Capitolo 7

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Le sue parole. Le parole di Sonoko. Veramente eravamo quello che dice. Eravamo quella stupenda meraviglia? Avremmo fatto invidia al mondo intero e, invece, ci siamo divisi.

Mi sento cedere e mi lascio scivolare lungo la parete accanto alla porta della stanza di Sonoko.

Credevo davvero di poter diventare più forte dei miei sentimenti? Che ingenua...

Sonoko sente i miei singhiozzi da dietro la porta e apre, trovandomi lì a terra con il volto immerso nelle ginocchia. Esce anche Masumi che mi tira su e mi mette a sedere sul letto. Sonoko si siede accanto a me e mi abbraccia mentre Masumi mi poggia una mano sulla schiena. Percepisco le occhiate preoccupate che si lanciano entrambe.

Era da tanto che non crollavo, che non mi mostravo così debole davanti a loro.

Sonoko si alza e mi passa un bicchiere d'acqua e un fazzolettino per asciugarmi le lacrime. Poi si siede di nuovo vicino a me.

-Scusaci Ran, non pensavamo fossi lì dietro- 

Sonoko e Masumi sono sedute accanto a me senza sapere cosa dire. Sonoko mi prende il viso e lo gira verso di lei. Mi guarda dritta negli occhi con tanta tristezza.

-Hai gli occhi di chi ha smesso di crederci ma continua a sperarci, Ran-

Masumi si avvicina con aria sicura e mi stringe le spalle.

-Dove si trova Shinichi?-

-È qui, a casa sua...ma non credo che resterà ancora per molto-

Masumi mi tira per un braccio e mi porta fuori dalla stanza. Sonoko resta lì senza capirci più niente. Da che sono seduta su un letto mi ritrovo sulla motocicletta di Masumi che sta andando verso casa Kudo.

Se lui è lì e mi vede dopo averlo lasciato in tredici mi sputerà in un occhio.

Il bello è che siamo già qui e non so neanche come abbiamo fatto.

-Masumi perché siamo qui?-

-È questa casa di Shinichi, no? Vai a parlargli-

-Senti Masumi è meglio lasciar perdere. Tanto lui...-

Perché non mi fa finire le frasi?! Mi tira di nuovo per il braccio e suona a casa Kudo. Tanto sono sicura sia andato via di nuovo.

-Chi è?-

Fanculo...scompare sempre, perché oggi no?! Perché?!

-Sono Masumi, un'amica di Ran-

Shinichi apre, ma non si affaccia dal portone. Non lo fa mai. Faccio entrare Masumi mentre la mia faccia ha cambiato colore. Lo vedo scendere dalle scale di fronte all'entrata mentre si sistema la cravatta.

-Come mai qui?-

-Scusa Shinichi, Masumi voleva vedere casa tua...so che non vuoi vedermi dopo quello che è successo, infatti stiamo togliendo il disturbo-

Masumi mi si avvicina e mi dice che mi viene a prendere fra qualche minuto e scappa via lasciandomi lí mezza intondita.

-Scusa Shinichi...Masumi mi ha trascinata qui da te...vado via..-

-Ran-

Mi fermo come se a pronunciare il mio nome fosse stato un angelo. Anche quando non c'è mi giro a cercarlo.

-Si?-

-Mi vuoi ancora?-

Non mi sarei mai aspettata questa domanda. Avete mai amato una persona così tanto da riuscire a malapena a respirare quando eravate con lei? E di tutte le altre che avete incontrato nessuna era come lei. Avete quel sentimento di calore e vi vengono i brividi quando la pensate. Ora state maledettamente male quando lo guardate? Ecco perché è facile rispondere alla sua domanda, ma non voglio girarmi. Gli risponderò e andrò via perché i suoi occhi sono come il mare: se non sai affrontarli ci affoghi dentro, ed io non ho mai saputo affrontarli.

-Anche se non ti sto guardando e tu mi chiedi se ti voglio ancora, come se io potessi smettere di amarti-

Cammino verso la porta per andarmene via,  ma lui mi tiene per un braccio e mi fa girare verso di lui.

C'è poco da dire, il suo sorriso furbo mi frega. Ancora. Con i suoi occhi che mi guardano come se davvero ci fosse ancora qualcosa di bello da vedere in me.

-Cosa ci trovi in me, Shinichi?-

I suoi occhi iniziano a brillare.

-Mi piaci perché sei fragile e so di poterti aiutare, ma ho paura di perderti in un soffio di vento-

-A volte mi chiedo se era davvero amore quello che ho visto nei tuoi occhi, o se era solamente il riflesso del mio...quindi...tu mi ami?-

-Più della mia vita. Sono geloso della pioggia perché può sfiorarti e geloso del sole perché può baciarti-
Amo il lato dolce di Shinichi. Ma è tutta un'illusione. Mi distruggerà di nuovo. Anche lui può baciarmi come il sole e sfiorarmi come la pioggia. Gli ho sempre dato la possibilità di starmi vicino e lui è sempre andato via.

-Ne avevi la possibilità, ma non mi sei mai stato vicino. Dimmi Shinichi, hai mai parlato di me a qualcuno? Hai mai parlato di me con gli occhi che luccicano, con un sorriso stupido che non riesci a nascondere neanche se ti ci metti veramente, hai mai parlato di me come se fossi una cosa preziosa da proteggere, come se stessi parlando della cosa più bella del mondo, come si parla della primavera, dei fiori, del primo bagno a mare, del primo bacio; hai mai parlato di me con le persone a cui tieni di più dicendo che non volevi andassi via, trattenendo le lacrime; hai mai parlato di me con il rossore sulle guance, guardando di lato vergognandoti appena? No...lo so-

Shinichi molla la presa sul mio braccio e abbassa lo sguardo. Mi sta lasciando andare? Mi giro di nuovo dall'altro lato per non guardarlo. Le lacrime escono, sono debole.

-Dimmi spesso che mi ami, con parole, gesti e azioni. Non credere che lo sappia già. Forse ti sembrerò imbarazzata e negherò di averne bisogno, ma non credermi, fallo lo stesso. Prenderemo del tempo per guardarci in faccia e parlarci come al principio. Prenderemo del tempo perché ritorni la tenerezza-

Mi giro e gli faccio un sorriso facendo uscire le ultime lacrime. Mi avvicino e gli do un bacio sulla guanca.

-Ti voglio bene-

Strizzo gli occhi in un altro sorriso facendo uscire goccioline brillanti e poi vado via chiudendo piano il portone di casa Kudo.

È stato il nostro addio. Sono quella che ero una volta, finalmente. Chiudere quella porta è stato come chiudere un capitolo della mia vita.

Ogni giorno continuerò ad aspettare una sua telefonata, un suo messaggio. Proprio come prima. Ma sono sicura che stavolta non arriverà niente di tutto ció.

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