Capitolo 23- Cambio di programma

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Federica

Avevo trascorso la notte in hotel... Non me la sentivo proprio di tornare a casa, dove la mia stanza era piena di foto nostre.
Perché proprio io...
Poteva scordarsi di altre mille persone.
Perché invece è toccato proprio a me?
Mi sentivo così vuota, così persa senza di lui.
La mia vita non aveva più un senso...
Ora camminavo tranquillamente sulla spiaggia in riva al mare. Era appena sorto il sole. Già, mi ero svegliata alle 5 di mattina. Svegliata per modo di dire... Non avevo chiuso occhio tutta la notte, non facevo altro che pensare alle sue parole che erano come pugnalate al cuore.
Mi distesi sulla pallida distesa di sabbia, gli occhi rivolti all'alba. Presi il telefono e aprii Instagram. Mi balzò subito all'occhio un post di Lory.
Rappresentava una nostra foto. Sotto in descrizione:
Ciao ragazzi😊
Non se se vi è giunta notizia, ma purtroppo sono in ospedale. Ho perso la memoria e ora non ricordo chi sia questa ragazza. Potete dirmi chi è e se la conoscete? Se ci ho fatto un video insieme?
Grazie per il supporto.

Altre lame conficcate nel cuore. Era davvero così grave? Non si ricordava ancora di me?

Lorenzo

Ero stato dimesso il giorno seguente. I miei genitori mi accompagnarono a casa di quella ragazza di cui non sapevo ancora il nome. Anche se Az l'aveva detto il giorno prima, non riuscivo a ricordarlo.
Era da ieri che non la vedevo. Anche se non ricordavo come, ero legato a lei in qualche modo. Mi sentivo in dovere verso di lei.
L'auto si fermò davanti a un piccolo vialetto. In fondo a questo viale si ergeva una modesta casa. Numero civico 2104.
Quando suonammo il campanello, Rossella ci venne ad aprire.
-Ciao... Come stai Lorenzo?-
-Bene... Credo...-
-Forza entrate.- disse Rossella facendoci segno di seguirla.
-E Federica?- sussurrò mia madre pensando che io non potessi sentirla.
-Non lo so. Non la vedo ne la sento da ieri sera all'ospedale... Sto iniziando a preoccuparmi.-
Non la sentiva e vedeva da ieri sera? Dove sarà? Starà bene?
Aspetta un attimo... Sono preoccupato per lei? Ma non la conosco neanche. O forse si... A sentire tutti gli altri ci amavamo alla follia. Non sapevo cosa fare.

Federica

Il telefono continuava a squillare. Io continuavo a ignorarlo.
Ero ancora sdraiata su quell'immensa distesa pallida alle prime luci del mattino. Continuavo a fissare il sole che sorgeva.
Quando finalmente decisi di prendere il telefono, trovai tantissime notifiche.
(WhatsApp 50 messaggi da 4 chat)
10 chiamate perse da mamma
5 chiamate perse da Valeria
20 chiamate perse da Stupida Pandacorna (Az)

Per prima chiamai Az.
-Fede!-
-Ehy.-
-Come stai? Dove sei?-
-Sto bene. Sono in spiaggia.-
-Ci stavamo preoccupando per te. Dove hai passato la notte?-
-In hotel. Non me la sentivo di tornare a casa.-
-Capisco.-
-Grazie.-
-Dove sei precisamente? Ti raggiu...-
-No! Az... Voglio restare sola.-
-Va bene. Avvisa quando ti sarà passata. A dopo.-
-Addio amica mia. Sappi che ti voglio bene.-
Az stava per controbattere. Le attaccai il telefono in faccia.
Una soluzione c'era...per porre fine al mio dolore. Dovevo solo autoconvincermi.
Subito dopo chiamai mia madre.
-Mamma?-
-Oh mio dio! Per fortuna stai bene Federica! Cos'è successo? Dove sei? Stai bene?-
-Si mamma sto bene. Ho passato la notte in hotel. Dovevo schiarirmi le idee. Non riuscivo a tornare a casa.-
-Va bene. Dove sei? Ti vengo a pren...-
-No mamma. Io sto bene. Ho solo bisogno di restare sola.-
-Va bene tesoro. Ciao.-
-Addio mamma. Sappi che ti voglio bene. Salutami tutti gli altri e di loro che gli voglio un bene dell'anima.-
Chiusi la chiamata con la voce di mia madre in sottofondo che sussurrava qualcosa di incomprensibile.
Le volevo bene, volevo bene a tutti, ma il mio dolore sovrastava tutte le altre emozioni. Non riuscivo a sentire niente oltre al dolore mentale.

Lorenzo

-Dov'è?- domandai.
Tutti mi guardarono perplessi.
-Ti ricordi di lei?-
-No...- esitai -Perché?-
-Sembravi preoccupato da come l'hai domandato. La tua voce faceva traspirare preoccupazione.-
Era vero. Ora che mio padre me l'aveva fatto notare, me ne resi conto.
Perché lo ero?
Salì velocemente le scale e entrai nella prima stanza che trovai.
Le pareti erano di un azzurro freddo come il ghiaccio. Il soffitto era più tenue, come un cielo limpido. Sulla sinistra c'era un letto ricoperto da lenzuola anch'esse celesti. Sopra il letto una mensola ricolma di libri di ogni dimensione: da piccoli e sottili, a enormi e spessissimi. Nella parte di muro che divideva il letto e la mensola, c'erano delle foto. Mi avvicinai per guardarle meglio.
Eravamo io e Federica. Baci, abbracci, facce buffe, giornate divertenti.
Una di queste foto però mi colpì particolarmente. Ritraeva noi due seduti sulla spiaggia di spalle al fotografo e la luna che si rifletteva sulla limpida distesa acquatica. Qualcosa affiorò nella mia mente.

FLASHBACK
Era il suo compleanno, le avevo organizzato una cenetta romantica in riva al mare. Ero pronto a confessarle che l'amavo, l'amavo dal primo momento che l'avevo vista. Con quei suoi occhi profondi, la grande gentilezza e l'infinito desiderio di trovare qualcuno che l'amasse. Eccomi. Ero pronto a donarle il mio cuore.
-Fede?-
-Si?-
-Ti amo!-
Vidi una lacrima scenderle giù per il viso.
-Oh Lory. Anch'io!- esclamò saltandomi addosso.

All'improvviso svenni. Tutto diventò buio.

Federica

Eccomi lì. Avrei posto fine a tutto questo proprio dove era iniziato.
La spiaggia.
La scogliera aveva una vista mozzafiato sulla distesa cristallina. Il sole, ormai quasi del tutto tramontato, aveva assunto un colore rosso vivo, come il sangue.
Tutto era pronto.
<<Conterò fino a dieci.>> Pensai.
Magari, come nei film, sarebbe arrivato qualcuno che mi avrebbe salvato la vita.

Lorenzo

Mi svegliai all'improvviso.
Ricordavo tutto.
Lei, il nostro primo incontro, l'aeroporto, il nostro primo bacio, l'amicizia mista ad amore e attrazione.
Come una furia, mi precipitai giù per le scale e uscì di casa. Sentii solo mia madre urlare chiedendomi dove stessi andando.
Sapevo dov'era. Se voleva porre fine a tutto, poteva essere in un solo posto. Ero diretto lì.

Federica

-Uno..-
-Due..-
-Tre..-
-Quattro..-
-Cinque..-
-Sei...-
-Sette..-
-Otto...-
-Nove...-
Mancava solo un passo, nessuno mi avrebbe salvata. Una lacrima scivolò sul mio viso e si schiantò sulla fredda roccia con un debole rumore.
-Die...-
-FERMA! ASPETTA! C'È UN CAMBIO DI PROGRAMMA!-

|| It is not a Coincidence || *SOSPESA* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora