutte le lacrime che ho in questo momento. Verso metà mattina arriva un medico con Mikasa; il medico sta parlando con un altro signore che non ho mai visto prima, mentre Mikasa mi prende dolcemente e mi accompagna fuori. Ci sediamo sulle sedie che ci sono subito fuori dalla stanza, Mikasa mi continua ad osservare e a sussurrare delle frasi di conforto; non riesco ancora a capire come faccia ad essere così forte in momenti simili, voglio dire era pur sempre suo fratello no? Il signore che non conosco esce dalla stanza, parla con Mikasa ma non li ascolto, non voglio ascoltarli. Rimango vari minuti a cercare di non ascoltare le loro parole, poi si salutano e Mikasa torna da me "vieni Eren, torniamo a casa" io la guardo; posso ancora definirla casa? Ormai è rimasto solo un edificio, vuoto, senza emozioni; non penso si possa definire davvero casa, io ho sempre pensato che la casa è il luogo dove torni e c'è una persona che ti sta aspettando, dove vivi dei bei momenti con lei, oppure più semplicemente penso che il luogo chiamato casa non sia un edificio, bensì il luogo dove si trova la persona che ami; sospiro, stando a quest'ultima teoria io non ho più un posto chiamato casa. Mikasa mi appoggia una mano sulla spalla, facendomi riprendere dai miei pensieri, mi guarda, il suo sguardo è pieno di comprensione; abbasso lo sguardo e camminiamo verso la macchina, poi salgo affianco a lei e mi allaccio. "Ho preso le cose che avevate portato, le ho già messe nel bagagliaio..." io annuisco; dopo poco partiamo, stiamo in silenzio, io guardo fuori dal finestrino per tutto il tempo e non posso fare a meno di guardare il cielo. Il viaggio è lungo e lento, anche se è mattina c'è parecchio traffico e quando arriviamo è quasi l'ora dell'addio definitivo al mio Levi. Con Mikasa ci prepariamo, prendiamo dei fiori e andiamo; quando arriviamo è pieno di gente anche se i suoi genitori non ci sono; ora che ci penso me l'aveva detto che da quando Mikasa mi ha preso con sé i loro rapporti si sono sciolti, ma non pensavo fino a questo punto, in fondo era pur sempre loro figlio e un ultimo addio da parte loro se lo meritava. Durante tutto il funerale piango e noto con piacere che non sono l'unico a farlo, sono sollevato dal vedere che c'erano molte persone che tenevano a lui. Quando il funerale finisce e la bara di Levi è stata sepolta io e Mikasa ci avviciniamo e appoggiamo i fiori che gli avevamo portato, sono nuovamente in lacrime ma che ci posso fare? Mi manca così tanto, non avevo mai pensato a questa possibilità, così ora che è successo mi sono sentito preso completamente alla sprovvista. Dopo che mi sono calmato io e Mikasa ci separiamo, lei va a casa, mentre io voglio andare a casa di Levi, ha detto che sul suo letto c'è una lettera per me, quindi voglio leggerla. Appena arrivo davanti alla sua porta sento il battito del mio cuore aumentare e inizio leggermente a tremare. Infilo le chiavi nella toppa, giro, abbasso la maniglia, la porta si apre ed entro. Vengo avvolto subito dal suo profumo, un profumo dolce e buono, che io adoro e che mi fa salire di nuovo le lacrime agli occhi. Mi guardo attorno, tutto è esattamente come la prima volta che ci sono venuto, solo che ora non c'è più lui. Mi sento un groppo in gola, deglutisco e serro i pugni; più mi guardo attorno più mi tornano in mente i nostri momenti, così inizio a camminare verso la camera da letto; appena arrivo davanti all'entrata della stanza vedo la lettera, è appoggiata sul cuscino; mi avvicino, mi siedo delicatamente sul letto e, con mano tremante, prendo la busta; sopra la busta c'è scritto in una grafia ordinatissima "Per il mio Eren" la vista mi si offusca ma ricaccio indietro le lacrime; apro delicatamente la busta e prendo il foglio che c'è all'interno, guardo la data, l'ha scritta il giorno prima di partire.
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I hate you but I love you
RomanceEren Jeager, un giovane modello e attore, si ritrova a lavorare con il famoso regista Levi Rivaille. Appena si incontrarono tra i due scattò una scintilla di odio. I due continuano ad odiarsi per un lungo periodo, ma lo sanno tutti che tra odio e am...