Lei sta scrivendo qualcosa al computer con il camice bianco addosso. Lui le sta dietro mentre le appoggia una mano sulla spalla.
Noto la sua spalla fasciata. Avevo totalmente dimenticato dello sparo di ieri. Mi sento a disagio, qui dentro c'è un'aria pesante. Butto un colpo di tosse per attirare l'attenzione e quando lui si gira a guardarmi io sento gli occhi diventarmi lucidi. Lei mi guarda impassibile, apatica. É inquietante. Sento come se avesse del rimorso nei miei confronti, ma si gira quasi subito. Shinichi ha la solita espressione di furbizia in viso. Però la cambia in un sorriso.-Ran!-
Viene verso di me. Non ce la faccio, non dovevo assolutamente venire qui. Prima che lui possa avvicinarsi io scappo via piangendo. Con la coda dell'occhio lo vedo restare lì senza capirci nulla. Anche il dottore quando mi vede si alza dal divano confuso.
Esco fuori da quella casa e noto che il vento si è fatto più forte. Alzo la testa verso il cielo e mi lascio accarezzare dal vento. I miei capelli si attaccano al mio viso inumidito dalle lacrime che non smettono di scendere. Sento un forte dolore al petto. Non passa, ma fa sempre più male.
-Ci hai visti ieri, vero? Intendo me e Ai-
Apro gli occhi quando sento la sua voce e soprattuto quelle parole. Aveva capito tutto, come sempre d'altronde. L'unica cosa che non aveva mai capito della mia vita erano i miei sentimenti. Non li aveva mai compresi fino infondo.
Non voglio che mi veda piangere e non voglio vederlo neanche in faccia, sarebbe troppo da sopportare per me.Lo sento avvicinarsi. Non posso permettergli di farlo sempre.
-Fermo! Ti prego, stà lì-
Il rumore dei suoi passi si blocca subito al mio comando. Mi asciugo le lacrime, tiro su con il naso e continuo a guardare il cielo.
-Ran, non sono stato io. Ieri era nascosta dietro quella casa solo perché le avevo chiesto di intervenire se fosse successo qualcosa. Quando mi sono allontanato da te, sono andato a dirle che stavamo tutti bene-
-Smettila con tutte queste scuse. La colpa è mia, devo abituarmi. Se tu sei felice con lei allora lo sono anch'io. Resterai comunque il migliore amico, promesso-
E quel bellissimo rumore di passi si fa di nuovo vivo. Sento la sua mano sulla mia spalla.
-Ran, guardami-
Sospiro e mi giro a guardarlo. È bellissimo, come sempre. I suoi occhi, le sue labbra, la sua francetta, lui...
Mi mancherà tutto di lui, sempre.
E senza accorgermene lo dico ad alta voce.-Quanto sei bello-
Lo vedo spalancare gli occhi e diventare rosso. Non mi pento del mio pensiero che ha preso voce. Mi fa tenerezza, il mio Shinichi è sempre stato un po' timido.
-Ti giuro, non avevo capito i sentimenti di Ai...perdonami-
-Mi credi così scema?! Davvero?! Quello non era un bacio preso di sorpresa! Prima eravate tranquilli insieme, non c'era il minimo imbarazzo fra voi-
Mi stringe le spalle e mi guarda dritta negli occhi, serio e sicuro di sè.
-Ran, le ho spiegato che tra noi non poteva esserci nulla. Sono rimasto suo amico, abbiamo passato lo stesso inferno per due anni! L'ho protetta per due anni da degli uomini senza scrupoli che la voleva fare fuori!-
-Shinichi, io non ci cr....-
-È vero, è giusto come ha detto lui. Sono stata io. Sia ben chiaro anche per il qui presente casanova: lui non mi piace! L'ho fatto istintivamente. Quando ho sentito lo sparo mi sono spaventata-
Guardo dietro Shinichi e vedo Ai Haibara, con le mani dentro le tasche del camice a spiegarmi la verità.
Non so a cosa credere. E se non fosse vero? Io non voglio più soffrire, veramente. Mi sento esausta. Perché non possiamo più avere la mentalità ingenua dei bambini? Quando tutto sembrava facile, quando esisteva il principe azzurro che amava la sua principessa, quando lui mi prendeva la mano senza trovarci nulla di strano. Perché non riesco ad affrontare tutto ciò senza lacrime? Perché devo piangere anche adesso, davanti a loro?
Sento una mano sulla mia spalla. Mi giro e vedo Haru. Mi ero totalmente dimenticata di dovermi vedere con lui! Guardo verso la strada e vedo la sua macchina. Sicuramente avrà immaginato senza alcuna difficoltà dove mi trovassi. Quando lo vedo, non so perchè, ma mi sento confortata. Come se so che anche se restassi senza Shinichi non sarei comunque sola.
Mi giro verso di lui e mi metto a piangere con la testa affondata nel suo petto. Non è come Shinichi, non mi da lo stesso senso di calore, di protezione, ma mi fa sentire comunque bene. Lui mi avvolge un braccio dietro la schiena e mi stringe mentre continua a tenere lo sguardo puntato su Shinichi, quasi arrabbiato e infastidito.
-Ran, andiamo-
E giriamo per andare verso la macchina. Lontano da lui, per sempre stavolta? Non credo, perché, come dice Sonoko, io e lui siamo nati per stare insieme e la vita ci farà incontrare ancora e ancora.
-Ran, ti amo!!!-
Quelle parole. Quelle due parole urlate. Urlate quasi con paura con timore, ma con sicurezza. Urlate quasi come un tentativo disperato di riportarmi da sé.
Mi blocco, sono sicura di quel che ho sentito, sicura al cento per cento. Non me lo aveva mai detto in questo modo.
-Ran, mi sono innamorato di te. Mi sono innamorato di te la prima volta in cui ti ho vista. Ed è vero, ti ho fatto soffrire più di chiunque altro. Non ti posso promettere che non sbaglierò più, ma ho bisogno di te. Nella mia vita, ora e per sempre-
STAI LEGGENDO
~Quel Che Ero~
FanfictionTroppo tempo, troppi anni, troppi pianti, troppi singhiozzi, troppo dolore, troppa sofferenza, troppa distanza da lui, troppo di tutto. Un troppo che ha portato Ran a diventare una persona totalmente differente dalla ragazza dolce e gentile che era...