Capitolo 2

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Devo andare lontano da lui o rischio di crollare di nuovo. Mi giro a guardarlo negli occhi un'ultima volta ed esco.

Il freddo punge. Siamo in pieno inverno e ho scordato a prendere il cappotto, uscendo solo con la gonna e la felpa.

Una goccia fredda arriva sul mio volto. È gelida come il mio cuore. Come la mia anima.

Sono stata delusa da chi volevo bene, sono stata messa da parte da chi io avrei messo al primo posto, anche prima di me stessa, sono stata derisa da chi si credeva meglio di me, sono stata abbandonata da chi ha detto che non lo avrebbe mai fatto, sono stata vittima di parole affilate come lame, sono stata vittima di uragani interni e di pensieri tanto grandi da spaventare chiunque. Devo convivere con le paure, le insicurezze, le paranoie, i difetti e con me ogni giorno. Adesso inizio ad essere stanca di tutto questo.

Mi sono accasciata a terra senza neanche accorgermene. Mi sono cedute le gambe senza la mia volontà.

Adoro il rumore della pioggia. Mi fa ricordare che non sono l'unica a cadere giù e che dopo di lei arriva il sole.

-Non posso vederti così...ti prego, alzati-

Piove ovunque tranne che su di me. Shinichi è bagnato fradicio dietro di me mentre mi copre con un ombrello scuro.

Anche se mi ha fatto soffrire e ancora a causa sua ci sto male, lui è l'unica persona che riesco a vedere al mio fianco e neanche il tempo e tutto questo dolore mi faranno cambiare idea, perché, purtroppo, il mio cuore ha deciso di appartenere a lui...e a nessun'altro.

-Vai via, ti prego, vai via Shinichi-

-Non ci riesco, non riesco ad allontanarmi da te-

Adesso basta! Non possiamo andare avanti in questo modo bugiardo.

-Bugiardo!! Sei andato via da due anni e non ti sei fatto molti problemi!! Sei un maledettissimo bugiardo!! Devi andare via dalla mia vita, hai capito?!?!-

Non volevo urlare in questo modo. O forse si? Lo meritava, meritava di capire come ci si sente ad essere trattati così.

Le sue mani mi sollevano da terra e mi stringono portandomi al suo petto. Sento il suo battito aumentare. Il calore del suo corpo è un'eterna tortura. Non ho la forza di respingerlo via da me. Non ce la faccio. Sto così bene qui.

-Non doveva andare così, piccola. Non dovevo stare lontano tutto questo tempo-

Neanche il rumore della pioggia mi sta rilassando. Con queste parole mi ha solo ricordato che io non sono nulla.

-Ovvio, Shinichi, i tuoi casi erano più importanti. Le tue fan, il tuo esibizionismo...era tutto più importante di me...adesso lasciami e vai via...ho sentito abbastanza-

Non mi lascia e si abbassa. Morbide e dolci sono le sue labbra. Mi ha baciata sotto la pioggia. Il nostro primo bacio, il primo e, forse, l'ultimo di una lunga vita. Sotto la pioggia e dopo un litigio sembra meraviglioso.

Tanto so che andrà via di nuovo. Mi sta prendendo in giro come sempre, ma stavolta la stronza sono io che gliel'ho lasciato fare.

-Andrai via di nuovo vero?-

-Fra due giorni...-

Lo spingo lontano da me facendolo cadere a terra su una pozzanghera. È un maledetto bastardo, sapevo che lo avrebbe rifatto.

-Sei un grandissimo stronzo! Mi hai usata di nuovo! Fai schifo, ti odio!! Lo vuoi capire una volta per tutte che mi devi stare lontano?! Resta lì, nel fango...è il posto migliore per te...-

Correre. Non mi resta altro che correre lontano da lui, lontano dal mio passato.

Sonoko ha ragione: ci sono tanti ragazzi migliori di lui che farebbero la qualsiasi per me. 

Non volevo spingerlo a terra. È strano che ci sia riuscita con la forza che ha. Ah capisco, l'ha fatto apposta. Ha permesso che io lo spingessi per farmi sfogare. Per me può restare lì, non lo aiuterò di sicuro.

Sto piangendo come una cretina, mi sento una cretina. Mi sono lasciata baciare per essere delusa di nuovo. Ha fatto di nuovo il suo sporco gioco. Adesso sparirà per i prossimi dieci mesi e poi tornerà facendo finta di nulla.

Il ricordo di questo bacio sarà l'ultimo regalo in cui mi ha persa.

Non avrà la faccia per cercarmi di nuovo. Adesso è meglio che torni a casa.

Papà non c'è. Sarà uscito per qualche lavoro o l'avrà chiamato l'ispettore Megure. 

Adesso salgo a mettere una tuta comoda e poi inizio a preparare il pranzo. Cucinerò qualcosa di buono per cancellare il gusto delle lacrime amare sulle labbra.

Apro piano la porta della mia stanza perché sento un profumo troppo familiare fuori dalla porta. Infatti, non mi sbagliavo. È venuto fin qui solo per farmi soffrire ancora. Cosa vuole dalla mia vita?

-Ancora tu?-

-Siediti, dobbiamo parlare.-

-Non ho nulla da dirti io-

-Ti ho chiesto di sederti-

Lo faccio solo per sentire cosa deve dirmi. Chissà quale altra scusa troverà stavolta, sono proprio curiosa.

-Non manco da due anni per un mio capriccio. Non posso dirti niente, solo che ho avuto alle costole una grande organizzazione di criminali che mi voleva fare fuori-

-Voleva?-

-Sono stati fermati, ma io diciamo che sono stato in qualche modo danneggiato da loro-

-Questa sarebbe la tua spiegazione? Credi ancora che io accetti queste semplici parole? Shinichi ho ormai diciannove anni, sono cresciuta-

Sono diventata così simile a lui. Liberi e progionieri della stessa rabbia.

-Shinichi, io non voglio sbagliare come stai facendo tu... io parlerò schiettamente. Io ti amo e non cambierò questa cosa perché sono fiera che sia tu la persona più importante della mia vita,  ma non sono più quella di cui ti sei innamorata due anni fa-

-Due anni fa? Mi sono innamorato di te il giorno che ti ho vista all'asilo. Quel giorno lì, quello in cui ti ho conosciuta, non l'ho mica capito. Non l'avevo mica capito che da quel giorno avrei fatto sempre i conti con la paura di perderti-

-Mi hai persa, mi dispiace...non sono più quella Ran-

-Proviamo?-

Perché si sta avvicinando così tanto? Cosa vuole fare? Mi sono bloccata, non riesco a muovermi.

In un attimo, siamo solo io e lui adesso. Lentamente, segretamente scivolando sulla pelle, tiene forte le mie mani.

Dolcemente, profondamente, respirando percepisco il suo profumo.

Quanto è facile lasciare che un dettaglio in più ti trascini via mentre fuori sta nevicando.

Ma in fondo ho la voglia di innamorarmi ancora, mi scalda una timida nostalgia.

Sono sensazioni che non so spiegare mai. Tutto è un po' più piccolo intorno a me mentre le nostre labbra formano un incastro perfetto, un perfetto puzzle. 

~Quel Che Ero~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora