Capitolo 17- Strani eventi

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Federica

La mattina seguente eravamo già di ritorno. La nostra prima missione era svolta.
Non riuscivo a credere al significato che zio Davide aveva attribuito a quella scritta.

FEDERICA FLASHBACK
-Ragazzi ho finito!- esclamò la voce pesante dello zio.
-Allora?-
-Cosa significa?- domandò Lorenzo in preda ad una crisi.
-E' una specie di indizio. Significa "So che sembra strano, ma se volete continuare, dovrete continuare la caccia." e poi ci sono delle coordinate. 30° sud - 40° est.
FINE FLASHBACK

Eravamo diretti lì. Non so dove esattamente era questo "lì", ma ci stavamo andando.
Messe le coordinate sul navigatore, lessi che si trattava di una piccolissima località in Basilicata, un paesino sperduto, ma erano le coordinate precise di un'abitazione.
Decisa presi il volante tra le mani e partii. C'era davvero qualcosa di strano.
Mentre guidavo, sulla strada apparve dal nulla un bambino in mutande, dagli occhi e dai capelli corvini con la bocca spalancata. Il bambino di The Grudge. Frenai improvvisamente. Per fortuna la corsia era vuota.
-Lo vedi anche tu?- domandai intontita... era assurdo...
-Si... lo vedo anch'io.- ammise anche lui sbalordito.
Subito dopo quell'affare scomparí, svanì nell'aria.
Un po' titubanti, ci rimettemmo in viaggio.  
Dopo circa 40 minuti di estenuante viaggio, trovammo una piccola area di servizio. Ci fermammo per fare colazione e rifornimento del serbatoio.
Mentre ero in bagno a darmi una sistemata, nello specchio vidi un volto. Fu come un lampo. Apparí e scomparve in un nanosecondo. Ma riconobbi quel volto. La zombie di The Grudge.
Mi voltai di scatto come per essere certa che dietro di me non ci fosse nessuno. Infatti, nessuno. Tornai a fissare la mia immagine stanca allo specchio. Sembravo io uno zombie: pesanti occhiaie sotto gli occhi, il viso pallido e il trucco rovinato.
Poi eccolo di nuovo. Un volto riflesso nello specchio. Ma stavolta fu diverso, mi sentii toccare la schiena. Qualcosa o qualcuno, mi aveva toccato. Non so se quella sensazione si potesse definire un tocco, sembrava più un alito di vento o un soffio. Un leggerissimo fruscio.

Lorenzo

Ero al bancone a prendere un cappuccino e un cornetto ad entrambi.
-Due cappuccini e due brioches, una alla Nutella e una alla crema.- dissi all'omino che si nascondeva dietro il bancone.
Subito dopo una strana sensazione, un brivido, mi pervase la spina dorsale. Di sicuro non succedeva niente di buono quando avvertivo questa sensazione.
Tornai a fissare il vetro lucido del bancone, ma una specie di flash lo colpì e fece apparire il volto scarno e pallido del fantasma di The Grudge. Mi voltai di scatto mentre, l'omino che mi portava la mia ordinazione, mi fissava stranamente incuriosito. Niente, dietro di me, non c'era assolutamente niente. Mentre sorseggiavo il cappuccino bollente, sentii un urlo provenire dal bagno delle donne. La voce, la sua voce. Che stava succedendo?
Corsi come un pazzo in quella direzione. Quando spalancai la pedante porta, la trovai stesa lì a terra sul pavimento. Un forte e pungente odore metallico, riempiva le mie narici. Solo allora me ne accorsi. Sotto il corpo di Fede, si espandeva pian piano una pozza rossa. Sangue.
Aveva un taglio sul braccio, profondo, ma niente di grave. Mentre lei giaceva priva di sensi tra le mie braccia, le medicavo la ferita con un kit medico trovato lì. Pian piano il suo viso riacquisiva colore, il pallore svaniva, le labbra tornarono rosee come le guance.
Poi riprese i sensi.
-Come ti senti?- mormorai preoccupato.
-

Debole, ma sto bene.- replicò lei cercando di alzarsi.
Tremava, sembrava che la terra sotto i suoi piedi stesse danzando.
-Cos'è successo?-
-Quella COSA mi ha attaccata, mi ha preso alla sprovvista, mentre ero di spalle. È stato bruttissimo... Due pozzi neri mi fissavano e poi... poi...-
-Shh, calmati adesso, va tutto bene ci sono io qui con te.-
La strinsi forte a me e la guardai. Si sentiva protetta. "La cosa splendida del parlare con gli occhi è che non ci sono errori grammaticali. Gli sguardi sono frasi perfette."
-Grazie.-
-E di che? Sono il tuo ragazzo.- dissi accennando ad un sorriso storto. Lei ricambiò.

Ora sarà meglio andare.

Si, concordo con te. La voglio portare il più lontano possibile da qui.

-Andiamo.- le sussurai mentre la aiutavo ad alzarsi dal pavimento lercio di sangue.
Lei annuì leggermente con il capo. Prima di uscire dal bagno, copri le macchie di sangue sui suoi abiti con la mia giacca per non destare sospetti. Allungai una banconota da €10 all'omino dietro il bancone.
-Cos'è successo?- domandò l'omino.
-Niente, ha visto un ragno... sai è aracnofobica... Potresti farmi un pacco da portare via con quello che ho acquistato?-
-Si.- nel tono dell'omino si nascondeva una punta di sarcasmo o di "Questi due sono tutti matti".
Presi il pacco che mi porse e mi avvia verso l'uscita a braccetto con Fede che riusciva a malapena a stare in piedi. La feci accomodare in macchina...

E ora chi guida?

-E ora chi guida?- chiese lei come se mi avesse letto nella mente.
-Io?- ammisi titubante dandomi una risposta da solo.
-Sicuro?-
-Non sarò una cima, ma me la cavo abbastanza bene. Infatti è l'esame scritto che non ho passato, non quello pratico.-
Misi le mani sul volante e premetti il piede sull'acceleratore, mancava meno di un'ora alla nostra destinazione. Cosa sarebbe mai potuto accadere?

Non so amico, ma se fossi in te, e in realtà lo sono, io andrei piano, molto piano.

Si.

Fede si era assopita durante il viaggio. Anche se per poco, riuscì a metter su qualche minuto di sonno. Mancava veramente poco, meno di 10 minuti. Il posto era completamente vuoto, tra le alte colline, però, si ergeva in lontananza un'abitazione non molto grande. Forse c'è l'avevamo fatta veramente? Eravamo davvero arrivati?
Svegliai Fede che pian piano si stava riprendendo. Quei dici minuti, furono i più angoscianti della mia vita. Era una casa abbandonata, da quasi un secolo almeno. Ci avvicinammo, il legno del porticato era marcio. La fragile porta di legno era stata sfondata, ma sul vetro soprastante, ci si poteva ancora leggere una scritta, scritta, scritta con...
O no... dimmi che non è quel che penso?!

Author's Note
Ciao ragazze/i😊
Scusatemi se la scorsa settimana non è uscito il capitolo, ma sono stata fuori casa dal sabato sera alla domenica sera ed, essendo senza internet, non potuto pubblicare.
Scusate ancora l'inconveniente.
Spero che la storia vi stia piacendo.
Un grosso bacio😘
~Schmidter90❤~

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