Ultrasound

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16 maggio

Lyn è elettrizzata. Adesso più che mai.

L'ansia, la tristezza, l'angoscia sono scomparse non appena ha sentito quel cuoricino battere.

«Quindi?»

«Cosa?»

«È maschio o femmina?»

Lyn sorride, sistemandosi la maglia sulla pancia.

Non fa alcuna fatica a reggere il suo sguardo. È troppo felice e nessuno, nemmeno il suo malumore, le potrebbe mai rovinare la giornata.

«Non lo so. Non gliel'ho ancora chiesto.» non l'ha voluto sapere.

Davvero? Davvero, cazzo?!

Zayn rimane a bocca aperta, completamente sbalordito.

«E perché, no?»

La vede solo alzare le spalle, gesto che lo fa maggiormente innervosire. Si vede che ha passato molto – troppo! – tempo con sua sorella e la cosa, a suo malgrado, non lo entusiasma più di tanto: una Cecilia basta e avanza, non ne serve una seconda copia spiaccicata all'originale.

«Perché voglio che sia una sorpresa.» ammette tranquillamente, con i denti bianchi in bella vista che le fanno arricciare le guance.

Zayn ha un diavolo per capello.

Lei vuole. Certo!

Non riesce a vedere nulla di buono nella scelta che Lyn ha fatto, da sola, senza consultarlo. Solo egoismo.

«E non hai pensato che magari lo volessi sapere io?» lo domanda con un tono saccente, quasi arrogante.

Che siamo venuti a fare, una visita di cortesia?!

Si è alzato con la luna storta quella mattina, già, e si vede. Primo, perché non è riuscito a dormire praticamente niente quella stessa sera e secondo, perché la sveglia non è suonata e di conseguenza non ha avuto il tempo per farsi i cinque chilometri di corsa all'alba.

E poi bisogna dirlo che era anche un po' curioso, nervoso!, di sapere se Lyn stesse ospitando una lei o un lui. Se avrebbero avuto una bambina o un bambino.

Non capisce perché, allora, anche lei non muoia dalla voglia di conoscere – finalmente – il sesso del bambino, infondo sono andati di corsa in ospedale il prima possibile, non appena c'è stato un primo appuntamento libero.

Ha chiesto un permesso per essere lì, con loro – con Lyn e con suo figlio, o sua figlia – .

Non può continuare a chiederne degli altri per delle .. Sciocchezze. E forse è proprio questo il problema.

«E perché diavolo non sei entrato, allora, coglione?» chiede in modo accusatorio Cecilia, che fino adesso ha cercato di trattenersi e di non sbottare di fronte ai comportamenti e agli atteggiamenti infantili, e del tutto inappropriati, di suo fratello maggiore.

Lui la trucida con lo sguardo.

«Stanne fuori, stronza.»

Stronza.

Lyn apre la bocca, sta per dire qualcosa ma Cecilia la precede.

«Sei un'idiota, Zayn. Un'idiota che ha paura e che scappa, che non sa prendersi le sue responsabilità.»

«Cecilia ..» non farlo, prova a farla tacere allora Lyn, senza ottenere successo.

«Cecilia un corno, Lyn! Mi sono stancata, adesso, sta esagerando. Non ti devi far trattare in questo modo, smettila di fare il coglione Zayn!»

The Only Easy Day Was YesterdayWhere stories live. Discover now