Capitolo 7- Una notte divertente

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Lorenzo

-C'era bisogno di chiederlo?- disse lei sorridente mostrando i joypad già in mano.
Le sorrisi di rimando e ci accomodammo sulle due sedie girevoli poste davanti alla televisione a schermo piatto. Fede aveva una stanza davvero gigantesca rispetto alla mia. E anche la camera dove avrei passato l'estate non era da meno.
Accendemmo TV e Play e con mia grande sorpresa, aveva inserito il disco di COD.
-Tu giochi a Call of Duty?- esclamai sorpreso.
-Già... Perché?-
-Non pensavo che a ragazze come te potessero piacere giochi di questo genere.-
-Sei stato tu a trasmettermi questa passione. Ho fatto tutti i tuoi giochi...-
-Anche...-
-Anche CatMario.- disse ridendo.
La sua risata mi contagiò.
-Quindi...-
-Via!- urlò lei premendo il tasto Start.
In un nanosecondo ci eravamo catapultati nel mondo di COD.
Ogni volta che mi uccideva, io mettevo il broncio e lei mi dava un bacio sulla punta del naso. E io sorridevo.
Ero felice che tutto fosse andato per il verso giusto anche dopo che io l'ho baciata. Che mi considerasse ancora un amico. Da un lato mi dispiaceva..., ma dall'altro ero felice che non avessi rovinato tutto come mio solito fare.
Le ore passavano...erano arrivate le tre di notte e ci venne un certo languorino. Di soppiatto scendemmo in cucina.
Io ero avanti e guidavo la nostra sorta di "spedizione". Fede inciampò sull'ultimo gradino finendomi addosso.
Mi ritrovai con la schiena a terra e lei sopra di me. Ci fissavamo intensamente negli occhi. Due pozze verdi stupende.
Poi lei si alzò di scatto. E anche nelle penombra della stanza, riuscivo a scorgere del rosso sul suo viso.
-Tutto okay?- chiesi con tono rassicurante.
Lei annuì con un leggero cenno del capo. Poi si voltò di scatto e si diresse verso la cucina.
-Prendi queste!- esclamò lanciandomi un bustone di Fonzies. Poi lei da uno scaffale prese delle lattine di aranciata. E infine dal freezer una confezione extra di gelato alla stracciatella.
Sempre silenziosamente tornammo in stanza e poggiammo il tutto sul suo letto.
Poi ci posizionammo a terra a gambe incrociate uno di fronte all'altro.
-Sai..., ti conosco da quattro anni, ma ancora non ti conosco...- irruppe lei con la sua voce melodiosa.
-

Cosa intendi?-
-Io conosco Favij... Non Lorenzo. Tu hai sempre parlato sotto il nome di Favij e non di Lorenzo. Quindi mi piacerebbe conoscere il vero Lorenzo Ostuni.-
-Mmmh... E sentiamo, cosa vorresti sapere?-
-Per esempio... Qual'è il tuo colore preferito?-
-Rosso e blu. E il tuo?- ricambiai la domanda curioso.
-Azzurro...-
-Come i capelli di Az?-
-No, un azzurro molto più tenue ma allo stesso tempo vivo e acceso. Tipo il colore del cielo prima del tramonto.-
-Bello...-
-Il tuo piatto preferito?-
-Pizza. Tu?-
-Idem. Cartone animato preferito di quando eri piccolo?-
-Olly e Benji e Lady Oscar. I tuoi?-
-Georgie e Mila e Shiro. Quelli che odiavi?-
-Haidie...- risposi con un brivido -Il tuo?-
-Haidie.- disse ridendo -Un luogo che vorresti visitare?-
-Sicuramente il Giappone e la Russia. Lei madmoiselle?-
-Los Angeles e Parigi!-
-Obbiettivi precisi questa ragazza. A Los Angeles ti ci portò io.-
-Un posto in cui ti piacerebbe tornare?-
-L'Umbria e le Alpi.-
-Bellissimo... Io adoro le montagne.-
-Canzoni o cantanti preferiti?-
-Da ragazza ero fissata con tantissimi cantanti come Benji&Fede, Big Time Rush, Lele, Elodie, Emma, Alessandra Amoroso, insomma mi piacevano un po' tutti. Attualmente impazzisco ancora per Lele ed Elodie... ma anche i big della musica italiana e mondiale. Canzone preferita? Bhe, ne ho tante e ognuna rappresenta un particolare momento della mia vita. Una potrebbe essere "Worldwide" dei Big Time Rush durante le prime fasi di adolescente era il mio chiodo fisso. Poi ho trovato conforto in "La strada verso casa" di Lele... Invece sai che ascoltavo quando mi sei venuto addosso?-
-Sei stata tu a venirmi addosso... comunque no... cosa ascoltavi?-
-"Uno di questi giorni" di Nek e pensavo proprio...a te...
Ci siamo solamente noi, solamente noi, finché mi resti addosso il mondo è nostro, cadremo e ne verranno d'inverni, ABBRACCIAMI E DORMI... Uno di questi giorni andiamo via...-
Stava canticchiando... che voce stupenda.
-Tu invece cantante o canzone preferita?-
-Cantante Martin Garriz tutta la vita... canzone... bhe penso tutte quelle romantiche o da discoteca con i drop...- dissi accennando una risata.
Lei la prese al volo e scoppiò a ridere fragorosamente.
Poi, ad un certo punto, lei si stese al mio fianco, acciambellando le sue braccia sotto la testa. Mi guardava intensamente.
-Hai degli occhi stupendi.- mormorò.
Forse pensava che io non l'avessi sentita, così stetti al gioco.
-Cosa hai detto?-
-Niente!-
Continuammo a parlare fino alle cinque di mattina. Lei si addormentò sul pavimento così, prendendola a mo di principessa, cercando di non svegliarla, l'adagiai con calma sul letto, posizionandomi accanto a lei. Il suo corpo emanava un calore che mi trasmetteva calma e tranquillità. Era bellissima anche quando dormiva. Era un angelo.

Federica

Mi svegliai il mattino seguente nel mio letto.
Come ci ero arrivata lì?
Poi vidi un Lorenzo addormentato che quasi cadeva dal letto. Con tutta la delicatezza che potevo, lo tirai su. Ma purtroppo lui si svegliò ridendo.
-Ma tu ridi sempre?- dissi accigliandomi e mettendo un finto broncio.
-Dovresti guardare i tuoi capelli allora...- disse passandomi uno specchietto.
Sembravo una matta uscita di manicomio.
-Hai ragione!- dissi accennando ad un sorriso.
-Che facciamo oggi?- domandò entusiasta.
-Non so... Una passeggiata in centro e poi rientriamo per registrare il video?-
-Ma anche no... Oggi tocca...-
-Happy Wheels!- esclamai contenta.
-Aah... Così è? Ti piace vedermi soffrire! Allora...-
-Co...-
Non riuscì a finire la frase perché quel simpaticone di Lory, iniziò a farmi il solletico.
Ridevo come una matta.
-B-asta... Ahahahah...per favore.- dissi con le lacrime agli occhi.
Esausti ci sdraiammo sul letto mentre ancora ridevamo.
-Ti sei divertita ieri sera?-
-Non sai quanto. È stato bello conoscere il vero te.-
-Anche tu sei una ragazza eccezionale.-
Gli sorrisi. Lui ricambiò. E ci abbracciammo.
-Colazione?-
-Ovvio!- sorrise.
Scendemmo in cucina e trovammo mamma intenta a preparare il pranzo.
-Buongiorno mamma.-
-Buongiorno signora Rossella.-
-Buongiorno ragazzi. Lorenzo chiamami solo Rossella.- disse mamma sorridendo.
-D'accordo.-
-Mamma noi tra una mezz'ora usciamo. Per l'ora di pranzo siamo di ritorno. Oggi pomeriggio siamo impegnati.-
-D'accordo. Ma non tardate. Oggi 'u tiann.-
-Va bene ma.-
Afferai al volo due brioche alla Nutella e ne lancia una a Lory prima di prendere la mia tazza di cappuccino.
Poi tornammo in camera. Lui mi fissava interrogativo.
-Che?-
-Cos'è "l'u gian"...-
-'U tiann. La teglia di patate, riso e cozze. Una specialità barese.-
-Aaaaaah.-
Mi fece morire dal ridere con quella affermazione.
-Vado in camera a vestirmi. A dopo.-
-Tra venti minuti giù.-
Lui annuì col capo prima di superare la soglia della mia stanza e dirigersi in quella di fronte.
È così dolce. E ancora non riesco a capire come abbia potuto baciare una ragazza come me.
Chissà cosa ci aveva trovato.
Eppure non ero così brava con le dimostrazioni, ero più una tipa da lettere, bigliettini e parole struggenti scritte su carta. Ero quella che lo osservava in silenzio, aspettando che notasse quanto amore ci stessi mettendo anche solo a guardarlo.
Almeno fu così fino alla sera precedente.
Non riuscivo a scordare il sapore delle sue labbra calde sulle mie fredde.

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