Eren's Pov
Ed ecco che il mio solito incubo torna a farmi visita, mi sembrava strano che non fosse ancora tornato; quando mi sveglio come il solito ho il fiatone, mi siedo sul letto, mi stiracchio e sbadiglio, ho molto sonno, ma so che anche se tornassi a dormire non mi addormenterei nuovamente. Mi sento felice e tranquillo, ma è come se mi dimenticassi di qualcosa, più ci penso e più ne sono convinto, solo che non riesco a ricordare. Guardo fuori dalla finestra e dalla luminosità deduco che sia già giorno inoltrato, così mi alzo e vado in cucina; mi siedo al tavolo e trovo il copione, lo inizio a sfogliare, quando mi ricordo che alle 11 in punto sarei dovuto andare allo studio per le prove e me ne ero completamente dimenticato, così come mi ero dimenticato anche di Levi e di tutto quello che era successo con lui. Guardo l'ora, sono in ritardo di circa un ora e mezza, mi alzo di scatto mi vesto a casaccio, prendo il copione ed esco velocemente di casa, sono sicuro che sta volta Levi mi ucciderà.
Levi's Pov
Quel maledetto moccioso non è ancora arrivato, è in ritardo di ben due ore e mezza, ma dove diavolo si è cacciato?! Senza il protagonista non possiamo provare molte scene perciò se non arriva entro un'ora al massimo dovrò fare andare via tutti, perché sarebbe inutile restare. La porta si spalanca, facendo voltare tutti ed eccolo lì; ora mi sembra molto più bello del solito, è piegato in due, con il fiatone, si vede che si è vestito di fretta perché si è dimenticato di allacciare i due bottoni più in alto della camicia, ha i capelli completamente spettinati e in mano ha il copione. Lo osservo, lui alza i suoi occhi verdi smeraldo su di me e borbotta uno "scusa" quasi impercettibile; io guardo gli altri, mi stanno fissando tutti, come se si aspettassero che io lo sgridi e teoricamente avrei fatto così, però lui mi guarda con quei suoi occhioni verdi e io non ci riesco, così con la stessa voce dura che ho avuto ieri dico "tra cinque minuti riprendiamo le prove" nella stanza si diffonde un mormorio e io esco fuori. Mi appoggio con le spalle alla parete, poco distante dalla porta d'ingresso e guardo il cielo; sospiro, poi tiro fuori dalla tasca un orologio da taschino, è abbastanza vecchio, d'argento, lo apro e un'incantevole melodia si diffonde nell'aria; da un parte c'è il quadrante e l'orologio, invece dall'altra, nel coperchietto, c'è una foto sbiadita di una ragazza; la mia ragazza, l'unica che abbia mai amato, l'osservo, era sorridente, come sempre, aveva i capelli castani e gli occhi esattamente come quelli di Eren, senza volerlo una lacrima mi scende lungo la guancia al pensiero di come ho trattato Eren, non volevo farlo soffrire e tanto meno trattarlo così
Eren's Pov
Sono passati più di dieci minuti da quando Levi è uscito, così decido di andare a cercarlo; sono all'ingresso quando sento una melodia provenire da fuori, è molto bella e dolce e sembra quella di un carillon, mi chiedo da dove venga. "...en davvero perdonami, io non volevo trattarti così..." ma questa è la voce di Levi! Mi avvicino lentamente alla porta, senza farmi vedere da lui e lo guardo, è seduto a terra, ha gli occhi lucidi e in mano ha un orologio da taschino, dove c'è una foto di una ragazza. Osservo Levi, vorrei correre da lui e abbracciarlo, ma non posso farlo, non più. Si porta una mano alla tempia, poi riprende a parlare "...davvero non volevo...io...ti voglio ancora..." sento il mio cuore battere fortissimo, le mie guance diventare calde e i miei occhi riempirsi di lacrime; non ce la faccio più, devo intervenire, vederlo così sofferente è una cosa orribile, e io che pensavo che fosse senza sentimenti, ma a quanto pare mi sbagliavo di grosso; vedo che una lacrima gli scende lungo la guancia e senza riuscire a trattenermi corro da lui e lo abbraccio. Riesco a sentire il suo corpo irrigidirsi sotto la mia stretta, sono sicuro che è sorpreso dal mio gesto e riesco a capirlo, dal momento che pure io lo sono; "Levi piangi e sfogati" la mia voce è sicura, in un modo in cui non lo è mai stata, così sicura che riesce a convincere pure Levi, il quale annuisce, mi stringe forte e incomincia a piangere; fa uno strano effetto vederlo in questo stato, ero convinto che fosse un uomo forte e dal cuore di ghiaccio, ma invece è una persona piena di sentimenti, solo che li mostra molto meno rispetto agli altri. Lui piange per vari minuti e io gli accarezzo dolcemente i capelli e lui lentamente si calma. "Immagino di doverti delle spiegazioni" io annuisco, lui prende la mia mano, la stringe leggermente e dice "dopo le prove ti racconterò tutto ok?" io annuisco "vai a lavarti la faccia e riprenditi, intanto io vado ad avvisare gli altri" non aspetto una sua risposta e mi allontano velocemente; nella stanza c'è il solito casotto, tutti parlano fra di loro, scherzano e ridono e mi fanno integrare nel discorso; è davvero bello passare del tempo con loro, fanno sembrare tutto più leggero e quando si lavora prendono il lavoro seriamente, anche se ogni tanto capita qualche risata. Aspettiamo Levi che arriva dopo poco e iniziamo le prove.
Levi's Pov
Piangere col moccioso è stata una buona idea, un po' mi vergogno perché mi sono mostrato debole ai suoi occhi ma dall'altra parte ne sono felice perché è stato un momento fantastico; non mi aspettavo che sarebbe arrivato e mi avrebbe abbracciato, soprattutto dopo quello che è successo tra noi, mi sto convincendo sempre di più del fatto che lui sia un ragazzo fantastico. Le prove sembrano non finire più, anche se è solo una mia impressione visto che durano poco più di un ora e mezza, tutti si stanno impegnando molto, ma quello che si impegna più di tutti e che risalta di più è Eren. Quando finiscono le prove chiedo ad Eren di darmi un po' di tempo e con la scusa che devo compilare alcuni fogli per Erwin vado nel mio studio e mi ci chiudo dentro; ma la verità è che ho bisogno di prepararmi psicologicamente, non è semplice quello che gli devo dire, potrebbe rimanere abbastanza scosso e poi è la prima volta che ne parlo con qualcuno, quindi non so bene cosa dire e come dirlo.
Eren's Pov
Mi siedo su una sedia, metto un po' di canzoni di sottofondo e canto; il tempo sembra scorrere molto lentamente e più passa più l'agitazione in me si fa più forte, non so cosa abbia spinto Levi a comportarsi così, ma ora sono davvero curioso di saperlo, sono sicuro che quella del lavoro era solo una scusa per prendere del tempo, si vedeva che era abbastanza agitato anche lui. Ad interrompere il filo dei miei pensieri sono i passi di Levi e dopo qualche istante lo vedo entrare nella stanza; fermo la musica e lo osservo avanzare verso di me e sedersi alla mia sinistra, affianco a me. "Ascoltami bene moccioso perché non ho intenzione di ripetere le cose un'altra volta" io annuisco, lui prende un respiro profondo e per un istante il suo sguardo lascia intravedere insicurezza, ma si riprende subito "ieri ti ho tirato quel ceffone perché non è vero che non so niente della tua vita! Sai io e Mikasa siamo fratelli ed è da quando lei ti ha conosciuto che mi parla di te, di quanto tu sia fantastico e di quanto tu assomigli a tua sorella" io sono confuso, non ho una sorella, o almeno non che io sapessi. Levi mette una mano in tasca e tira di nuovo fuori quell'orologio che aveva prima, lo apre e mi mostra la foto; io la osservo bene e rimango scioccato per quanto quella ragazza mi assomigli "ecco lei era tua sorella...si chiamava Isabel ed era una ragazza esattamente come te, sempre allegra e molto dolce; sai è stata la mia ragazza per vari anni, però un giorno dell'autunno di dieci anni fa purtroppo è morta in un incidente stradale assieme ai tuoi genitori..." i miei occhi si riempiono di lacrime, i ricordi mi tornano in mente e tutto inizia ad avere un senso. Alcune lacrime iniziano a scendermi lungo le guance ma nonostante ciò Levi decide di non interrompere il suo racconto "da quando avevi 7 anni, sei stato un bambino problematico, non volevi più mangiare e se continuavi così saresti morto, perciò i medici ti hanno fatto dimenticare quello che era successo; eri stato adottato da un'altra famiglia, in teoria quelli erano i miei genitori, perciò quando ti abbandonarono Mikasa ti prese con sé" io ormai sto piangendo come prima, ora finalmente conosco tutta la storia anche se i miei ricordi non tornano. E così quella era mia sorella, riguardo la foto ed è vero che mi assomiglia molto "Levi...ma quindi...io ti piacevo perché sono uguale a Isabel?" lui mi guarda, scuote la testa "no, sai tu mi piaci da molto tempo e tua sorella non c'entra niente, mi piaci per il tuo carattere e per la tua personalità, per i tuoi occhi e per la tua voce..." io arrossisco, è la prima volta che mi dice una frase così e ho come l'impressione che non sarà nemmeno l'ultima
*angolino dell'autrice: questo capitolo è molto più lungo degli altri perché con esso volevo augurare buon compleanno ad Andrea (@Andri-chan) , ti ringrazio perché leggi sempre le mie storie, voti sempre i miei capitoli, perché mi commenti i capitoli e spesso e volentieri mi dai la tua opinione e soprattutto ti ringrazio perché mi hai voluta conoscere, quindi grazie per tutto e tantissimo auguri di buon compleanno, spero che tu passi un bel compleanno, con le persone a cui tieni di più e che tu ti diverta tantissimo.
STAI LEGGENDO
I hate you but I love you
RomanceEren Jeager, un giovane modello e attore, si ritrova a lavorare con il famoso regista Levi Rivaille. Appena si incontrarono tra i due scattò una scintilla di odio. I due continuano ad odiarsi per un lungo periodo, ma lo sanno tutti che tra odio e am...