Getting Worse

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12 settembre

Sta quasi per riattaccare, ma lui ha già risposto.

«Pronto.»

«Zayn.»

«Sì ..» dice, facendo segno a quelli dietro – Finn e quel branco di idioti della sua squadra! – di fare silenzio.

Gli è quasi parso di sentirla tirare su con il naso, come se fosse sul punto di scoppiare in lacrime da un momento all'altro.

La richiama quando non la sente più parlare.

Lyn si schiarisce la voce.

«Non so cosa dire.» sussurra, guardandosi allo specchio del bagno.

«Perché hai telefonato?» che cazzo succede?

«Non lo so.» forse per abitudine ..

Si siede sul bordo della vasca, tenendo sottobraccio l'asciugamano.

«Che hai?»

«Niente.»

«Balle, ancora balle!»

«Me lo rinfaccerai per sempre?»

«Non sei la stessa di sempre. Ti sento, non sei la solita, cazzo, risparmiarmi altre commedie.» sbotta.

Che. Cazzo. Succede. Vuole sapere solo questo, non chiede chissà che cosa!

Ma lei non apre bocca: gli occhi gonfi, arrossati, ancora pieni di lacrime. Si stringe il telo spugnoso attorno al corpo e sobbalza quando lo sente richiamarla con quel tono di voce. Fortuna – sfortuna – che non la può vedere.

«Lyn, cazzo! Parla.»

«Sto di merda.» mormora, quando le lacrime incominciano a scivolare nuovamente sulle guance.

Sangue. Si è alzata quella mattina e subito è andata in bagno. Ha visto del sangue. È stata sulla tavoletta del water per dieci minuti buoni, tremava, non sapeva cosa fare, aveva paura ad alzarsi.

Rosso. Nella sua testa c'è ancora tutto quel rosso.

«Sei ancora a rischio?» le chiede subito Zayn.

È corsa all'ospedale, per una seconda volta. Non ha pianto quando si è fiondata dall'infermiera per chiederle aiuto, ma poco ci mancava.

L'hanno rassicurata, le hanno fatto bere un bicchiere d'acqua e dopo le hanno fatto l'ecografia. Non lo voleva guardare quello schermo, aveva il terrore di non vederlo più il suo bambino.

«No.»

Il bambino stava bene, però. Il suo cuoricino continuava a battere. Grazie al cielo!

Zayn tira, in parte, un sospiro di sollievo.

«Dimmi perché stai di merda.» pretende.

Almeno questo glielo deve.

Lei singhiozza.

E poi «devo andare». Per una volta è lei che lo dice per prima.

È appena ritornata dall'ospedale, si è fatta una doccia al volo e adesso non vede l'ora di stendersi un po'. Un po' di riposo, completo riposo, farà bene al bambino – che sta bene!, c'è ancora! – .

.. Quando finirà tutto? Sta andando sempre peggio da quando è ripartito. Si era aggrappa a lui in quei giorni, stava bene solo perché lui era a casa con loro.

«Passami mia sorella.» tuona Zayn, capendo che forse, quello, è l'unico modo che gli permette di capire cosa sia realmente successo.

«Perché?» tanto nemmeno lei sa niente!

The Only Easy Day Was YesterdayWhere stories live. Discover now