Promise

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"Divergevano due strade in un bosco ingiallito ed io, io presi quella meno battuta e da li in poi tutta la differenza è venuta".
- Frost? (Chiese curioso Derek)
Stiles sorrise e annuì.
- Non sono uno da poesie ma questa non potrò mai scordarla.
- Perché?
Ancora più curioso il lupo si mise bene a sedere e fissò Stiles aspettando la sua risposta.
- Beh, perché mi sono sempre chiesto che cosa volesse dire. Insomma ci sono due strade, in un bosco, e una delle due è in pessime condizioni. E lui che fa? Prende proprio quella e dice che ha fatto la differenza e dalle sue parole s'intende in meglio. Ci passavo ore a pensare a quale differenza possa aver fatto prendere una strada scostata e pericolosa ma non trovavo una risposta sensata. Se invece la ripeto ora, riesco a capire perfettamente quale sia la differenza.
Derek lo guardava ammaliato, aveva gli occhi dell'amore quel lupo. Gli stessi occhi assassini di qualche anno fa. Odio e amore sono frutti dello stesso albero a quanto pare.
- Sourwolf mi stai ascoltando?
- Certo.
- Cosa stavo dicendo?
- ...beh..Grazie Derek perché mi hai insegnato che il pericolo è una cosa appetibile?
- Ahah "Appetibile"?
Prese il cuscino e glielo lanciò contro. Derek non si scansò, glielo lasciò fare. Dopodiché iniziarono a ridere. La loro risata, potevi sentirla nell'aria la felicità. E Scott la sentiva. Origliare non era proprio da lui ma si sentiva un po' escluso e a disagio. Aveva bisogno di partecipare alle loro conversazioni o forse aveva solo bisogno di sapere che Stiles stesse davvero bene e fosse totalmente sicuro e a proprio agio con la sua decisione. Diventare un licantropo non era una passeggiata e già una volta in altre circostanze aveva avuto la possibilità di diventarlo ma aveva semplicemente rifiutato. Quando quella notte iniziò tutto, Stiles sembrava molto più afferrato di lui sulle stranezze sovrannaturali. Lo aveva aiutato nei momenti peggiori, le notti di luna piena. Cosa avrebbe fatto Stiles in quelle notti, ammesso che riuscisse a sopravvivere al morso?
- Scott?
Lydia si avvicinò piano all'amico e lo trascinò via dai propri pensieri.
- Hey.. sei qui.
- Sì, scusa il ritardo ma mia madre ha fatto un po di storie. Sono dovuta andare a scuola. Ho finto un malore e sono uscita. Cosa mi sono persa? Come sta Stiles?
- Bene. È con Derek.
- Quando lo dimettono?
- Forse oggi pomeriggio.
- Bene! Isaac?
- Non ne ho idea. È andato via stamattina, abbiamo avuto una discussione. Ho provato a chiamarlo ma ha il telefono spento.
- Che discussione?
- Derek ha proposto a Stiles di trasformarlo.
- Oh mio Dio e lui cosa ha risposto? E cosa centra Isaac?
- Isaac era d'accordo con Derek, io no. Stiles ha deciso di trasformarsi.
- Quindi avremo un altro licantropo a BH eh?
- Sei d'accordo anche tu?
- Stiles è sempre stato il più intelligente, quasi quanto me direi. Quindi sa bene cosa fa. E tu dovresti appoggiarlo.
- Lo faccio. Gli ho promesso che gli starò accanto e che non farò nulla per fermarli.
- Ma non ne sei del tutto convinto, vero?
- No! Per niente. Ho paura. Hai visto Jackson. A lui è andata fin troppo bene. Cosa succederà a Stiles?
- Andrà tutto bene.
- E se non andasse bene?
- Affronteremo le conseguenze. Non è la prima persona che perdiamo Scott.
- Scott?
Isaac si avvicinò al ragazzo con la testa basta e sensi di colpa quanto basta.
- Isaac! Dove accidenti eri finito?
- Sono stato da Deaton. È qui nell'atrio che parla con tua mamma.
- Deaton?
Scott si precipitò dal suo mentore. Deaton era calmo e sereno. Parlava tranquillamente con Melissa, quasi fosse una semplice chiacchierata tra amici.
- Doc!
- Oh Scott. Come stai?
- Bene. Cosa ci fai qui?
- Devo parlarti.
Scott gli fece cenno di seguirlo e uscirono dall'ospedale.
- Che splendida giornata. La primavera è vicina.
- Doc cosa succede?
- Isaac mi ha detto tutto.
- Dimmi che almeno tu sei contrario ti prego.
- Temo di non poterti dare nessuna risposta. Non sono né contrario né a favore. Ma posso aiutare. È quello che faccio sempre.
- Se Stiles dovesse rigettare il morso, puoi davvero fare qualcosa?
- Ci posso provare. Ma Scott voglio che vagliate al meglio tutti i rischi in cui potreste incorrere.
- Glieli ho già detti ma Stiles è sicuro. Derek sembra averlo convinto.
- C'è dell'altro.
Scott fissò Deaton perplesso.
- Vedi Scott, Stiles è stato vittima di un nogitzune. Chi entra in contatto con uno di loro porta sempre delle cicatrici.
- Vuoi dire che potrebbe tornare?
- La cicatrice potrebbe riaprirsi e aprire un varco. Ricordi e dolore torneranno alla luce. Stiles dovrà avere un'àncora qua fuori. Un legame così potente da riportarlo indietro. Non sarà una trasformazione come le altre
- Oh mio Dio. Devo dirlo subito a Stiles.
- Vengo con te.
I due ritornarono in ospedale e raggiunsero Stiles.
Quando la porta si aprì, i due ragazzi erano in perfetta armonia, a Scott quasi gli si spezzò il cuore. Doveva nuovamente rovinare tutto.
- Deaton! Scott che succede?
- Ciao Stiles. Derek. Mi dispiace irrompere qui senza preavviso ma c'è qualcosa che devo dirvi.
Stiles e Derek si guardarono preoccupati, poi riversarono la loro attenzione su Doc.
- Isaac mi ha informato della vostra decisione. Scott vi ha elencato i rischi ma io, ahimè, sarò un pronostico ancora peggiore. Stiles quando il nogitzune prese il sopravvento su di te, inizio a tessere una sorta di lunga striscia. Quella striscia è la cicatrice che porti dentro. È come se ti avesse lasciato un ricordo di ciò che siete stati insieme. Il morso potrebbe riaprire quella ferita e trascinarti in un limbo. A quel punto dovrai usare tutte le tue forze per poterne uscire. Dovrai avere un'àncora, una persona con la quale hai un legame così profondo da riuscire a portarti indietro.
Derek spalancò gli occhi e strinse la mano di Stiles così forte che il ragazzo quasi urlò dal dolore.
- Quindi cosa dovrei fare? Riuscirai a far sì che questa "àncora" mi salvi?
- Io potrò solo fare in modo che tu senta cosa la tua persona ha da dirti ma il resto dovrai farlo tu.
Stiles si gettò di peso sul cuscino ed emise un lungo e intenso respiro.
- Al peggio non c'è mai fine..
Si rialzò e rivolgendosi ai presenti nella stanza disse:
- Mio padre non dovrà saperlo. Scott non ha bisogno che sappia anche questa cosa okay?
Scott era contrariato ma non poté fare a meno di accettare ciò che l'amico aveva deciso.
- Sei un ragazzo coraggioso Stiles. Quando sei pronto possiamo iniziare.
- Aspetterò questo pomeriggio; non appena mi dimetteranno verrò in clinica.
- Molto bene, mi troverete li. Inizio a preparare le cose.
Deaton si voltò a se ne andò. Scott lo seguì e lo accompagnò all'uscita. Fuori dalla porta Isaac aveva sentito tutto e lo aveva spiegato anche a Lydia.
- Stiles? Posso entrare?
- Lydia certo.
- Ciao, come stai?
- Bene, mi fa piacere che tu sia venuta.
Lydia si gettò sul ragazzo e lo abbracciò forte. Derek fece una smorfia e si voltò. La gelosia lo stava divorando.
- Isaac mi ha detto cosa faremo questo pomeriggio.
- Faremo?
- Certo pazzoide. Non ti aspetterai mica che io ne resti fuori. Mi piacciono troppo i film horror.
Derek lo guardò con un sopracciglio accigliato. Stiles si mise a ridere.
- Non credevo di poterlo dire ma: mi sei mancato!
- Oh che tenero. Ma non andiamo oltre, il tuo ragazzo potrebbe seriamente uccidermi.
Guardò Derek e fece uno dei suoi lunghi sorrisi. Derek ricambiò a suo modo sollevando il labbro superiore e mostrando i canini. Isaac si voltò immediatamente e si spostò verso la finestra.
- Ragazzi grazie. Davvero!
- Non ti preoccupare tesoro, andrà tutto bene.
- Stiles.. sarebbe meglio riposare..
Stiles sorrise. Lydia si alzò dal letto e si avvicinò all'uscita.
- Perdonami Derek, non ci sono ancora abituata a.. a voi due insieme.
- Non l'ho detto per te.
- Sì e chi ci crede ahaha
Derek guardò Isaac con rabbia e fece per alzarsi. Isaac notato il pericolo corse da Lydia e la spinse fuori.
- Noi andiamo. Ciao ciao...
Chiusero la porta e lasciarono i due piccioncini di nuovo da soli.
- Geloso Sourwolf?
- No, ti sbagli.
- D'accordo.
- Che poi questa confidenza quando ve la siete data?
Stiles scoppiò a ridere. Rise di cuore, ebbe persino le lacrime agli occhi.
Derek voleva arrabbiarsi ma proprio non ci riusciva, non con lui. Non vedendolo ridere in quel modo.
*Dio, quanto amo il tuo sorriso.* pensò sorridendo di rimando.
A mezzogiorno solitamente l'infermiera passa il pranzo ai pazienti. Chiamalo pranzo, una poltiglia giallastra scartata da qualche mensa.
- Non mangi?
- Stai scherzando vero? Mangiala tu questa schifezza.
- Non appena tutto sarà finito andremo a mangiare al nostro solito posto.
- Che ora è? Mio padre sarebbe già dovuto arrivare.
- Resta calmo okay? Vado a chiedere.
Si alzò e si recò da Melissa.
- Derek! Posso aiutarti?
- Perfavore puoi dirmi quando dimetteranno Stiles?
- Suo padre sta firmando i fogli proprio ora, puoi dirgli di iniziare a vestirsi.
- Grazie mille.
- Ah Derek?
- Sì?
- Non so cosa sia successo tra te e Scott ma cercate di chiarire, fatelo per Stiles. Ha bisogno di assoluto riposo.
- Non mancherò.
Si voltò e si diresse nuovamente da Stiles.
- Allora?
- Puoi iniziare a cambiarti, tuo padre sta arrivando.
Stiles si alzò lentamente dal letto, Derek lo aiutò ad avvicinarsi all'armadietto e a prendere le sue cose.
- Hey? Andrà tutto bene, promesso.
- Si.
Stiles cercò di rassicurare il lupo.
- Se vacilli tu, cosa farò io?
- Non dubitare mai di me Stiles. Ti riporterò indietro anche a costo della mia vita.
Si avvicinò al ragazzo e gli diede un bacio. Il primo bacio da quando si erano ritrovati. Le labbra secche di Stiles colpirono subito Derek. Tirò fuori la lingua e gliele leccò.
- Dai, che fai!! Ahah
Derek rise e lo aiutò a vestirsi.
- Stiles?
Lo sceriffo aprì la porta e trovò Stiles e Derek immobili ai piedi del letto.
- Sei pronto?
- Certo. Andiamo.
Lo sceriffo andò incontro al figlio e gli prese il borsone dalle mani, poi gli voltò le spalle e si mise a camminare.
- Tuo padre sembra piuttosto ansioso.
- Il meglio deve ancora venire. Sta a guardare.
- Papà?
- Dimmi.
- Non andiamo a casa. Ci aspetta Deaton.
Lo sceriffo si fermò di colpo e si voltò bruscamente.
- Che cosa significa?
- Ha promesso di aiutarci. La trasformazione avverrà.. adesso.
- Oh andiamo.. dici sul serio? Non vuoi nemmeno farti una doccia.. ripensarci magari..
- No, ho già deciso. Prima lo facciamo, prima torniamo tutti alla nostra vita di sempre.
Stilinski non replicò. Tornò sui suoi passi.
Arrivati al parcheggio salirono in auto e si diressero alla clinica.
Sembrava diversa agli occhi di Derek. Era da molto che non ci metteva piede.
- Ha fatto qualche lavoro ultimamente? (Sussurrò al suo ragazzo)
Stiles lo guardò perplesso e non rispose, non aveva idea di ciò che gli aveva chiesto. Non aveva più idee a dire il vero. Era agitato e Derek se ne accorse.
- Hey... ci hai ripensato?
- No, assolutamente. Sono solo un po' agitato.
- Un po'? Ma se sento il tuo fetore da km di distanza.
Isaac aveva fatto la sua entrata in scena.
- Come non detto ragazzi. Cercavo solo di farvi ridere..
Superò tutti ed entrò per primo in clinica. Ad aspettarli al suo interno c'erano Deaton, Scott, Lydia, Kira e Malia.
- Ci siete proprio tutti. Non so che dire.
I ragazzi sorrisero. Deaton si avvicinò a Stiles e lo prese da parte.
- Sei sicuro?
- Sicuro!
- Okay. Chi ti darà il morso?
- Io!
Derek si fece avanti. Scott non disse nulla; era chiaro come il sole che sarebbe stato lui a trasformarlo.
- Bene. Quando siete pronti puoi procedere.
Derek si avvicinò a Stiles. Gli prese le mani e se le portò al petto.
- Ti amo.
- Ti amo anche io.
Porto il braccio di Stiles alla sua bocca, tirò fuori i canini e lo morse. Un morso netto. Nessuna esitazione, non poteva permettersela.
Stiles urlò. Lo sceriffo fece per avvicinarsi ma Deaton lo bloccò.
Derek gli stava vicino.
- Hey, sono qui.
- Fa male..
- Adesso passa.
Il braccio divenne viola rapidamente. Il sangue continuava a scorrere.
Il ragazzo perse i sensi per il dolore e Derek lo prese fra le sue braccia.
- Non è come quando Peter ha morso me.
Scott si avvicinò a Stiles e aiuto Derek. Lo trascinarono fino al lettino di latta presente nello studio.
- Doc. Cosa facciamo adesso?
- Aspettiamo.
I ragazzi si riunirono intorno a Stiles. Erano tutti preoccupati. Derek non mollava. Gli teneva la mano e gli asciugava la fronte. Sudava il ragazzo. Era come se stesse dormendo, soltanto che quando dormi il tuo corpo non è violaceo, ne tremolante.
- Oh mio Dio sta morendo? (Esclamò Malia.)
Tutti guardarono Lydia. Lei era lì immobile e aveva le lacrime agli occhi.
- Morirà! (Esclamò)
Derek scosse il capo. Lo sceriffo guardò Deaton.
- Ti prego aiuta mio figlio.
- Non posso. Deve fare tutto lui. Derek, prova a parlargli.
Deaton si avvicinò a Stiles e gli mise del vischio nelle orecchie. Tracciò un pentagramma sulla mano di Derek e gli fece appoggiare la mano sul petto del ragazzo. Poi gli fece cenno con il capo di proseguire.
- Stiles, hey mi senti? Devi tornare da me.
Stiles emetteva dei suoni con la bocca. Simili a dei fischi.
- Avanti ce la puoi fare. Sono qui ad aspettarti. Me lo hai promesso, ricordi? Hai promesso che sarebbe andato tutto bene.
Scott stringeva i denti. Non riusciva a sopportare tutta quella tensione.
- Doc. Lasciami parlare con lui.
Deaton esitò poi disegno un altro pentagramma sulla mano di Scott.
- Non sovrapponetevi!
- Derek lascia parlare me.
Derek gli cedette il posto ma senza allontanarsi troppo.
- Fratello che stai facendo? Devi tornare qui e spaccare il culo a tutti noi. Pensa alla faccia del coach quando segnerai a Lacrosse. Ah darà sicuramente di matto. Ti prego svegliati. Che ne sarà di me? Avevamo dei progetti, il college..
(Le lacrime gli rigavano il volto).
Niente. Il ragazzo non dava segni di miglioramento.
- Lydia ti prego dimmi che..
Lydia scosse il capo tristemente. La sensazione di morte aleggiava ancora nell'aria.
Isaac mise una mano sulla spalla dell'amico. Ma nessun conforto poteva valere in quel momento.
Stiles stava morendo.

Non odiatemi vi prego *piange*
Non ho parole per questo capitolo, ci tengo solo a precisare che il vischio, il pentagramma e la storia della cicatrice sono cose assolutamente inventate. Ci vediamo alla prossima. Grazie di ♡ se siete arrivati fin qui.

Little Red Riding HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora