Think Of You ~ Part 2.

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31 luglio

Nome: Diletta

Origine: latina

Significato: "amata".



«Dove sei stato?»

«Via.»

«Via dove?»

No. Non ci siamo. Lui lo capisce subito che piega sta prendendo la situazione. E non gli piace proprio per niente.

Le domande non gli sono mai piaciute.

«Perché ti dovrebbe interessare?» e la voglia di toglierle i vestiti di dosso, adesso, è passata in secondo piano.

Lyn non è dello stesso pensiero. A differenza sua, lei non ha intenzione di continuare per sempre quella farsa, perlomeno non quando hanno iniziato a vedersi per tre giorni di seguito in quella stessa settimana.

«Perché è la terza volta che ci vediamo e non mi hai detto neanche il tuo nome.» ribatte Lyn, incrociando le braccia al petto.

«Zayn.»

«Lo so, l'ho letto la prima volta sulla collana .. Era solo per farti capire quanto tu sia-»

Collana, la chiama? È una piastrina identificativa.

«E tu, sei?» la interrompe brusco, sorridendo di sghembo.

Prende una sigaretta, se la porta alle labbra e l'accende al primo colpo.

«Lyn.»

Zayn annuisce, inalando nicotina: non che gli importi un gran che di come si chiama.

Con un gesto rapido si toglie la maglia a maniche corte, restando a petto nudo d'avanti a lei. Le si avvicina, sovrastandola: non si tolgono gli occhi di dosso.

Che vogliamo fare?

Con fare semplice, Zayn china la testa e fa incontrare le loro labbra. Un bacio semplice, quasi inesistente, che sa di fumo.

«Sei pronta?»

Basta parlare, basta perdere tempo.

Lyn annuisce, a un centimetro dal suo viso. E il bacio che si scambiano dopo, non ha niente di casto. È passionale, voglioso, profondo. Rude, quasi. Come piacciono a loro.

Lei si appoggia sulle sue spalle, passandogli un braccio attorno al collo tatuato, mentre lui l'afferra per i fianchi e l'avvicina al proprio bacino. Lascia distrattamente la sigaretta sul tavolino e con la mano le scopre una spalla che prontamente inizia a baciare, fino ad arrivare alla pelle sensibile dietro l'orecchio.

Mmh.

È solo questo che vuole Zayn. Niente domande, niente pretese, solo dieci minuti di estasi dove finalmente può staccare la testa.

«Non ti vedo mai in città, perché?» gli chiede, quando lui scende a torturarle il collo martoriato ancora dal succhiotto che l'ultima volta le aveva lasciato in bella vista.

Zayn si stacca da lei, un po' seccato.

Se la vuole solo fare, cazzo!

«Se vuoi scopare ti accontento, altrimenti quella è la porta.»

Deve solo capire che non l'ha chiamata per parlare.

«Non sei di qui, vero?» insiste, con le mani sulla sua schiena.

E che caz ..!

«Te ne stai zitta?!»

«Non è colpa mia se non riesci a tenermi occupata la bocca.» lo stuzzica, dandogli una leggera spintarella dalle spalle.

E Zayn si accende. Letteralmente. 'Fanculo, le toglie la felpa, il top a fantasia floreale, accorgendosi, con grande sorpresa, che non sta indossando nessun reggiseno sotto.

Una goduria per i suoi occhi

La bacia ancora con più trasporto e con più urgenza, sentendo la sua pelle fredda a contatto con la propria. Le fa allacciare le gambe intorno ai fianchi, la tiene in braccio e senza alcun tipo di sforzo la porta velocemente in camera.

La lascia cadere sul letto, con un tonfo, ammirando con tutta la calma del mondo le sue curve. Si slaccia i jeans, si inginocchia ai piedi del materasso e le bacia l'ombelico, lo stomaco, il torace, il solco fra i due seni.

«Zay ..» la sente sussurrare, con gli occhi chiusi e le mani tra i suoi capelli corti.

Manca la n, vorrebbe dirle, ma questo significherebbe allontanarsi dalla sua pelle. E no, non è proprio possibile, no.



Lyn prova a indossare uno dei suoi capi estivi preferiti, ovvero un top senza spalline, colorato e pieno di disegni che rappresentano dei fiori. L'anno scorso, con la bella abbronzatura che aveva, le stava a pennello.

Adesso, invece, quel pezzo di tessuto non le valorizza proprio niente, nemmeno il colore degli occhi. Primo, perché non è mai uscita a prendere il sole - e Cecilia ci aveva provato a schiodarla da casa o dalla biblioteca! - e secondo perché, per colpa della pancia, è diventato troppo corto e soprattutto troppo stretto.

«Mi sa che dobbiamo andare a fare shopping.» le dice Cecilia, entrando nella camera e guardando tutti i suoi vestiti sparsi sul letto.

Lyn alza gli occhi al cielo, teatralmente, ridacchiando e sbuffando.

«Lo penso anche io, già.» anche perché non ho più niente da mettermi, ormai!

Si passa una mano tra i capelli, sentendo un po' male alla base della schiena, mentre la vede entrare nella stanza e aprire l'armadio di Zayn.

«Usa queste ..» e le passa alcune vecchie t-shirt del fratello.

«Guarda che dopo te la vedi tu, con lui, io non c'entro niente!» avvisa Lyn, alzando le braccia in segno di resa.

Ad alzare gli occhi, questa volta, è Cecilia.

«Non se ne accorgerà neanche, sta tranquilla.»

Iniziano a guardare un po' di magliette. Lyn ne prende qualcuna, mettendole da parte e ripiegando le altre per lasciarle nel guardaroba.

«Hai provato a richiamare la base?»

Cecilia annuisce.

«Sì, ma il numero continua ad essere staccato.»

Come ieri.

Lyn non è abituata a tutte queste cose. Si era preoccupata anche quella volta quando al lavoro, in pausa caffè, aveva provato a contattarlo e non ci era riuscita. Qualche giorno dopo, finalmente, aveva risentito la sua voce, ma per pochi minuti.

Zayn le aveva detto che poteva chiamare, certo, ma le più tante volte lui era fuori dal campo base, lasciandola così sola a parlare con il responsabile. Lyn chiamava, spesso - almeno una volta a settimana alternandosi con Cecilia - , anche se riusciva a parlargli, se andava bene, una o due volte al mese.

Non se l'era immaginato così. Credeva che avrebbe potuto sentirlo più frequentemente, invece a malincuore si sbagliava.

«Pensi che sia successo qualcosa?» domanda ancora, stringendo in mano una sua maglietta.

Perché il numero chiama a vuoto, adesso?

L'hanno staccato? E perché?

«No. Non è la prima volta che succede. L'anno scorso non ho sentito Zayn per un mese e mezzo .. Magari c'è stato qualche problema con la linea, non preoccuparti Lyn.» e le sorride dolcemente.

«Okay.»

«Chiamerà lui quando potrà.»

Vorrebbe crederle.

The Only Easy Day Was YesterdayWhere stories live. Discover now