9 CAPITOLO-CO-S'ASPETTARSI?

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Erano ormai settimane che nella mia testa riproducevo solo quella scena, quelle parole o quello sguardo, non riuscivo a pensare ad altro. Ho anche immaginato altre tipo di fantasie: se fossi stata single per esempio, in che altro modo avrei reagito? Poi ho addirittura pensato che comunque tutto lui di me non si era dimenticato, che mi cercava quindi mi voleva.


Volevo saperne di più; se è stato con altre ragazze, se malgrado l'avessi trattato così ci pensasse ancora a me; in testa avevo mille dubbi, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno ma non avendo avute molte amiche disponibili per certi discorsi e quelle che avevo erano tutte sparite dopo la fine della scuola, mi rimaneva Marco, però non potevo affrontare con lui quest'argomento gli avrei dato preoccupazioni inutili, anche se la mia testa pensavo a Thomas, il mio cuore rimaneva a Marco.

E per l'ennesima volta non mi riconoscevo nelle azioni che stavo svolgendo.

L'unica persona che restava con cui confidarmi fu il prete della chiesa.


Mi chiusi nel confessionale "padre, mi scuso perché son mancata in chiesa in questi mesi, avevo gli esami e tutto il resto" dissi rigirandomi le mani "tranquilla Elisabetta, dimmi, qual'è il tuo problema?" mi chiese "io ho un ragazzo che è bellissimo, è la persona più buona e onesta in questo mondo, mi rende molto felice e mi fa stare bene, però"mi fermai perché fui interrotta "ma però cosa? È la perfezione questa persona no?" "si ma c'è un problema, ma molto superficiale, anzi fa niente non dovevo nemmeno venire quì"dissi balbettando. E me ne andai, senza aver concluso nulla.


Marco mi venne a prendere in macchina, era un venerdì e decidemmo di passare il fine settimana insieme.


Aveva affittato una baita in montagna in mezzo alla natura giusto per staccare un po dal traffico cittadino e passare del tempo assieme nonché in modo totalmente romantico.


Nella valigia misi abbastanza cose per due notti, il costume da bagno e abbastanza creme per evitare qualsiasi tipo di ustione dal sole, poi vabbe Marco doveva mettersi a petto nudo e direi che la cosa mi allettava assai.


Durante il viaggio decisi di rimanere nei miei pensieri, avevo caricato l'ipod tutta la notte cominciando da 'Neffa' finendo con 'Nicki minaj', ogni tanto lanciavo sorrisi sforzati a Marco giusto per non farlo sentire solo.


Si fermò in un parcheggio, mi tolse le cuffie dalle orecchie "senti mi vuoi dire che ti prende? È da due settimane che ti sento fredda e distaccata da me, non mi trovi più attraente? Dimmi che ti prende Eli ti prego io ci sto male" mi disse tenendomi la mano. Nei suoi occhi potevo vedere con quanta sofferenza mi disse tutte quelle parole, io appoggiai la mia mano infreddolita alla sua guancia cercando di creare tranquillità in lui " Sono felice di stare qui con te, sono solo un po stanca perché sta notte ho dormito poco, poi ho quest'ansia per la borsa di studio e tu sei il più bello del mondo,sarai tu a non trovarmi attraente dopo che dormirai con me" gli dissi, lui sorrise "non vedo l'ora di svegliarmi col tuo profumo sudi me" stirai leggermente le labbra così da sforzare un sorriso,appoggiai la testa finestrino sperando di arrivare il prima possibile a destinazione.


L'esterno della baita era stupenda, tutto intagliato in legno con balconi, tantissime finestre, luci, fiori, alberi,.. e poi che aria! L'odore era spettacolare, in quel momento tirai su un sospiro molto profondo sorridendo da ciò che mi circondava "allora ti piace?" lo guardai intensamente negli occhi le gli saltai addosso abbracciandolo più forte che potevo, godendomi per due minuti quelle labbra cosi delicate, non avevo più alcun tipo di dubbio, era Marco la persona con cui dovevo stare.

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