NOT AGAIN

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Peter fu scaraventato a terra.
  - Ahi. Bella accoglienza nipote.
  - Dimmi che vuoi.
  - Ti fidanzi, per giunta con un ragazzo e mi chiedi che ci faccio qui? Ti sono rimasto solo io dovevi dirmelo. Invitarmi a cena con tuo suocero come minimo.
  - Dimmi cosa vuoi o ti sbatto fuori a calci.
Si alzò da terra e si sistemò i pantaloni. Si passò una mano tra i capelli e poi si rivolse al nipote.
  - Voglio riunire la famiglia. Io tu e Cora.
  - Lascia Cora fuori da questa storia.
  - Siete gli unici Hale rimasti. Ah beh Malia ovvio. Ma lei non fa così tanti problemi come te.
  - Cora adesso sta bene. Ha di nuovo la vita che desiderava e io anche.
  - Riprendiamoci il terreno. Riprendiamoci il potere.
  - Va via!
  - Derek!
  - VAIIII!!!
Peter divenne scuro in volto e si avvicinò alla porta.
  - Cambierai idea, vedrai.
Derek rimase sulla soglia, arrabbiato e alquanto preoccupato. Stiles e suo padre erano in cucina, li avevano lasciati soli. Una volta sentita la porta di casa chiudersi, Stiles si precipitò da Derek.
  - Hey. Va tutto bene?
  - Mi dispiace.
  - Va tutto bene, vieni torniamo in cucina.
  - Tuo padre sarà arrabbiato.
  - No invece. Conosce Peter. La sua arroganza e prepotenza. Ma sei stato bravo, è andato via.
Derek si avvicinò a Stiles e lo baciò sulla fronte, dopodiché si avviarono in cucina dove lo sceriffo aveva già preparato il dolce nei piatti.
La serata continuò normalmente, nessuno dei tre riaprì il discorso.
  - Sono stato bene stasera. Grazie mille sceri.. John.
  - Figurati. Passa quando vuoi.
Stiles accompagnò il lupo all'auto. Socchiuse la porta di casa per avere un po più di intimità.
Derek si appoggiò alla portiera e tirò Stiles a se prendendolo dalla maglietta.
  - Così mi stropicci la maglia.
  - Non m'interessa.
Lo tirò ancora di più a se e lo baciò. Si baciarono appassionatamente. Il lupo gli morse il labbro inferiore. L'umano emise un gemito e poi cerco la sua bocca. La lingua di Stiles percorse le labbra di Derek. L'aria si stava riscaldando,  fin troppo.
  - Dovrei rientrare.
  - Sì, è andata bene stasera. Non vorrei che ci ripensasse e mi prendesse a bastonate.
  - Io scappo.
  - Ah bel modo di dimostrarmi che mi ami.
  - Mio padre picchia forte.
  - Mh.. forse dovrei..
  - DEREK!
  - AHAHAH
Lo allontanò e gli diede un bacio sulle labbra imbronciate.
  - Buonanotte.
Chiuse la portiera.
  - Buonanotte Sourwolf.
Stiles sorrise e si avvicinò alla porta di casa.
L'auto si allontanò dal viale e Stiles entrò in casa.
  - Stiles?
  - Sì papà. Vado a dormire.
  -   Buonanotte.
  - Papà?
  - Dimmi.
  - Grazie. Per stasera e per tutto.
  - Ti voglio bene.
  - Anche io. Buonanotte.
Si ritirò in camera e si gettò sul letto. Sorrise al pensiero di come avevano chiuso la serata. Non vedeva l'ora di rivederlo. Si addormentò così, vestito, e con il sorriso sulle labbra.
Il solito raggio di sole illuminò il viso di Stiles svegliandolo. Ormai la sveglia non occorreva più. Si alzò e si sistemò normalmente come ogni mattina. Scese in cucina. Suo padre era già andato a lavoro. La colazione era pronta sul tavolo. La divorò in fretta e si precipitò alla Jeep. Non era in ritardo, semplicemente non vedeva l'ora che la giornata passasse. La Jeep partì subito. Derek l'aveva sistemata ieri in mattinata. Tutto sembrava andasse bene. Il cellulare di Stiles però non aveva ancora squillato.
*Dormirà ancora* pensò.
Arrivò al parcheggio e Scott era lì ad aspettarlo come sempre.
  - La Jeep!
  - Oggi ha deciso di partire.
  - Fa i capricci come tutte le ragazze.
  - La mia Jeep è una ragazza.
  - Una ragazza sexy.
  - Ah come lo eri tu non appena hai ricevuto il morso?
  - Esatto ahah
Sì avviarono verso l'aula.
Seduti vicini in banco continuavano a guardarsi e a ripetersi quanto fossero annoiati. La campanella era la loro salvezza.
  - Stiles, qualcosa non va?
  - Derek. Non mi ha scritto questa mattina.
  - Magari dorme.
  - Nah. Sono le 11.
  - Hai provato a chiamarlo?
  - Non voglio sembrare il classico ragazzo troppo attaccato.
  - Stiles, viviamo a BH e ne abbiamo passate a bizzeffe. Credi davvero che Derek pensi che tu sia "troppo attaccato"?
  - Lo chiamo.
Il telefono squillò. Uno, due, tre squilli ma nessuno rispondeva.
  - Non risponde.
  - Riprova.
Stiles riprovò. Niente.
  - Scott! Io vado.
Uscì dall'aula di corsa.
  - Aspetta vengo con te.
L'amico lo seguì.
La Jeep li porto fino al loft. Quando entrarono l'unica cosa che trovarono fu il sìlenzio. Un silenzio assordante per Stiles.
  - Derek.
Chiamò l'Alpha.
  - DEREK!!
Ripeté Stiles più forte. Ne uscì quasi un urlo disperato.
  - Non hai idea di dove possa essere?
  - No. Ieri è andato tutto bene. Ci siamo lasciati normalmente. È andato via tranquillo.
Stiles non riusciva a darsi pace. Cosa gli stava sfuggendo?
  - PETER!
  - Cosa?
  - Ieri è venuto Peter a casa mia. Ha interrotto la cena, hanno discusso ma poi Derek l'ha mandato via. Che cosa gli avrà fatto?
  - Lo cercheremo.
  - Dove? Non abbiamo nulla.
  - Hey, Stiles. Lo troveremo, te lo prometto.
Stiles annuì ma non si calmò. Non ci riusciva. Non poteva perderlo di nuovo. Non lo avrebbe sopportato.
Scott perlustrò il loft. Nessun biglietto, nessun segno di aggressione.
  - Non è tornato a casa.
  - Non sentì l'odore?
  - L'odore è vecchio. Nessun biglietto ne segni di lotta. Non è rientrato ieri.
  - Cerchiamo l'auto?
  - Chiamo Isaac.
Uscirono dal loft. Mentre Scott chiamava Isaac, Stiles guardò in tutti cassonetti della nettezza urbana. Nessun segno di Derek.
  - Stiles andiamo.
Mise in moto la Jeep e raggiunsero Isaac.
  - Che cosa è successo?
  - Derek è sparito.
  - Probabilmente se n'è andato. Quell'uomo è del tutto imprevedibile e tremendamente egoista.
  - Isaac!
Lo riprese Scott.
Stiles lo guardò con odio.
  - Mi dispiace che tu non lo conosca.
Esclamò e salì di nuovo sulla Jeep.
  - Stiles!
Scott lo fermò. Guardò Isaac e gli intimò con il solo sguardo di ritirare tutto ciò che aveva detto. Isaac alzò gli occhi e chiese scusa a Stiles.
  - Dai Stiles scusa. Sai come sono fatto. Comunque vi aiuterò. Indizi? Idee?
  - Sono sicuro centri Peter. Ieri sera hanno discusso.
  - Non sai di cosa?
  - No non gliel'ho chiesto. Cazzo, perché non gliel'ho chiesto!!!
  - Non potevi pensare a questo.
Il suo migliore amico cercava di confortarlo.
  - Cosa può volere un maniaco, psicopatico alla ricerca di continue attenzioni?
  - Potere? - Disse incerto Scott.
  - Derek non è più un Alpha non avrebbe senso. - Rispose Stiles ancora più preoccupato.
  - Magari gli mancava il suo nipotino.
Scott e Stiles guardarono Isaac allo stesso modo. *sei serio?* poi distolsero lo sguardo e si misero a pensare.
  - Un attimo - Esclamò Isaac. - Malia! Ne saprà qualcosa no? - Continuò poi convinto.
Scott e Stiles si precipitarono in classe.
  - Beh non c'è di che!
Disse Isaac in tono sarcastico. Poi li seguì.
Una volta arrivati davanti alla porta dell'aula, Scott cercò di attirare l'attenzione di Malia, concentrata alle prese con sottolineature e parole strane.
  - Malia. Hey Malia girati.
Scott si voltò verso gli altri e scosse la testa.
  - Non mi sente!
Stiles prese in mano la situazione. Entrò irruento nell'aula interrompendo la lezione.
  - Malia vieni con me!
Gli sguardi increduli di Scott e Malia, quello divertito di Isaac e quello furioso dell'insegnante erano puntati sul non piu fragile Stiles. Malia decise di non complicare di più le cose e si alzò lasciando la lezione.
- Ma cosa sta facendo? Torni subito al suo posto.
  - Mi dispiace..io.. giuro che è una cosa seria.
Usciti dall'aula raggiunsero il parcheggio.
  - Che diavolo vi dice il cervello? Spero per voi sia una questione di vita o di morte altrimenti vi ammazzo.
  - Ah però è proprio una Hale!
Isaac proprio non riusciva a trattenersi.
  - Derek è sparito centra tuo padre ne sai qualcosa?
Tutta d'un fiato, una domanda priva di punteggiatura. Stiles era al culmine.
  - Stiles non so di cosa tu stia parlando.
  - COME FAI A NON SAPERLO!
L'urlo disperato di Stiles fece si che Scott intervenisse.
  - Malia ti prego anche il più piccolo particolare ci sarebbe d'aiuto.
  - Scott sto dicendo la verità. Peter non mi ha cercata, non sapevo nemmeno fosse tornato.
  - D'accordo se sai qualcosa chiamaci.
  - Aspetta. Posso chiamarlo. Gli chiedo se posso raggiungerlo.
  - FALLO! - urlò Stiles.
Malia era scioccata. Non aveva mai visto Stiles in quello stato. Prese il telefono e chiamò Peter.
  - Malia! Che sorpresa, dimmi tutto.
  - Peter! Dove sei?
  - Finché continuerai a chiamarmi così signorina, non andremo d'accordo.
Malia fece un grosso respiro come per contenere la rabbia.
  - Papà?
  - Molto meglio! Sono in Georgia. Riesci a raggiungermi?
  - Credo di si.
  - Chiamami quando sei qui.
*chiude la telefonata*
  - Georgia.
  - Andiamo!
Stiles salì sulla Jeep e mise in moto. Gli altri lo seguirono a ruota.
Il tragitto era abbastanza lungo ma niente e nessuno avrebbe fermato Stiles.
  - Vuoi che ti dia il cambio?
  - Ce la faccio. Grazie Scott.
  - Stiles quando arriveremo sarà meglio che vada da sola.
  - Non se ne parla.
  - Se Peter scopre che ci siete anche voi potrebbe scappare.
  - Non ci credo ok? Non ci credo che Derek si sia fatto comandare da un bastardo. Deve esserci qualcos'altro dietro e io voglio saperlo.
Malia decise di non ribattere. Isaac non azzardò nessuna battuta. Scott seduto al fianco del suo migliore amico era preoccupato ma deciso ad aiutarlo e proteggerlo anche a costo di dover far del male.
Arrivarono nel tardo pomeriggio. La Jeep si era surriscaldata più e più volte.
  - Chiamalo! - Arrabbiato più che mai Stiles era fuori di sé.
Malia compose il numero.
  - Malia!
  - Sono arrivata. Dove devo raggiungerti?
  - Trova un capannone. Abbastanza vecchiotto con delle vetrate vecchio stampo.
  - Quanti ce ne sono?
  - Soltanto uno.
*telefonata terminata*
I ragazzi si misero a cercare. Dopo circa 30 minuti Scott fiutò un odore.
Senza parlare indicò ai ragazzi di seguirlo. Svoltarono diversi angoli e arrivarono in una zona industriale. Una serie di edifici si ergevano davanti a loro, ma solo uno coincideva con la descrizione avuta. Si avvicinarono con passo felpato. Altri due odori si mischiarono a quello di Peter.
Scott trasalì. Guardò Stiles e prese una decisione.
  - Stiles. Derek è qui.
  - Perfetto. Andiamo.
  - Aspetta! C'è anche Cora.
  - Cora?
  - Sì ed è ferita.
Stiles non aspettò un minuto di più. Entrò nel capannone e nemmeno Scott riuscì a fermarlo. Quando entrò lo vide.
Era seduto al capezzale della sorella. Si voltò per guardarlo. Uno sguardo colpevole dopodiché torno ad abbassare lo sguardo.
  - Oh Malia mi hai tradito?
  - Fottiti!
Peter era alquanto divertito dalla situazione. Non gli importava che Malia lo avesse tradito perché in fondo sapeva che lo avrebbe fatto. Lui voleva che Stiles vedesse con i suoi occhi che Derek lo aveva lasciato ancora.
  - Derek! Guardami.
Scott si mise tra Peter e Stiles in modo da proteggerlo. Stiles avanzò e raggiunse il suo amato.
  - Mi dispiace..
  - Di cosa? Di essere andato via di nuovo?  Di non avermi detto nulla? Potevi almeno dirmelo cazzo!
  - Mi dispiace.
  - Smettila di dirlo. Non m'importa che ti dispiaccia. Credevo fossi venuto qui con la forza e invece sei assolutamente libero.
  - Cora sta male.
  - Dov'è finito il Derek che conoscevo? Il Derek prepotente ed orgoglioso. Quello che non si sarebbe mai fatto comandare o spaventare.
Derek non rispose. Stiles era esausto. Poggio una mano sulla spalla di Derek.
  - Addio.
Si allontanò e raggiunse gli altri. Peter, lo spettatore divertito, non disse nulla. Derek non fece nulla. Non fermò Stiles e
Stiles non si voltò. La Jeep ripartì alla volta di Beacon Hills e si portò dietro tutta la malinconia e la tristezza nella quale da li a poco Stiles sarebbe sprofondato.
Arrivarono a notte fonda. Malia e Isaac andarono via senza dire nulla. Scott invece rimase con Stiles. Era stravolto.
  - Stiles resto con te va bene?
  - No Scott va tutto bene domani c'è scuola e poi Lacrosse.. io..
Scott lo abbracciò. Stiles aveva le lacrime agli occhi. Non ne poteva più.
  - Andiamo.
Scott non si staccò del tutto, con un braccio ancora ancorato all'amico lo trascinò dentro. Salirono in camera e si buttarono sul letto.
  - Non avrei mai dovuto credergli.
  - Non potevi saperlo.
  - Sì invece. Lo aveva già fatto. Era già andato.
  - Sì ma è tornato.
  - Ed è andato via di nuovo. È incapace di avere una relazione stabile. Ha ragione Isaac quando lo descrive in quel modo.
  - Hai dato ragione ad Isaac? Questa è una cosa incredibile.
L'ironia di Scott non servì a molto. Stiles non accennò nemmeno un sorriso.
  - Scott..Grazie.
  - Non sopporto quando fanno del male a mio fratello.
Stiles lo fissò per un momento poi abbozzò un sorriso e si voltò dandogli le spalle. Si addormentò subito. Scott invece fissò il soffitto per un po.
  - Non importa quanto ci vorrà. Ti prometto che ne usciremo. Insieme.
Stiles non poteva sentirlo ma prometterglielo era come convincere anche se stesso che sarebbe successo.

Eccomiii.. perdonate l'attesa (se mi state ancora seguendo T.T) non dico nulla, a voi l'ardua sentenza.
Alla prossima ,-) 

Little Red Riding HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora