17 aprile
Zayn chiude la porta alle spalle, mentre quest'ultime si abbassano e si alzano per lo sforzo appena fatto. È andato di nuovo a correre, ma non è servito un gran che.
Sei incinta?
Lyn, che piange, con in mano quella minuscola cosa. Lyn che annuisce, che cerca di sorridere, che prova ad avvicinarsi. Lyn che dice sì, Lyn che si morde il labbro, Lyn che trema e chiude gli occhi, Lyn che aspetta un bambino.
Le ha rovinato la vita.
«Se ne è andata.»
La voce di Cecilia lo riporta alla realtà e, cosa cazzo ha detto?, lo costringe ad alzare lo sguardo. C'è solo Lyn nella sua testa, adesso, non c'è spazio per nessun'altro.
«Esci.»
«Come?»
«Hai capito bene.»
Freddo.
Impassibile.
«Mi spieghi che diavolo è appena successo?»
Imperterrito.
Incazzato.
«Fuori dai coglioni!» urla, battendo un pugno sulla tavola di legno, facendola sobbalzare.
Stringe le mani, le fa diventare bianche, e poi con quelle si prende i capelli: respira affannato, furioso, perché lui odia il silenzio, sì, ma al tempo stesso anche lo ama e sua sorella zitta non ci sa stare! Se ne deve andare, lo deve lasciare in pace. Vuole, deve, stare per conto suo.
Lyn è incinta. Va bene, okay.
Lyn.
Come cazzo è possibile?! È fisicamente troppo piccola per ospitare un altro corpicino, là dentro. Lei è troppo .. Non lei.
Non lei, tutte le altre ma non lei! Non noi!
Noi.
Noi.
Noi.
Cecilia si fa avanti, raggiungendolo e passandogli una mano sulla schiena. Lo aspetta, dandogli tempo, ricordandosi di tutte le volte che era lui quello ad essere paziente per gli innumerevoli casini che combinava da adolescente, e non solo: urli, pianti, insulti ma Zayn non se ne andava mai senza prima averla rassicurata con una parola, uno sguardo, un abbraccio. Era lui che la tirava sempre fuori dai guai, che la riportava sulla retta via. Lo faceva andare fuori di testa, seriamente, eppure si alzava ogni volta per farla entrare dalla finestra della propria camera pur di non farla scoprire dai loro genitori.
«Spiegami.» mormora dolcemente, come solo una sorellina apprensiva può fare.
Prova ad aprire la bocca, Zayn, cercando le parole più giuste per dirle quello che – tanto – prima o poi verrebbe a conoscenza anche da sola. Ma non ce la fa.
L'immagine di una ragazza mora, poco più alta di un metro e sessanta, gli appare davanti agli occhi: sorride mentre una mano tatuata le tocca un fianco e la spoglia in meno di un minuto. La ragazza mora si inarca, cerca il corpo che le sta sopra, gli va incontro. La ragazza mora bacia la scritta "Friday" nelle vicinanze della clavicola e poi immerge le mani nei capelli biondastri alla base della nuca.
La ragazza mora «si chiama Lyn e l'ho messa incinta.» sputa fuori, così, di getto, voltandosi dall'altra parte per cercare la prima via di fuga che gli si presenta davanti.
Gli da sempre il ben tornato a casa.
Non gli dice mai di no.
Non è stronza, non è egocentrica, non è egoista. Quando stanno insieme, lei sta con lui. Lo fa per lui, sembra farlo con piacere, mai per dovere.
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The Only Easy Day Was Yesterday
FanfictionZayn Malik non è altro che una recluta dei Navy SEALs, le Forze Speciali della Marina degli Stati Uniti. Lyn, invece, la sua compagna di divertimento quando lui ritorna dalle missioni. Stanno bene insieme, magari senza vesti, magari accaldati, m...