Lorenzo
Non potevo e non volevo crederci. Il mio incubo peggiore si era materializzato in quell'istante davanti ai miei occhi.
Sentii il corpo di Fede irrigidirsi di fianco a me e la sua mano stringere sempre di più la mia.
Il suo sguardo perso, fissava l'oscurità che avvolgeva quel luogo.
Terrore e paura diedero vita ad un brivido lungo la mia schiena.
-L-Lory...?!- sussultó lei quando qualcosa si avvicinò alle nostre spalle.
-Tranquilla.- la rassicurai io.
Poi qualcosa mi sfiorò la gamba. Mi voltai di scatto mettendomi davanti a Fede. L'avrei protetta da qualsiasi cosa.
-Attento!- urlò lei, indicando una strana figura che ci si avvicinava.
Io sapevo cos'era... E forse anche lei.
-Scappa!-
Ci mettemmo a correre a perdifiato finché non trovai una porta aperta e ci chiudendo dentro.
Mi spallai sulla porta per evitare in tutti i modi che quella cosa potesse farci qualcosa.
Fede cominciò a piangere silenziosamente.
Cavolo! Odio quando piange! Rovina il suo stupendo viso.
-Ehy piccola...tranquilla! Non ti accadrà niente.-
-Ma non è possibile...è un sogno! È un fottuto sogno. Non può esistere! È-è un film...un videogioco...- disse ancora piangendo.
-Shhh...- le dissi facendole appoggiare la testa sulla mia spalla.
Le sue lacrime bagnavano la mia felpa blu e le mie narici erano piane del suo odore.
L'odore della mia felicità.
Le mie mani le accarezzavano i setosi capelli castani e le mie labbra si muovevano in dolci parole di conforto.
Lei si aggrappava a me come se fossi la sua ancora di salvezza.
Poi all'improvviso uno strano ticchettio ci fece voltare verso le finestre.
Lei era lì.
Quella...COSA era lì e ci fissava con quei suoi occhi vuoti circondati da sangue.
D'istinto aprii la porta spingendoci fuori Fede che lanciò un urlo di dolore.
-Scusa amore...- le dissi aiutandola ad alzare -tutto okay?-
-S-si...ho-ho solo sbattuto contro la ringhiera...- disse massaggiandosi la gamba.
Il tempo sembrò fermarsi quando i nostri sguardi si incontrarono.
Io dipendevo da quegli occhi. Erano la mia droga giornaliera. Non mi sarei mai stancato di guardarli.
Poi un forte colpo di vento ci allontanò. Significava che la finestra si era aperta e quella COSA stava entrando.
Presi dalla paura, corremmo in due direzioni diverse.
Io sapevo orientarmi lì dentro...ma lei, non so...
Sono preoccupato. Preoccupato per lei.Federica
All'improvviso una folata di vento ci allontanò. Fui subito avvolta dalle tenebre di quel luogo.
La paura prese possesso della mia testa e del mio cuore.
Le lacrime iniziavano a farsi strada giù per le mie guance e la vista ad annebbiarsi.
Gli occhi mi bruciavano per le troppe lacrime.
Mi ero persa.
E lui, lui, non era lì con me.
All'improvviso due braccia mi avvolsero da dietro.
Il suo tocco...inconfondibile.
-Shh...Non piangere sono qui...-
-Lory...Ho paura. E se non fosse una coincidenza!? Se il destino ci abbia spediti qui?-
-Bhe..., almeno siamo insieme.- disse soddisfatto.
Nessuno si era mai rivolto così a me.
Dio quanto lo amo!
Questa volta la lacrima che scendeva lungo il mio volto, non era una lacrima di paura, era una lacrima di felicità. Felicità pura.
-Ti prego, non piangere che fai star male anche me.-
-Non preoccuparti, piango perché sono felice.-
-Di tutto questo?-
-No... Di te.-
-Oh...- disse abbassando il capo e portandosi una mano alla nuca in segno di imbarazzo facendo spuntare uno dei suoi sorrisi migliori su quelle sue labbra perfette.
Con un dolce gesto della mia mano gli alzo il volto e lo costringo a guardarmi dritta negli occhi.
I suoi occhi...erano qualcosa di unico. Ne ero dipendente.
La mia testa si era fissata con una frase "Se vedi l'oceano in due occhi marroni, allora è la fine." ma per me non era così, anzi, era solo l'inizio.
L'inizio di tutta la mia felicità.
-Come posso io renderti felice anche ora?- disse stranito.
-Non so..., saranno i tuoi occhi stupendi, il tuo sorriso da angelo o la tua voce rassicurante a farmi essere felice. Ti è bastato sorridere per farmi innamorare di te.-
Ecco, lo stava facendo di nuovo.
Stava sorridendo.
Le nostre labbra si scontrarono in un bacio dolce e disperato, segno che eravamo stati in astinenza per troppo tempo. Anche quel momento riusciva a renderlo unico.
All'improvviso, si allontanò da me.
-Che c'è?- domandai stupita con un filo di rabbia nella voce.
-C'è...c'è qualcosa che brilla dietro quella scatola.- disse indicando un vecchio scatolone ammuffito.
Incuriositi ci avvicinammo. Era una piccola chiave dorata arrugginita.
-A cosa servirà mai una chiave in posto così?!- domandai incerta io.
-Te lo ricordi The Grudge vero?-
-Certo.- annuii invitandolo con gli occhi a proseguire.
-Bisogna trovare la centralina per riavviare il contatore e far muovere l'ascensore.-
-Così saremmo liberi.-
Annuì lui con un leggero movimento degli occhi.
-Quindi...quindi noi siamo le pedine del gioco. Dobbiamo fare tutto ciò che fa Erika nel videogame. Siamo in trappola.-
Ecco che di nuovo la paura prendeva possesso della mia testa.
Questa volta però, c'era Lorenzo a farmi stare calma.
-Purtroppo si. Ma non abbatterti. Ricorda: "Finché saremo insieme, tutto sarà possibile".-
-Grazie.- sussurrai a denti stretti contro il suo petto già bagnato dalle mie lacrime e sporco di mascara.
La sua mano faceva su e giù sui miei morbidi capelli accarezzandoli teneramente. Con l'altro braccio teneva stretti a lui i miei fianchi.
-Va meglio?- domandò premurosamente.
Io annuii con un cenno del calo.
-Possiamo iniziare?-
-Si.- dissi convinta.
Mi porse la mano e ci inccaminnammo. Ci facevamo strada con le torce del cellulare. In quel momento assomigliavamo a DreadOut.
Lui parlava sempre per alleggerire la situazione, commentando come se tutto questo stesse accadendo dietro uno schermo. Un commentary in live.
All'improvviso un fruscio alle nostre spalle ci fece voltare. Ma non vedemmo nulla, non c'era niente...poi davanti a noi comparve il bambino nudo che tanto avevamo tenuto di incontrare.
Io saltai all'aria e Lorenzo si mise davanti a me come per proteggermi.
Ma il bimbo restò lì a fissarci con quei occhioni neri vuoti.
In realtà quel bambino mi aveva sempre fatto pena. Conoscevo la storia di The Grudge...
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|| It is not a Coincidence || *SOSPESA*
FanfictionLorenzo Una sedia. Una scrivania. Un computer. Una webcam. Risate. Spaventi. Tutto cominciò così. Ora però sento che qualcosa sta per cambiare. Io sto per cambiare. Federica Finalmente stavo per incontrarlo. Ma non credevo che l'avrei conosciuto cos...