4.2 Creazione di un Vampiro (Psicologia)

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l Vampiro è un "uomo" che ha intrapreso il suo sentiero con il solo scopo di sopravvivere alla morte, anziché evolvere spiritualmente fino ad abbandonare il proprio ego e i suoi desideri. Il suo attaccamento alla materia lo ha condotto a non riuscire a liberarsi totalmente dell'ego per identificarsi con l'anima. Si tratta di un individuo che non "sente" pienamente la sua anima, per lui essa rappresenta solo un concetto mentale, una possibilità e nulla più.
La sua paura della morte è dunque più che mai giustificata: essendo la sua coscienza imprigionata nell'apparato psicofisico, egli perirà con esso, pertanto sarebbe disposto a qualsiasi cosa pur di riuscire a prolungare la propria esistenza terrena. Conscio di dover morire, egli aspira disperatamente all'immortalità e ai piaceri che la materia può offrire. Ma il paradosso è proprio questo: il suo folle attaccamento alla vita e ai piaceri terreni, il suo voler prolungare l'esistenza materiale a tutti i costi... è ciò che rende sempre più sicura la sua futura morte, in quanto tali comportamenti imprigionano la sua coscienza nella personalità mortale, nella carne corruttibile. Dall'altra parte il non-attaccamento alla materia, lo condurrebbe invece sempre più vicino alla sua anima immortale.
Egli vuole allora poter sopravvivere in qualche modo all'inevitabile dissoluzione del corpo fisico, pur non operando una reale "sintesi con l'anima", risultato, quest'ultimo, che è possibile ottenere solo intraprendendo fino in fondo il sentiero di risveglio spirituale che conduce alla vera immortalità. La vera immortalità si ottiene infatti proprio "morendo a se stessi", cioè al proprio ego, per rinascere poi come Uomo Nuovo.
A questo punto, l'unico modo che ha per restare in qualche modo in vita è cercare di sopravvivere nel corpo astrale, l'involucro sottile che avvolge il corpo fisico e nel quale trasferiamo la nostra coscienza sia durante il sogno (infatti è anche conosciuto come "corpo di sogno" o "corpo lunare") sia dopo la morte. Questo corpo è, per intenderci, quello che talvolta compare ai viventi sotto forma di fantasma, è solo un involucro esterno, come il corpo fisico, solo più sottile ed è dunque invisibile ad occhio nudo, ma non è immortale come l'anima.
Tuttavia, imparando a portare la propria coscienza nel corpo astrale non si consegue una reale immortalità, poiché anch'esso è costituito di materia (sebbene più sottile di quella a cui siamo abituati), e pertanto è destinato a consumarsi con il tempo, anche se la capacità di "trasferirsi in astrale", permette all'essere umano di sopravvivere, per un tempo indeterminato, dopo la sparizione del corpo fisico.
Il Vampiro è già di per sé un essere che ottiene un certo controllo del corpo astrale, e si ritroverà quindi con un corrispondente grado di coscienza nel mondo astrale, dopo la morte dell'involucro fisico. Continuerà, cioè, ad essere cosciente di sé anche nell'aldilà ma, come già detto, anche tale corpo è soggetto a logoramento e giungerà un giorno a consumazione, sebbene in tempi molto più lunghi rispetto al corpo fisico. L'unica via certa per l'immortalità, è infatti l'identificazione completa con l'ente eterno per eccellenza: l'anima, o Sé.
Esiste però un modo per prorogare, non per evitare, tale epilogo: imparare da un Vampiro anziano, attraverso una trasmissione orale da maestro ad allievo, la tecnica del vampirismo. Si tratta di ottenere una pseudo-immortalità (la sopravvivenza post-mortem così ottenuta dal Vampiro è sempre parziale), agendo per mezzo della Magia Nera, quando il corpo fisico è ancora in vita.
Nel vampirismo si fa in modo che il corpo venga conservato in uno stato di perenne trance catalettica, tra la vita e la morte, nascosto in un luogo sicuro. Affinché non muoia dev'essere però alimentato con la trasfusione di energia vitale, assorbita da altri esseri umani mediante l'utilizzo del suo corpo astrale semi-materializzato; in altre parole, il Vampiro nelle ore notturne abbandona il suo corpo fisico e, spostandosi nel suo corpo astrale (è pertanto divenuto in grado di effettuare i viaggi astrali), va a caccia di prede a cui sottrarre energia vitale. Al ritorno nel suo involucro di carne egli infonde la nuova energia in tale corpo, e questo gli consente di tenerlo in vita.
Essendo il Sole analogicamente collegato alla sfera spirituale dell'uomo e al suo «corpo di gloria» (l'anima), ed avendo il Vampiro reciso ogni legame con questo suo lato spirituale, il risultato è che il suo corpo non può più sopportare la luce del Sole, ma solo quella della Luna, che è invece collegata al corpo astrale. Non gli è concesso di avere vita sotto i raggi del Sole, e la sua esistenza senz'anima diviene ora una lunga notte, in senso simbolico... e quindi anche fisico.
Questo Vampiro, per mezzo di una particolare tecnica può rivestirsi di atomi di materia fisica e rendere il suo corpo astrale semi-materiallizzato: sarà allora visibile agli occhi delle vittime, ma non catturabile dagli specchi. In tale veste "succhia la vita" alle persone: più il suo corpo astrale riesce a ricoprirsi di materia fisica e quindi a concretizzarsi sul nostro piano, più è materiale la forma dell'energia che egli sottrae, al punto da poter letteralmente succhiare il sangue dal corpo fisico delle persone e trasfonderlo poi nel suo proprio corpo giacente, di norma, in una bara. Nel sangue è infatti racchiusa l'energia solare/vitale dell'essere umano.
Nel corpo astrale egli assume tutti i poteri inerenti tale stato: proiettarsi a grande velocità in luoghi lontani, disintegrare ed apportare oggetti, materializzarsi totalmente o parzialmente anche in forma di animale (ad esempio lupo o pipistrello).
Attraverso il vampirismo egli raggiunge lo scopo di "ritardare" la sua morte definitiva e quindi il suo destino finale; commette però un gran numero di delitti che gli preparano una futura sempre più penosa permanenza nelle sfere più basse del piano astrale, conosciute come "infernali" nel linguaggio comune. Tenere in vita il corpo di carne serve proprio a perpetuare il legame con il piano fisico, evitando che il corpo astrale si allontani progressivamente dal piano terrestre e si addentri nel mondo astrale per precipitare nei sui infimi recessi. Tale legame con il suo corpo fisico permette anche al Vampiro di continuare a trarre sempre nuova linfa dalle creature umane del mondo materiale, della cui vita/sangue egli si nutre.
Il Vampiro può resistere nella sua poco invidiabile situazione di non-morto anche per diversi secoli, alcuni anche per millenni, ma mai per sempre. Prima o dopo il suo corpo verrà distrutto e allora lo spettro dei sottopiani infernali del mondo astrale si farà reale. Spesso, all'apice della disperazione, vuole egli stesso mettere fine alla sua pallida esistenza fatta di paura, solitudine, tristezza, invisibilità, rifiuto, fuga... ma quasi mai ne ha la forza.
Il film "Nosferatu" di Werner Herzog, dove il Vampiro è interpretato da Klaus Kinski, mette molto bene in evidenza, più di altre pellicole, il patimento psicologico che deve sopportare una creatura del genere. "La morte non è il peggio: ci sono cose molto più orribili della morte. Riesce ad immaginarlo? Durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose..." Il Vampiro è un essere maledetto, sofferente, costretto ad uccidere i vivi per non precipitare nel nulla, sempre in bilico tra la vita e la morte. Niente a che vedere con la figura "modernizzata" del vampiro/eroe con gli occhiali da sole e un bel fisico muscoloso. L'antieroe è stato fagocitato dalla cultura moderna democratizzante e perbenista... e trasformato in eroe da fumetto.
Infine, esiste anche il Vampiro che si crea solo dopo la morte, senza un precedente intervento della Magia Nera. Può capitare, per esempio, ad alcuni individui morti suicidi che, una volta dall'altra parte, si rendano conto di non essere riusciti a "mettere fine alla vita", ma solo di essere passati in un altro ambiente (piano astrale) e, di conseguenza, accompagnati da un carattere senza scrupoli, decidano di vampirizzare l'energia dei vivi per restare vicini al mondo materiale.
La tecnica resta la stessa: muovendosi nel corpo astrale rubano l'energia vitale, e a volte anche il sangue fisico, delle loro vittime, e quando all'alba tornano nel corpo, trasfondono in esso il sangue/energia, tenendolo così in una sorta di "sospensione" tra la vita e la morte.
Può capitare anche ad individui malvagi morti in circostanze drammatiche, ma questo genere di vampirismo non è però potente come il primo, in quanto, considerazione non da poco, qui la morte del corpo è già avvenuta, e quelli del Vampiro sono tentativi disperati di arrestarne la decomposizione, la quale non può essere prorogata all'infinito. Inoltre, non essendo tale Vampiro un iniziato delle «arti occulte», la sua capacità di gestire il corpo astrale è limitata, e le sue facoltà intellettuali nel mondo astrale restano simili a quelle di un animale.
Il modo più sicuro per uccidere un Vampiro ed interrompere il suo patimento, consiste nel trovare e bruciare il corpo. Spaccare il cuore o tagliare la testa sono due metodi altrettanto validi, in quanto impediscono la sopravvivenza del corpo fisico, ma niente può dare sicurezza come l'incenerimento.

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