4.5 Difendersi, Curarsi dal morso, danneggiare o uccidere un Vampiro

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Difendersi da un Vampiro
Partiamo dal presupposto che chiunque possa essere intenzionato ad andare a caccia dei Vampiri, oltre al sapere come eliminarli, debba anche conoscere i metodi per rendersi inattaccabile da essi: se un cacciatore decide di mettersi a caccia di una preda, normalmente lo fa cercando di non diventare preda a sua volta, ovviamente questo non sempre è possibile, basta vedere anche durante i normali periodi di caccia quanti "esperti" cacciatori domenicali finiscono in ospedale per "fuoco amico". È quindi da mettere in conto che dare la caccia ai Vampiri possa comportare qualche minimo rischio per i nostri cacciatori fai da te.
Secondo una tradizione cinese il modo per sfuggire all'acutissimo sguardo del Vampiro è quello di bagnarsi di acqua pura. Questo elemento infatti, proprio grazie alla sua purezza, risulta una barriera impenetrabile per il Vampiro. Tali leggende circa l'acqua sono anche riportate nella tradizione europea, quando si racconta che il Vampiro non sia in grado di attraversare corsi d'acqua pura: l'acqua è considerata un elemento puro e purificatore, quindi essendo il Vampiro un essere diabolico, egli la rifugge o ne è respinto.
Se invece ci si vuole difendere da un attacco in casa propria, è bene sapere che per agire il Vampiro dev'essere invitato. Come dice l'Inheritor Vampire Immortal: "Una casa è pregna dell'aura dell'energia vitale dei suoi abitanti, passati e presenti."Sicuramente i Vampiri con poteri empatici, ipnotici ed altri come "la Voce", sono ostacolati da questo fatto. Molti luoghi consacrati o santi, sono così forti che tali amorfe capacità sono del tutto nulle.
Quando qualcuno invita il Vampiro o un Mago o chiunque possieda tali poteri, si disarmonizza rispetto a questo velo difensivo subcosciente, lasciando lui/lei "muoversi" liberamente attraverso questo dominio, altrimenti nessuno di sgradito potrebbe entrare comodamente. Nel passato, quando gli uomini erano molto più avvezzi alla magia, entrare non invitati era come mettersi in balia delle altrui capacità, era il meno il non poter entrare, rispetto al rifiuto di entrare per preservare se stessi. Questa usanza è diventata così naturale che ancora oggi seguiamo tale regola.
Molte delle stirpi vampiriche sono così sottilmente legate alle forze magiche, ad un livello talmente alto, che noi ne siamo sempre stati grandemente impressionati, per cui, la regola dell'invito è sempre stata considerata una difesa eccellente contro di loro.
In ogni caso sembra essere necessaria una cosciente "verbalizzazione" del cerimoniale di rifiuto, per armonizzarsi al dominio benefico specifico ove risuona il velo magico.
I luoghi pubblici non erano armonizzati all'individuo o alle singole famiglie, quindi la regola non poteva esservi applicata.
Ed ancora, le cattedrali, i circoli indiani ed altri luoghi sacri, sembrano possedere una risonanza unificata che intorpidisce i sensi fino ad una specie di cecità delle nostre altre capacità sensoriali, ciò rende l'individuo ospite nervoso e pigro.
Immaginate di andare a casa di qualcuno, e che costui vi accechi e vi tappi le orecchie prima di farvi entrare: la sensazione è molto simile perché questi sensi sono comuni a tutti. Per questo il Vampiro non sarebbe mai entrato in simili luoghi ove poteva essere vulnerabile e, in definitiva, debole.
Una credenza popolare per "fermare" un Vampiro è anche quella, discretamente diffusa, che sia necessario mettere davanti alla porta di casa o davanti alle finestre, semi, riso, sassolini o altri piccolissimi materiali, il Vampiro infatti si crede che si fermerà a contare tutti i pezzi, distraendosi quindi dall'attaccare le vittime che sono al sicuro nell'abitazione. Il conteggio dei pezzi può anche uccidere il Vampiro se questi, tanto preso dal compito, non si avvede dell'arrivo dell'alba e quindi viene incenerito dal sorgere del sole.
Un altro metodo, sempre tramandato dalle tradizioni e leggende popolari, è quello di porre davanti alla porta due corde che partono dai due lati della porta e legarli con un nodo in modo da "bloccare" il passaggio: il nodo dev'essere complicatissimo, si pensa che il Vampiro giunto all'abitazione cerchi di entrare dalla porta, e trovandosi davanti il nodo si debba fermare per cercare di scioglierlo. Quindi quanto più complicato in nodo è, tanto più il Vampiro sarà costretto a soffermarsi davanti ad esso nel tentativo di scioglierlo; in questo modo inoltre la sua mente verrà distratta, e si dimenticherà l'obbiettivo che lo aveva spinto verso quell'abitazione, o mentre il Vampiro è impegnato nel faticoso compito di venire a capo dell'intrico, si avrà anche la possibilità di ucciderlo.
Utile è anche l'aglio, secondo le più antiche credenze i bulbi di aglio o i fiori potevano efficacemente essere usati per tenere lontani i Vampiri dalle abitazioni. L'odore dell'aglio provocherebbe una sorta di violentissima asma nel Vampiro, costringendolo ad allontanarsi.
Un'altra pianta che secondo la tradizione terrebbe lontani i Vampiri è l'Aconito, che pare svolgesse un'azione repulsiva simile a quella dell'aglio, ed è una pianta molto bella la cui fioritura si verifica fra luglio e settembre con fiori a forma di elmo, generalmente di colore blu scuro. Gli Aconiti sono velenosi, tutte le parti della pianta e in particolare le radici sono tossiche per il contenuto di alcaloidi, il principale dei quali è l'aconitina.
A dimostrazione della pericolosità del veleno contenuto nella pianta, si ricorda che anticamente in India le punte delle frecce venivano intinte con il succo delle radici: il suo veleno, che ha proprietà paralizzanti, viene assorbito direttamente dalla pelle che perde la sua sensibilità. Questa sua caratteristica lo fece diventare uno degli ingredienti dell'unguento utilizzato dalle Streghe per raggiungere in volo i sabba, e nella mitologia nordica aveva il potere di rendere invisibili.

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