And Now We Run

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17 aprile

Giorno 1: l'ha visto. Era appoggiato vicino alla finestra con una sigaretta in una mano e una birra nell'altra. Stava parlando con qualcuno, oppure era al telefono, da dentro la macchina non era riuscita a capirlo bene. Ma era ritornato.

Giorno 2: non si è mossa dalla propria camera da letto, Lyn, se non per andare in bagno. Non è andata a fare il solito giretto nel quartiere di Zayn, cosa che stava diventando a tutti gli effetti un'abitudine – o meglio, una fissazione – da quando lui era ripartito.

Giorno 3: non l'ha ancora chiamata.

Giorno 4: non è uscita neanche oggi. La paura di trovarselo d'avanti era troppa.

Giorno 5: non l'ha chiamata. Perché non aveva più bisogno del sesso? Forse non era lui, forse ha pensato talmente tanto a come sarebbe stato rivederlo aprire la porta del suo appartamento che se l'era solo immaginato. Sì, sarà stato solo frutto della sua immaginazione.

Giorno 6: gli scrive, prende la borsa con dentro il suo ultimo acquisto, le chiavi della macchina e va da lui.

Peccato che, quando Lyn arriva, non lo trova da solo. Grandioso!


Lyn prende dal sacchetto di plastica il minuscolo cappellino bianco. Lo tiene tra le dita, accarezzandolo con cura come se fosse la cosa più preziosa e delicata del mondo, mentre lo guarda e nonostante tutto sorride.

Sorride nonostante i suoi, i loro, progetti.

Anche se non è mai esistito un "loro": ma solo Lyn e Zayn, due nomi distinti.

Nonostante la circostanza che nel suo complesso è assurda, totalmente sbagliata, per non parlare delle loro strade così diverse. Lontane.

Lui l'esercito e lei, boh, ancora non lo sa.

Nonostante non si sente affatto pronta.

Ventitré anni non sono abbastanza .. Forse lo sarebbero stati se ci fosse stato almeno un minimo di sentimento. La sola attrazione fisica non basta, no di certo!

Nonostante l'ansia nel dirglielo.

Come glielo può confessare, quando a stento si salutano? Quando non le dice nemmeno che parte, che torna dall'altra parte del mondo ..

Sorride nonostante la paura. Nonostante ci sia ancora la stessa ragazza dell'altra volta al piano di sotto. Non le importa!

Lyn non lo sa se riuscirà, da sola, a farcela. Ci proverà.

Zayn le è di fronte, con le sopracciglia corrugate e le labbra socchiuse. La sente tirare su con il naso, ancora inerte e sottosopra: guarda quell'oggettino tra le sue mani delicate e piccole, ma non riesce a capire di cosa si tratti in un primo momento.

Quando è ritornato a casa, dopo la solita sessione di corsa – prolungata questa volta per ben quattro isolati! – non si sarebbe mai aspettato di trovarla in quelle condizioni, seduta sul divano, lontana da Cecilia, con gli occhi lucidi e contornati da un paio di occhiaie violacee. Lo ha ricevuto il suo messaggio, sì, quel "ti devo parlare, passo da te" al quale ha risposto con un semplice e banale "devo allenarmi" e quindi non posso, ma lei "quanto hai finito, ti aspetto" tanto ho tempo.

Non si aspettava niente del genere, anzi, da una parte era anche contento che lo raggiungesse nel suo appartamento. Una scopata dopo la corsa estenuante lo avrebbe sicuramente rinvigorito. E poi, ormai, era questione di un paio di settimane e sarebbe ritornato di nuovo in servizio, perciò tanto valeva approfittarsene finché ne era ancora in tempo!

The Only Easy Day Was YesterdayWhere stories live. Discover now